Roma – Dopo il sì al Senato, il governo Conte ha ottenuto la fiducia anche alla Camera dei Deputati: i sì sono stati 350, i no 236, le astensioni 35. I presenti erano 621, 586 i votanti, la maggioranza era pari a 294 deputati. Ora l’esecutivo M5s-Lega è nel pieno dei poteri.
Incassate le due fiducie, da venerdi primo impegno internazionale per il premier Giuseppe Conte che sarà in Canada al G7: “Ci dovremo far rispettare”. Sul debito e i rapporti con l’Europa chiarisce: “Noi siamo per negoziare su questo fronte”, quello della “discesa progressiva del debito”. Il dibattito e le dichiarazioni di voto.
Ieri si è svolta la discussione generale sulle comunicazioni del presidente del Consiglio. Lunga replica di Conte alla Camera prima della fiducia, quindi le dichiarazioni di voto. Il primo ad intervenire è Alessandro Fusacchia di +Europa, l’ultimo Francesco D’Uva di M5s.
La Costituzione sarà il faro che muoverà l’azione del governo, soprattutto in materia di giustizia, fa sapere Giuseppe Conte che, nella lunga replica alla Camera, mette ben in chiaro quale sarà la direttrice di marcia che caratterizzerà l’agire dell’esecutivo. E sul reddito di cittadinanza chiarisce: non sarà assistenza. . La replica di Conte: oltre al contratto di governo abbiamo presente la Costituzione “Molti interventi sollecitano questo esecutivo ad articolare in modo più puntuale gli obiettivi” ma “ci siamo appena insediati, non chiedeteci dettagli di specifiche iniziative legislative perché ancora stiamo costituendo gli uffici”, ha detto il premier nella replica a Montecitorio. “Quello che possiamo assicurare è che lavoreremo da subito per dare un seguito attuativo alle anticipazioni contenute nel contratto di governo e anche nelle dichiarazioni che ho depositato”, ma al momento è presto per chiedere “il dettaglio” delle norme. “Questo esecutivo ha piena consapevolezza che esistono dei principi costituzionali perchè questo esecutivo oltre il contratto di governo ha presente la Costituzione”, ha detto il presidente del Consiglio. “Ho già dato atto sulla sensibilità del governo nella lotta alle mafie e al contrasto alla criminalità organizzata, su questo tema non esiste maggioranza o opposizione, il contrasto su questo fronte ci deve vedere tutti uniti”, ha aggiunto Giuseppe Conte, nella replica al dibattito sulla fiducia in aula alla Camera. “Nessuno si permetterà di disconoscere quello fatto dai governi passati in materia di confisca dei beni”, ha aggiunto.
“Tra gli argomenti che ci sono stati contestati c’è l’ambiente. Su questo fronte ci sarà molta attenzione da questo esecutivo per l’impatto ambientale di tutte le iniziative economiche, lo sviluppo sostenibile. La green economy non è solo uno slogan, è il futuro che vogliamo per i nostri figli e i nostri nipoti”.
Sul tema banche, dice Conte, “stiamo valutando la differenziazione tra le banche di credito e le banche di investimento più votate alla speculazione”. “Questo Governo ha l’ardire, mi rendo conto che può essere sicuramente giudicata una posizione molto forte, di volere anche promuovere delle nuove politiche economiche. Questo significa evidentemente, in tutti i tavoli e tutte le sedi, presidiare questi tavoli esprimendo una direzione: favorire la crescita nel rispetto di una discesa progressiva del debito”, ha indicato il presidente del Consiglio. “Bisogna vedere come arrivarci, negozieremo anche a livello europeo e quindi ci siederemo a quei tavoli volendo esprimere un indirizzo politico. E ci auguriamo di avere la fermezza e la risolutezza per essere ascoltati’. Sul reddito di cittadinanza “tengo a precisare che non sarà concepito come una misura assistenziale. Abbiamo concepito questo intervento per l’inserimento lavorativo”. Così Giuseppe Conte.
“Vedete che già nel contratto il reddito di cittadinanza è articolato in più di una fase. Prima potenzieremo i centri d’impiego”, ha ribadito il presidente del Consiglio. La flat tax? “Abbiamo declinato una serie di detrazioni per recuperare una progressività e individuato una no-tax area, presto saremo in grado di presentare la nostra proposta di riforma”, dice Conte.
“Dobbiamo cercare di migliorare il sistema giustizia“. Così il presidente del Consiglio nella replica. “Noi non diciamo che va tutto bene nella giustizia, siamo consapevoli che i processi non funzionano, oggi chi ha i soldi, chi può permettersi delle difese articolate, riesce a difendere bene le proprie ragioni, è una giustizia censitaria”, ha rimarcato.
Sul fronte della deburocratizzazione serve “operare un censimento rigoroso di tutti i procedimenti amministrativi. anche gli esperti hanno difficoltà a destreggiarsi per quanti ce ne sono: ciò significa dover offrire ai cittadini e alle imprese una specie di breviario del percorso che gli spetta di fronte alla PA”, dice Conte. “Non dico che non è stato fatto nulla ma che bisogna incrementare il lavoro fatto. Bisogna eliminare quei passaggi che costringono cittadini e imprese ad impiegare tempo e risorse per questo. questo significa digitalizzazione della PA”.
“Conflitto d’interessi, vexata quaestio in questo parlamento: cercheremo di riprendere in mano questa questione, lo faremo al più presto. E i vostri interventi volti a interrompermi dimostrano che ciascuno ha il suo conflitto o pensa di avere il proprio conflitto…”, dice il premier in aula alla Camera. E alle proteste dei parlamentari, in particolare della sinistra, replica: “Sono stato frainteso, non sto accusando nessuno ma dico che è negli interstizi della società a qualsiasi livello”. “Abbiamo un sistema di autonomie già consolidata, penso alle regioni a statuto speciale che intendiamo conservare e valorizzare”, dice il premier Giuseppe Conte.
“Noi siamo sensibili- aggiunge- ai negoziati tra stato e regioni. Faremo di tutto per assecondare e non ostacolare questi processi in atto e la possibilità per alcune regioni di conseguire un regime di maggiore autonomia, tanto più che questi percorsi hanno una base di legittimazione in istituti di democrazia diretta”. “Noi non arriviamo per stravolgere le cose, e questo vale anche per la buona scuola: ci sono delle criticità su cui vogliamo intervenire”, dice Conte.
“C’è l’esigenza di gestire flussi migratori, fino ad adesso questa gestione a livello europeo si è rivelata fallimentare. Intendiamo promuovere una più equa ripartizione delle responsabilità a livello europeo. Non è solo una questione economica, ma anche di cittadinanza europea: è inutile chiedere più Europa se poi veniamo lasciati solo insieme agli altri paesi frontalieri, con il ricatto di qualche fondo in più per la gestione dei profughi”. È un altro passaggio della replica di Conte alla Camera.
Sulla sanità “su una cosa saremo inflessibili. Saremo ispirati a un principio direttivo: nelle scelte dei responsabili delle strutture sanitarie non vogliamo l’influenza della politica”. Così il presidente del Consiglio in Aula alla Camera. Il premier ha sottolineato come, sul fronte della
salute, è necessario che “il divario socio-economico non vada a inficiare in alcun modo il diritto alle cure”.
Conte ha ringraziato in modo speciale il presidente Mattarella: “Rivolgo un saluto al Presidente della Repubblica in quanto garante dell’unità nazionale ha presieduto all’attività, all’iter di formazione di questo governo, e gli sono doverosamente grato per quanto ha fatto sin qui”.
Delrio (Pd) a Conte: “Il premier avrà la nostra comprensione, ma non venga qui a parlare di cose di cui non può parlare, che sono state già fatte: prima di venire a fare lezioni, studi. Lei ha il dovere di osservare la Costituzione, anzi riprenda quel contratto e quella lista di ministri e li rifaccia daccapo, perché nella Costituzione c’è scritto che i provvedimenti devono avere coperture”, ha detto il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio dopo l’intervento di Conte. Poi Delrio attacca: “Presidente Conte, lei si presenta dicendo che è l’avvocato degli italiani, come rappresentante del popolo contro le elite. Ha rivendicato di essere populista, ma in nome del popolo in questo paese sono stati commessi delitti orrendi, approvate leggi razziali, in europa sono stati commessi genocidi. Tutti i grandi dittatori lo fanno in nome del popolo. Parlo della storia e non di voi”.
Gelmini: FI all’opposizione. No a fiducia “Abbiamo ascoltato un discorso pieno di demagogia, intriso di populismo, pauperismo e giustizialismo: non vorremmo che italiani siano diventati presunti colpevoli”. Così Mariastella Gelmini, capogruppo alla Camera di Forza Italia intervenendo alla Camera in sede di dichiarazioni di voto sulla fiducia al governo Conte. “Questo non è il governo di cui l’Italia ha bisogno e lei come Renzi, Letta e Monti non è stato votato dagli italiani”.
Nomine dei Sottosegretari
All’assemblea congiunta di M5s “non abbiamo parlato di nomine” di governo, ha detto Luigi Di Maio rispondendo ai cronisti al termine della riunione a Montecitorio a proposito di viceministri e sottosegretari del governo Conte. “Questa settimana è importante, c’è il presidente del Consiglio che va al G7 in Canada. Ma noi dobbiamo discutere di nomine anche con Conte. Questa settimana cerchiamo di chiudere tutto” ha concluso il vicepremier. Secondo altre fonti sarebbe ancora in stallo la trattativa sulle nomine dei 43 tra sottosegretari e vice ministri (15 e tre alla Lega; 25 e cinque al M5s, con alcuni nodi da sciogliere), che sarebbe comunque rinviata alla prossima settimana. Dovrebbe arrivare prima una decisione su capigruppo e nomine dei presidenti della Commissioni parlamentari. È atteso per la prossima settimana l’accorpamento della delega Turismo alle Politiche agricole del leghista Gian Marco Centinaio, che diventerà così un dicastero per la promozione e la tutela del ‘made in Italy’.
A Radio Anch’io il vicepremier Salvini ha ribadito che con la riforma della ‘quota 100’ verrà smontata pezzo per pezzo la Fornero. “Abbiamo un impegno sacro”, ha detto il ministro dell’Interno.
Tra gli interventi di stamane alla Camera, molto duro quello del segretario reggente del Partito democratico, Maurizio Martina. “Non è un progetto per il futuro del paese, serve solo a voi per stare insieme. Non c’è nulla di utile a costruire una traiettoria di futuro del paese. Il vostro contratto è iniquo per le scelte che propone”, dice Martina, rivolto alla maggioranza di governo. “Se deciderete di presentare un condono mascherato noi vi daremo battaglia. Se deciderete di discriminare per nascita i bambini negli asili, noi vi daremo battaglia. Se deciderete di fare una controriforma fiscale dove chi ha di più paga di meno, noi vi daremo battaglia”. “Noi saremo l’alternativa, l’alternativa popolare, l’alternativa sociale”, aggiunge tra gli applausi dell’aula.
“Il linguaggio generico del contratto tra Lega e 5 Stelle nasconde un programma di potere, non di governo. Per questo chiediamo al Presidente del Consiglio, stretto tra Scilla e Cariddi, di seguire l’articolo 95 della Carta e trovare un equilibrio. Penso, in particolare, alla giustizia: si vuole dare alle procure il potere di governare questo Paese, ma così l’Italia torna indietro di 50 anni”. Così il deputato di Forza Italia Francesco Paolo Sisto, intervenendo in Aula durante la discussione sulla fiducia. “Si vuole far galleggiare l’Italia su un fiume di giustizialismo, e se così sarà non dovrete preoccuparvi degli investitori che lasceranno il Paese, perché saranno gli italiani i primi a fuggire. Noi giocheremo in difesa, ma pronti al contropiede. E saremo tanti”, ha concluso.
Ieri il Senato ha approvato la fiducia al governo con 171 voti favorevoli, 117 contrari e 25 astenuti 25. I presenti erano 314, i votanti 313. L’esecutivo M5s-Lega ottiene 10 voti in più della maggioranza assoluta (161 senatori) e due in più di quelli che presero sia Gentiloni sia Renzi per i loro governi. I 171 sì sono esattamente i voti che si aspettava la nuova maggioranza, risultanti dalla somma dei 109 senatori grillini e dei 58 della Lega, ai quali si sono aggiunti due espulsi dal M5s e due eletti all’estero del Maie. Palazzo Madama si è espresso sulle linee programmatiche del governo illustrate dal presidente del Consiglio. Apertura alla Russia, carcere per gli evasori fiscali, migrazione, famiglie, disabili e sicurezza alcuni dei punti del programma del ‘cambiamento’.