“Io voglio scegliere” sono le tre parole scelte per la campagna referendaria per la parziale abrogazione della legge elettorale il Rosatellum.
Tre parole che indicano in maniera chiara la portata rivoluzionaria di questo referendum.
Con esse si rivendica il diritto di ogni cittadino di scegliersi i propri rappresentanti in Parlamento, che nel nostro Paese è stato sottratto da un ventennio circa, soprattutto da quando è entrato in vigore il rosatellum, che è il risultato della modifica in senso peggiorativo del porcellum, già dichiarato incostituzionale.
Il rosatellum è la peggiore legge elettorale: in nessun altro Paese democratico.
esiste una legge simile.
I partiti tutti sono responsabili non solo di averla approvata, ma soprattutto di non volerla cambiare. A parole parlano e dicono che si bisogna cambiarla, però, a oggi non hanno mosso e continuano a non muovere un dito per attuare questo proposito parolaio, anzi stanno pervicacemente ignorando e ostacolando il referendum, che si propone di abrogarla parzialemente, per dare ai cittadini il potere scegliere i propri rappresentanti in parlamento.
Dobbiamo, quindi, prendere atto ancora una volta che la volontà e libertà di scegliere non è un diritto che i partiti riconoscono ai cittadini!
L’abrogazione, seppure parziale, del Rosatellum con i quattro quesiti referendari, non piace ai partiti e nemmeno a quanti pensano di potere usufruire di eventuale candidatura o, come nel caso dei vari partitini, anch’essi dimostratisi restii al referendum, con accordi elettorali sottobanco con i segretari dei partiti maggiori, che sono i soli ad avere voce in capitolo, per assicurarsi un posto in parlamento, senza passare dal consenso degli elettori, che spesso non c’è e che è alla base della crescente disaffezione alle urne.
Fa specie vedere, l’ANPI come sottolinea Elisabetta Trenta, presidente del comitato nazionale IO VOGLIO SCEGLIERE, che rappresenta i partigiani che per la democrazia sono morti, oggi non sta facendo il minimo sforzo per condividere la battaglia dei “nuovi partigiani”, di quelli che stiamo combattendo per la “rappresentanza “ che è la base della democrazia.
Non vi è alcun dubbio che con questo sistema sono state distorte le regole democratiche della rappresentanza e messo nelle mani di poche persone il potere di stabilire chi deve e chi non deve essere candidato e poi eletto; ai cittadini non è lasciata nessuna possibilità di scegliere e questo, se davvero si vuole uno stato democratico, non solo non è ammissibile, ma non è nemmeno accettabile.
Abbiamo un parlamento di nominati dai segretari dei partiti che, con marchingegni fuori da ogni logica e dalla costituzione, sono andati a occupare gli scranni parlamentari e che, conseguentemente, non rispondono ai cittadini, ma al capo partito che li ha fatti eleggere.
Sradicare questo sistema di potere dalle mani di partiti, che hanno avocato a sé decisioni che spettano al parlamento e ai singoli parlamentari, che a norma dell’art. 67 della Costituzione debbono, invece, esercitare le loro funzioni “senza vincolo di mandato”.
Ovviamente, questa proposta referendaria, mette a rischio il loro status quo e da qui la loro avversione, il loro volere ignorare l’esistenza di questa proposta referendaria.
Parlano di democrazia senza nemmeno comprenderne il senso.
Come afferma Sergio Bagnasco “Partitocrazia fa rima con Democrazia ma è la morte della democrazia” ed è proprio quello a cui stiamo assistendo oramai da troppi anni, senza rendercene conto.
“Il Partito liquido ” inventato da Veltroni ha avuto i suoi effetti nefasti nel Paese: annullata la partecipazione dei cittadini alla vita politica dei partiti, di fatto gli stessi sono rimasti nelle mani di pochi oligarchi che decidono tutto,persino quando deve cadere o no un governo.
In queste condizioni la democrazia parlamentare non esiste più e il parlamento è ridotto a semplice esecutore delle volontà dei partiti e peggio, per dirla ancora con S. Bagnasco, è stato riprodotto il sistema che vigeva nel 1929, dando così vita a un “Nuovo Totalitarismo Democratico. “
Berlinguer aveva avvertito: i partiti che occupano tutte le istituzioni,facendosi essi stessi stato, deviano dalla missione affidata loro dalla costituzione.
Tutte cose che abbiamo visto in questi ultimi decenni e che si sono verificate e continuano a verificarsi, sia che al potere ci sia la cosiddetta sx, che la dx.
In presenza di un quadro così devastante, è grave che i cittadini non vengano informati correttamente dalla stampa e dalla TV sulla reale portata di questo referendum, che, di sicuro, è molto più importante di quello sull’autonomia differenziata, a cui, invece, viene dato ampio spazio, forse perché voluto dai partiti della cosiddetta sx, che hanno persino perso la memoria, come spesso avviene in questo Paese, sul fatto che la legge Calderoli trae proprio origine proprio dalla modifica del titolo V° della Costituzione, voluta dal PD, che ha aperto le porte a tutti i tipi di autonomia.
Contrastare l’autonomia differenziata è necessario, ma bisogna sapere che senza la parziale abrogazione del rosatellum e con la permanenza di questa classe dirigente al potere non c’è e non ci sarà soluzione.
Per questo motivo mi preme inviatre i cittadini e le cittadine di questo Paese a lottare per raggiungere le 500.000 firme necessarie per indire i referenum di parziale modifica del rosatellum e della LIP, nevessaria per reintrodurre le preferenze, a rendersi parte attiva nella raccolta delle firme, perché senza l’impegno di ognuno è difficile raggiungere qualsiasi traguardo.
Auspichiamo quindi che finalmente i “giornaloni” e le televisioni parleranno della nostra iniziativa per porre fine al ventennio dei nominati.
Dobbiamo raggiungere 50.000 firme sulla proposta di legge per ripristinare il voto di preferenza: https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500013.
E’ inspensabile la sottoscrizione dei quattro quesiti referendari abrogativi proposti dal Comitato Besostri, per aggredire i peggiori difetti del Rosatellum:
- contro il voto congiunto forzato su liste bloccate, https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500004
- contro la vergogna delle pluricandidature, https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500008
- contro soglie artificiali che non impediscono ma anzi incentivano la formazione di micropartiti personali, https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500005
- contro l’ingiustizia di regole di accesso alla competizione elettorale che servono solo agli uscenti per confermare i loro pacchetti di nominati, https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500006
Riprendiamoci la speranza di poter eleggere una nuova generazione di leader. Riprendiamoci la rappresentanza e possiamo riuscirci solo se ci aiuterete tutti!
Nella Toscano
Componente il Comitato Referendario Nazionale,
nonché referente per la Sicilia occidentale.