Quella mattina di martedì 11 settembre 2001 mi svegliai presto. C’era lezione di diritto Costituzionale presso l’aula 5 della Facoltà di Giurisprudenza di Messina ed, essendo un argomento fondamentale, ma anche molto piacevole, già alle 9,00 non si trovava un posto a sedere.
Presi la solita linea ed arrivai puntuale, il tempo di un caffè e quattro chiacchiere con i colleghi e ci accomodammo in attesa del professore.
Tutto procedette regolarmente, lezione, appunti, registrazioni (avevamo la mania del registratore, le lezioni andavano in cassetta e dopo venivano “sbobinate” tempi “preistorici della tecnologia”…), il vociare della massa studentesca che si ammassava all’uscita era quello di ogni giorno, gioioso, festante.
La mia borsa di cotone aveva vibrato tutto il tempo. Non ero solita lasciare acceso il telefonino a lezione, un Nokia 3310, reperto archeologico di questi tempi. Presa dalla curiosità, ma, probabilmente anche dal fastidio che il telefono mi dava controllai il display… casa: 17 chiamate senza risposta…
Fui presa dall’ansia, i miei non erano soliti chiamarmi così spesso, non avevamo ancora l’abitudine di essere “reperibili” in qualsiasi parte del pianeta e internet viaggiava alla velocità dei 54k se era un lusso.
Richiamai presa dal panico, due squilli e mia madre rispose “E’ scoppiata la terza guerra mondiale!” Le ricordo quelle parole come se le avesse pronunciate adesso, intrise di paura vera, taglienti… Guardai il mio amico Camelo e gli dissi entriamo in un bar con la tv è successo qualcosa!”
Le strade erano spaventosamente deserte, arrivammo in un bar vicino a Piazza Duomo la gente si accalcava davanti ad uno schermo che trasmetteva immagini surreali… Le Torri del World Trade Center in fiamme, dalle finestre si staccavano figure urlanti, sagome, come piccole schegge impazzite, o ancora peggio, lapilli infuocati… capire che erano esseri umani che si lanciavano nel vuoto fu traumatizzante.
Non riuscirò mai a dimenticare quella mattina infernale. Il senso di impotenza e contemporaneamente di “disfacimento”… il mondo, fino a pochi attimi sicuro, era cambiato, la storia era stata stravolta.
Il cuore pulsante dell’economia era stato attaccato.
Gli attentati dell’11 settembre 2001 furono una serie di quattro attacchi suicidi coordinati compiuti contro obiettivi civili e militari degli Stati Uniti d’America da un gruppo di terroristi appartenenti all’organizzazione terroristica al Qaida. Gli attacchi causarono la morte di 2.977 persone (più 19 dirottatori) e il ferimento di oltre 6.000. Negli anni successivi si verificarono ulteriori decessi a causa di tumori e malattie respiratorie legate alle conseguenze.
Due aerei (il volo American Airlines 11 e il volo United Airlines 175) furono fatti schiantare rispettivamente contro le Torri Nord e Sud del World Trade Center, nel quartiere della Lower Manhattan di New York. Nel giro di 1 ora e 42 minuti entrambe le torri crollarono. I detriti e gli incendi causarono poi il crollo parziale o totale di tutti gli altri edifici del complesso del World Trade Center. Un terzo aereo, il volo American Airlines 77, fu fatto schiantare contro il Pentagono, sede del Dipartimento della Difesa, nella contea di Arlington in Virginia. L’attacco causò il crollo della facciata ovest dell’edificio. Un quarto aereo, il volo United Airlines 93, venne fatto inizialmente dirigere verso Washington ma precipitò successivamente in un campo nei pressi di Shanksville, in Pennsylvania, a seguito di una eroica rivolta dei passeggeri.
Nessuno sarebbe più stato lo stesso che era stato il giorno prima.