Catania – Conclusa stanotte l’odissea dei migranti della Diciotti. Per le ultime 137 persone rimaste a bordo del pattugliatore della Guardia Costiera ormeggiata al porto di Catania da sei giorni e recuperati il 15 agosto a largo di Lampedusa, ieri dal Viminale è arrivato l’ordine di sbarco.
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva annunciato di essere a lavoro per la risoluzione della questione e di aver avviato trattative con alcuni paesi non al tavolo di Bruxelles. Sarà l’Albania,stato extra Ue, che insieme accoglierà venti migranti, altri venti andranno in Irlanda e un centinaio saranno presi in carico dalla Chiesa italiana e distribuiti in varie diocesi arcivescovili del territorio.
Durante le operazioni di sbarco coordinate dalla Prefettura di Catania, alcuni cittadini sono arrivati al molo di Levante per salutare e augurare ‘buona vita’ ai migranti che scesi sul suolo etneo sono stati assistiti da medici, volontari della Croce Rossa e dalle associazioni di volontariato, dai mediatori culturali e psicologi.
I profughi, soccorsi a metà agosto originari delle Isole Comore, eritrea, Bengali, Siria, Egitto e Somalia e provenienti da periodi più o meno lunghi di reclusione, sevizie, torture e violenza per le donne per mano dei trafficanti d’uomini durante il passaggio dalla Libia, dopo l’identificazione in tarda notte sono stati accompagnati sui pullman per le sedi di destinazione. Quaranta di loro sono stati traferiti al centro di prima accoglienza di Messina tra cui due minorenni la cui età è stata individuata solo in nottata e per questo non hanno fatto parte del primo gruppo di minori non accompagnati sbarcati giovedì sera. Il racconto delle loro storie è agghiacciante, hanno riferito gli operatori che li assistono,uno di loro ha ripetuto il viaggio della speranza, per tre volte spedito indietro e caduto nella rete schiavista del traffico di vite umane, l’atro minore ha subito violenze inaudite.
Due eritrei scesi sul molo di Catania sono sfuggiti ai controlli tuffandosi in mare forse per accordi presi con altri connazionali già in Italia. Un legale ha fatto sapere stamane di aver assunto la loro difesa per il riconoscimento di profughi.
Nelle prossime ore inizieranno le operazioni di distribuzione verso i paesi accoglienti, che coinvolgeranno Albania, Irlanda e la Cei che conferma: ne accoglieremo un centinaio “La Chiesa italiana garantirà l’accoglienza ad un centinaio di migranti della nave Diciotti. L’accordo con il Viminale è stato raggiunto per porre fine alle sofferenze di queste persone in mare da giorni. “. Lo ha detto all’Ansa don Ivan Maffei, portavoce della Cei.
Il premier Giuseppe Conte ha ringraziato ‘Albania, l’Irlanda e la Cei per avere aderito all’invito a partecipare alla redistribuzione’. Ne accoglieranno rispettivamente 20, 20 e 100″. Lo ha scritto su Facebook Conte subito l’annuncio di Salvini di ieri sera avvenuto dopo la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati aperto dalla procura di Agrigento per i reati di sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio.
A rendere noto il provvedimento è lo stesso Procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, che ieri è volato a Roma per sentire due alti funzionari del Viminale, Gerarda Pantalone e il suo vice, Bruno Corda, presi a verbale al palazzo di Giustizia come persone informate sui fatti.
Al termine dell’attività istruttoria presso la Procura di Roma durante la quale il magistrato dalle 12 alle 15 in una audizione fiume ha sentito i dirigenti responsabili del servizio immigrati al Viminale, è stata diramato la nota :
”Tale procedura, prevista e imposta dalla legge costituzionale 16/1/89 n.1, permetterà, con tutte le garanzie e le immunità previste dalla medesima legge, di sottoporre a un giudice collegiale specializzato le condotte poste in essere dagli indagati nell’esercizio delle loro funzioni – scrive nella nota Patronaggio -Uno dei quali appartenente ai qualificati soggetti indicati dall’articolo 4 della norma costituzionale”. “Come è noto infine ogni eventuale negativa valutazione delle condotte di cui sopra, dovrà essere sottoposta alla autorizzazione della competente Camera”, termina la nota. Uno dei due indagati, si è appreso nella serata di sabato 25 agosto, è il ministro Salvini, l’altro un capo di gabinetto.
Immediata la reazione del ministro dell’Interno: “Una vergogna. Possono arrestarmi, ma non fermeranno il cambiamento” dichiara Salvini parlando dalla festa della Lega di Pinzolo. “Cosa porti a casa? Che ti indagano. Aspetto con il sorriso il procuratore di Agrigento, voglio spiegargli le mie ragioni. Aspetto un procuratore che indaghi i trafficanti e chi favoreggia l’immigrazione clandestina. Gli ricordo – dice ancora Salvini rivolgendosi a Patronaggio – che gli scafisti comprano armi e droga che poi viene spacciata magari fuori dalle scuole dei nostri figli”.
Sempre ieri dopo il mancato accoglimento al Vertice di Bruxelles della richiesta italiana sui migranti, il premier Giuseppe Conte manifestando il suo rincrescimento per gli esiti della vicenda ha scritto su facebook: ‘Siamo al lavoro per porre una riserva all’adesione dell’Italia al piano finanziario pluriennale in corso di discussione. A queste condizioni, l’Italia non ritiene possibile esprimere adesione a un bilancio di previsione che sottende una politica così incoerente sul piano sociale”.. Conte ha anche sottolineato ‘l’incontro a Bruxelles in tema di immigrazione, che si è concluso con un nulla di fatto, non è una sconfitta dell’Italia, come qualcuno superficialmente ha scritto. E’ una sconfitta dell’Europa”. “Questo Governo esprime una politica sull’immigrazione rigorosa e coerente, ma non abbandona a se stesse persone che sono in pericolo di vita o comunque versano in condizioni critiche. I numeri ci danno ragione. “Con questo Governo il Mediterraneo non è più il cimitero dei migranti senza nome” ha aggiunto il premier Conte nel post su Fb.