Catania, 25 agosto 2018 – Dalla nave Diciotti in corso lo sbarco di sedici migranti, 11 donne e 5 uomini, per motivi sanitari. Lo ha ordinato l’ufficio di Sanità marittima. Per gli altri 134 migranti delle Isole Comore, eritrei, bengalesi, siriani, un egiziano ed un somalo, soccorsi e salvati dalla nave della Guardia costiera a Ferragosto in acque Sar maltesi è la quinta giornata trascorsa al porto di Catania, la decima sulla Diciotti. I sedici profughi stanno scendendo sul molo di Catania senza il via libera del ministero dell’Interno, in questi casi non è necessario lo precisano fonti del Viminale che secondo quanto si è appreso avrebbe comunque dato l’ok.
Giovedì sera il Viminale aveva dato il consenso allo sbarco di 27 minorenni non accompagnati.
Nella mattinata a bordo la visita di medici e ispettori del ministero della Salute per una valutazione medica e di profilassi internazionale. Dei sedici migranti, cinque maschi sarebbero affetti tre da tubercolosi e due da polmonite. Saranno trasferiti all’ospedale Garibaldi di Catania. Le donne, 11 eritree, in codice rosa nel reparto di ginecologia e saranno affidati all’equipe di psicologia perché i danni fisici sono ben poco da quelli psicologici.
Lo sbarco dei 16 migranti al porto di Catania ha dovuto attendere l’ufficialità dell’ordine ufficio di Sanità marittima ed attendere anche la conclusione del presidio, iniziata alle 17,di un cartello di associazioni regionali per la ‘liberazione’ di “persone stremate e in precarie condizioni di salute”.
Resta comunque preoccupante la situazione dei migranti a bordo della nave stipati sul ponte, dove hanno trascorso giorno e notte sotto il sole e la pioggia. Le condizioni igienico-sanitarie sono sempre più precarie con soli due bagni in uso a centinaia di persone e presunti casi di scabbia. ‘Realtà devastante’’ ha dichiarato il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, titolare del fascicoli di indagine per sequestro di persona e arresto illegale, in merito al perdurare della permanenza a bordo della nave della Capitaneria di Porto di 150 migranti, da giorni ferma in porto a Catania, che oggi alla Procura di Roma ha interrogato due funzionari del ministero dell’Interno come “persone informate sui fatti” .
Dal Viminale fanno sapere ‘La linea della fermezza continua, c’è assoluta tranquillità’ . ‘Sono tranquillissimo e sto lavorando, con buone prospettive, a una soluzione positiva. Ogni denuncia è per me una medaglia al valore”, così il ministro dell’Interno Matteo Salvini sottolineando di avere prospettive positive per la vicenda Diciotti ed ha aggiunto di essere a lavoro e di aver avviato contatti con con paesi stranieri che ‘non siedono a Bruxelles’ dopo il rifiuto dei partner al vertice di oggi di accogliere la richiesta italiana sull’emergenza migranti. Non è l’Italia che ha bisogno dell’Europa è l’Europa che ha bisogno dell’Italia. Mi spiace che ci sia qualche giudice che ha tempo da perdere e denaro pubblico per l’interrogatorio di funzionari del mio ministero. Patronaggio interroghi me che sono il presunto sequestratore. C’è un ministro a cui chiedere un presidente del Consiglio dei ministri che si fa carico della responsabilità di dire no quando è tempo di dire no. E se non avessimo detto questi no non avremmo le Ong fuori dai piedi’
Il procuratore di Agrigento, a quanto si apprende ha ascoltato in una audizione fiume durata dalle 12 alle 15 il capo del Dipartimento Liberta’ civili e Immigrazione, prefetto Gerarda Pantalone, e il vice capo del Dipartimento, prefetto Bruno Corda. L’inchiesta, aperta inizialmente per le ipotesi di sequestro di persona e arresto illegale, contestazioni che però potrebbero essere modificate dagli inquirenti, è finalizzata ad accertare se sia legittima o meno la privazione della libertà personale dei profughi in assenza di provvedimenti della magistratura. Nel caso in cui, come ipotizza la Procura, sia stato commesso un reato, i magistrati, che procedono al momento a carico di ignoti, dovranno individuare i responsabili della violazione risalendo nella catena di comando a chi ha impedito lo sbarco. Nella delega data alla Guardia Costiera dai pm di Agrigento c’è proprio un quesito relativo a questo punto, cioè all’accertamento delle responsabilità individuali visti la pluralità dei soggetti coinvolti nella vicenda. Da qui l’esigenza di sentire i funzionari del ministero dell’Interno che si sono occupati del caso.
‘Le decine di denunce che mi arrivano mi danno sempre più forza per andare avanti’ ha detto Salvini aggiungendo che l’audizione di oltre tre ore dei due funzionari preposti alle attività della nave Diciotti svolta oggi dal magistrato di Agrigento titolare dell’inchiesta’ sarebbero dovute essere poste al ministro che sta impartendo ordini sulla vicenda Diciotti’.
Si spera entro la notte un’intesa che consenta lo sbarco dei restnti 134migrnti rimasti a bordo della Diciotti al porto di Catania che hanno bisogno di ampia protezione per motivi politici.
Dure le parole di Papa Francesco suul caso Diciotti: Saggezza e umanità ha esortato il pontefice. .