E’ urgente che la società italiana si svegli, reagisca di fronte ad una situazione sempre più grave, come dimostrano la ricerca della Gabanelli e le rilevazioni delle presenze di Salvini e Di Maio sui telegiornali della Rai. E’ inaccettabile e rischioso questo procedere del governo bicolore in sostanziale disaccordo su tutto, incapace di scelte e di obbiettivi plausibili per affrontare la crisi e arrestare la decadenza e il crescente isolamento dell’Italia. Assistiamo, invece, alla quotidiana invasione mediatica di Salvini e Di Maio con velleitarie proposte cariche di furbizia e ammiccamenti, con lo scopo principale di allungare il più possibile la durata al governo. Incuranti in modo irresponsabile dei danni che ne derivano, con la preoccupazione di corrispondere soprattutto agli interessi dei rispettivi elettori i quali risultano, al fondo, confusi e contraddittori più di quanto gli stessi vice-presidenti di Conte riescano a intendere. Basta ricordare le due ultime più grosse questioni: la Tav e il sopraggiunto pasticcio con la Cina per la cosiddetta via della seta. Sia pure schematizzando c’è, questo a parti invertite, da Cinque Stelle e dalla Lega una sottovalutazione e strumentalizzazione di questioni tanto importanti Si discutono propagandisticamente fuori dal Parlamento e quando vi giungono, a cose fatte, vengono strozzate con dibattiti striminziti e strangolati con il voto di fiducia.
Si continua, invece, ad enfatizzare il richiamo al contratto da rispettare alla lettera, quasi che la politica fosse solo materia da azzeccagarbugli, evocando il contratto continuamente in modo insopportabile e contrastante. Al contrario. tutto viene affrontato e deciso dai due capi-popolo attraverso telefonini o ”pizzini”, in incontri riservatissimi e consigli dei Ministri convocati a ripetizione. Il povero Conte non è in grado di mediare un bel niente. Da avvocato del popolo, come ha dichiarato di voler interpretare il suo ruolo, appare tristemente il notaio di Di Maio e Salvini, talvolta riluttante e quasi sempre di una genericità e ovvietà sconcertanti. In certi momenti, risultando più vicino ai Cinque Stelle che alla Lega in una posizione di sostanziale galleggiamento, che ricorda l’antica formula “mota quietare et quieta non movere”.
Si può procedere ancora così senza danneggiare ulteriormente l’Italia, il suo ruolo non velleitario ed impotente, che resta pur sempre rilevante nel contesto europeo ed internazionale? Perciò mi sembrerebbe necessario ed utile approfittare delle prossime elezioni europee e lanciare una grande occasione di approfondimento e di dibattito tra tutti gli italiani mettendo ben in luce i problemi cruciali del futuro dell’Europa con quelli dell’Italia. In molti potremo scoprire che si tratta in fondo di una stessa storia e di una nuova prospettiva da costruire per contribuire all’ indispensabile, possibile ed impegnativo orizzonte che intreccia il rilancio dell’Europa e il ruolo dell’Italia, entrambe alle prese con le grandi sfide dei tempi nuovi, di collocazione e alleanze indispensabili nel grande mutamento geopolitico in atto. Anche di Tav e di via della seta si potrà dibattere adeguatamente, contribuendo a rendere i cittadini più informati e responsabili del cammino da intraprendere urgentemente.
(13 marzo 2019)