Catania, 23 agosto 2018– Tensioni e braccio di ferro del governo intorno alla vicenda della nave Diciotti attraccata al porto di Catania due sere fa. I migranti malgrado le condizioni di debilitazione fisica e mentale, continuano a rimanere a bordo.
Dei 177 soltanto a 27 minori tra cui una ragazzina è stato autorizzato lo sbarco nella notte. Ad attenterli per l’assistenza Croce Rossa, Unhcr e Save the Children. Il via libera è stato dato dal vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini in una diretta su Facebook “Se ci sono dei bambini possono scendere adesso, degli altri con il mio permesso non sbarca nessuno. Se vogliono intervenire il presidente della Repubblica o il presidente del Consiglio lo facciano, ma non con il mio consenso”. L’Ok di Salvini in diretta sul social è avvenuto dopo il sopralluogo del procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio e la constatazione di una ‘’realtà devastante ‘’. A bordo della nave ancora rimangono 150 migranti in condizioni igienico-sanitario e psicologiche precarie con l’aggravante di diversi casi di scabbia come appurato dal Pm di Agrigento.
“Io non temo nulla, ho coscienza a posto’’ così vicepremier Salvini a seguito dell con l’inchiesta aperta con l’ipotesi dei reati di sequestro di persona e trattenimento illegale da parte del procuratore Patronaggio. dopo l’ispezione di ieri della nave della Guardia costiera. Il magistrato è titolare dell’inchiesta sul trattenimento dei profughi a bordo della Diciotti.
Appelli continui nelle ultime ore anche dalla Procura per i Minorenni del Tribunale di Catania, che aveva inviato una richiesta ufficiale di immediato sbarco dei migranti cui si uniscono anche l’arcidiocesi di Catania e la diocesi di Acireale che levavo la loro voce verso le autorità competenti ‘’Liberateli perché i migranti giunti al porto della nostra città, su nave Diciotti, possano finalmente sbarcare e dopo tante peripezie e sofferenze trovare una giusta soluzione alla loro difficile situazione’’.
Nelle ragioni invocate nel documento firmato anche dal vicario generale, monsignor Salvatore Genchi si legge ‘’quella umanitaria, che non può e non deve essere ultima tra le tante considerazioni. Abbiamo appreso con sollievo che ai minori è stato permesso di lasciare la nave; chiediamo con insistenza che anche a tutti gli altri migranti, uomini e donne, sia concesso di sbarcare e porre così fine alla drammaticità che stanno vivendo. Attendiamo con fiducia risposte positive ed eleviamo al Padre, difensore dei deboli, la nostra preghiera”.
Nel pomeriggio di ieri era intervenuto anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte che in un post su facebook aveva sollecitato l’Ue a “battere un colpo”. A cui ha fatto eco il ministro Salvini ‘’nonostante l’Europa vigliacca stia zitta. L’Italia è un Paese con il cuore grande, dove le associazioni di volontariato contano su milioni di persone adorabili e insostituibili. I bambini sì, ma per i ventenni, i trentenni belli robusti e vaccinati, basta, finito, nisba”. Così Salvini sottolineando la sintonia perfetta con il premier Conte cui ha reso tutte le informazioni sul caso Diciotti ‘’gli ho ricordato che l’Europa non ha rispettato gli accordi sui rimpatri, solo i francesi hanno adempiuto”, dice il vicepremier . “Sono stufo di fare il campo profughi in Italia, ora non scende piu’ nessuno”. “Se qualcuno mi vuole indagare sono pronto” “Se qualcuno mi vuole indagare e qualche procuratore mi vuole interrogare, sono pronto anche domani mattina a spiegare le mie ragioni’’.
Alle parole di Salvini sale la tensione anche sul piano istituzionale ‘’Ognuno fa il suo lavoro con coscienza, sono un dipendente pubblico e da ministro dell’Interno mi occupo di sicurezza”. “Sequestro di persona” “Sono qua, non sono un ignoto, mi chiamo Matteo Salvini, giornalista professionista in aspettativa, sono ministro dell’Interno. Non sono un ignoto”, rincara il ministro commentando l’iniziativa della procura di Agrigento che starebbe valutando l’ipotesi del reato di sequestro di persona, a carico di ignoti. “Sono ministro dell’Interno di questo Paese con il mandato preciso di difendere i confini di questo Paese, di occuparsi della sicurezza. Se bloccare una, due, tre, quattro o cinque navi mi comporta accuse e processi, ci sono”.
Nega gli scontri con la politica il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, dopo l’ispezione sulla nave Diciotti, che però dichiara “La politica fa le sue scelte. Alla magistratura la valutazione giuridica”
“Io non posso interferire nelle scelte operative dei ministri anche perché eventuali valutazioni penali sarebbero di competenza del Tribunale dai ministri. Quindi, nessuna interferenza nei confronti della politica”. “La politica e l’alta amministrazione – afferma in merito all’intrasigenza del Viminale – sono libere di prendere le scelte che ritengono opportune. Alla magistratura resta la valutazione giuridica di quanto avviene, su sfere e ambiti diversi. Ovviamente qualsiasi limitazione della libertà personale deve fare i conti con norme e regole della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, della Costituzione, del Codice penale e del Codice di procedura penale. A bordo della nave della Guardia Costiera ribadisce il Pm ‘una realtà devastante, a cominciare dai casi di scabbia e dai cattivi odori che ti restano addosso. Mi ha accompagnato un appuntato che non era mai stato a contatto con questa realtà. Sconvolto. ‘Dottore dal vivo cambia tutto, non è come si legge sui giornali…’.
Il premier Giuseppe Conte si dice in attesa di un intervento di Bruxelles. “Ma l’Europa vuole battere un colpo?” è l’appello alle istituzioni Ue ‘”Ancora una volta l’Italia sta mostrando il suo volto umanitario, ma il prezzo non può essere rimanere abbandonata a sé stessa” osserva Conte. “Le Istituzioni europee, che pure su mia sollecitazione avevano accolto l’idea di una cabina di regia, cosa aspettano a intervenire per operare la redistribuzione dei migranti che sono a bordo della nave italiana Diciotti, ancorata nel porto di Catania?”, aggiunge.
Nelle ultime ore l’Ue risponde all’appello e convoca una riunione a Bruxelles venerdi 24 agosto per trattare la questione degli sbarchi nei porti, i soccorsi e tentare di arrivare ad una soluzione. Si apprende da fonti europee secondo cui è intento della Commissione europea voler uscire dall’emergenza e trovare soluzioni durature.
Alla riunione, organizzata dalla direzione generale Affari interni, sono invitati i consiglieri per gli Affari europei dei leader di Italia, Francia, Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Lussemburgo, Olanda, Belgio, Malta, Grecia e Irlanda. Si apprende da fonti a Bruxelles.
Anche l’Onu esorta l’Italia a far sbarcare i migranti fermi al porto di Catania a bordo sulla nave Diciotti della Guardia Costiera. ”Non sbarca nessuno, sono tutti illegali” la replica di Matteo Salvini. .