Una notte intensa quella di domenica che ha travalicato i confini regionali e ha interessato tutto il Paese. Dopo la Sardegna il voto in Abruzzo era diventato un fatto di prima pagina e un test sul nazionale.
E’ stato confermato presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio di Fratelli d’Italia, alla guida della regione dal 2019. Ha vinto con il 53, 49% dei voti, con un boom a L’ Aquila dove ha ottenuto il 61% contro il 46, 51 del campo largo dell’avversario del centro sinistra Luciano D”Amico, professore ordinario di economia aziendale all’Università degli Studi di Teramo, di cui è stato anche rettore dal 2013 al 2018. Candidato nel marzo 2024. Un campo largo attraversato dal Pd di Elly Scheiln e dal Movimento 5stelle rappresentato da Giuseppe Conte che, qui non ha retto.
“Il popolo abruzzese ha scelto di conferirmi l’onore di guidare la regione per altri cinque anni. Mai nei trenta anni precedenti, un’amministrazione uscente era stata confermata per il secondo mandato. E’ stata scritta una pagina di storia, è stato abbattuto un altro muro“. Lo ha dichiarato Marsilio ai giornalisti, come riportato da alcune testate, arrivando nella sede del comitato elettorale a Pescara per festeggiare il suo secondo mandato. Perché e’ stata una vera e propria festa, come per tutto il centro destra e il governo che questa regione non l’ha persa.
Prorogatio – Sono 66 le schede contestate. In questo periodo di verifica e validazione si entra, va ricordato, nel regime cosiddetto della prorogatio previsto dalla legge elettorale regionale, che consente di prorogare i poteri del precedente Consiglio fino a quando non siano completate le operazioni di proclamazione degli eletti.
Da lunedì 11 marzo quindi è iniziata la fase di controllo e verifica nella Corte d’Appello all’Aquila che certificherà il risultato delle elezioni e procederà, nei prossimi giorni, alla proclamazione ufficiale dei consiglieri eletti. La festa dei vincitori non ancora ufficialmente eletti e’ pero già iniziata. E non solo in Abruzzo.