di Francesco Mazzarella
Negli ultimi vent’anni, le mafie italiane hanno dimostrato una straordinaria capacità di infiltrarsi non solo nel tessuto sociale ed economico del Paese, ma anche nelle istituzioni politiche. Questo fenomeno, che inizialmente sembrava concentrato a livello locale, ha progressivamente raggiunto le più alte sfere della politica nazionale ed europea. Il problema delle infiltrazioni mafiose nella politica non riguarda soltanto l’Italia, ma sta emergendo anche in vari Paesi europei, dove le organizzazioni criminali italiane come la ’Ndrangheta, Cosa Nostra e la Camorra hanno esteso la loro rete di influenze.
In questo articolo d’inchiesta, esamineremo come le mafie sono riuscite a penetrare la politica a livello italiano ed europeo, citando casi concreti e indagini in corso, svelando le dinamiche con cui queste organizzazioni operano per ottenere controllo, potere e risorse.
Il Modus Operandi delle Mafie nelle Istituzioni
Le organizzazioni criminali italiane, in particolare la ’Ndrangheta, hanno affinato tecniche sempre più sofisticate per infiltrarsi nel mondo politico, spesso sfruttando la corruzione, la clientela e l’intimidazione. Il principale obiettivo delle mafie è quello di accaparrarsi appalti pubblici, ottenere finanziamenti per opere infrastrutturali o per settori strategici come la sanità, l’ambiente e i rifiuti. Questo permette alle organizzazioni di lavare denaro sporco e consolidare il proprio potere economico e sociale.
Uno degli strumenti principali di infiltrazione è il voto di scambio, un fenomeno che in alcune regioni italiane è così radicato da condizionare pesantemente i risultati elettorali. La mafia, in cambio di voti, garantisce protezione e favori economici ai candidati politici, che una volta eletti restituiscono il favore, assegnando appalti o agevolando determinate imprese legate alla criminalità organizzata. Questo tipo di accordi è stato documentato in diverse regioni italiane, soprattutto al Sud, ma anche in altre aree del Paese.
Casi Esemplari: Le Infiltrazioni in Italia
Un caso particolarmente noto di infiltrazioni mafiose nella politica italiana è quello di Marcello Dell’Utri, ex senatore e co-fondatore di Forza Italia, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Dell’Utri è stato accusato di aver fatto da tramite tra Silvio Berlusconi e Cosa Nostra negli anni ’90, garantendo appoggi e voti in cambio di protezione e vantaggi economici. Questo caso ha dimostrato come le mafie fossero in grado di stringere rapporti diretti con la politica nazionale, condizionando scelte politiche ed economiche su vasta scala.
Anche in Calabria, roccaforte della ‘Ndrangheta, la penetrazione politica è radicata. L’operazione “Rinascita-Scott”, coordinata dal procuratore Nicola Gratteri nel 2019, ha rivelato un vasto sistema di collusione tra la politica e la ‘Ndrangheta. L’inchiesta ha portato all’arresto di oltre 330 persone, tra cui politici, funzionari pubblici, avvocati e imprenditori. La rete di relazioni emersa ha dimostrato come la ’Ndrangheta fosse in grado di infiltrarsi nelle amministrazioni locali e regionali, controllando appalti pubblici, finanziamenti e nomine politiche.
Un altro caso emblematico è quello del sindaco di Reggio Calabria, Domenico Lucano, coinvolto nell’inchiesta “Xenia” sul sistema di accoglienza dei migranti. Sebbene Lucano sia stato condannato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, gli investigatori hanno rivelato come la ‘Ndrangheta abbia tentato di influenzare le politiche di gestione dei migranti, considerato un settore estremamente redditizio, per accaparrarsi fondi pubblici destinati all’accoglienza.
Le Infiltrazioni delle Mafie in Europa: La ‘Ndrangheta e la Camorra all’Estero
Il fenomeno delle infiltrazioni mafiose non si limita ai confini italiani. Negli ultimi anni, la ‘Ndrangheta, considerata la mafia più potente e ricca d’Europa, ha esteso la sua influenza in diversi Paesi dell’Unione Europea. L’organizzazione è particolarmente attiva in Germania, Belgio e Paesi Bassi, dove gestisce attività legate al traffico di droga e al riciclaggio di denaro. La ’Ndrangheta ha stabilito contatti con politici e funzionari locali, utilizzando società di copertura per infiltrarsi nei settori immobiliari, turistici e della ristorazione.
In Germania, un caso emblematico è quello dell’operazione “Stige”, che nel 2018 ha portato all’arresto di oltre 170 affiliati alla ‘Ndrangheta tra Italia e Germania. L’inchiesta ha rivelato come l’organizzazione criminale fosse riuscita a penetrare il tessuto economico e politico locale, ottenendo il controllo di attività commerciali e influenzando amministrazioni comunali.
Anche la Camorra ha esteso la sua influenza fuori dai confini italiani. Nel 2017, l’inchiesta “Lavasciuga” ha svelato come il clan dei Casalesi avesse stabilito basi operative nei Paesi Bassi per gestire il traffico internazionale di rifiuti e droga. La collaborazione tra politici locali e la criminalità organizzata campana ha permesso alla Camorra di infiltrarsi nel settore dello smaltimento dei rifiuti in diversi Paesi europei, sfruttando le normative ambientali poco stringenti e le falle nei sistemi di controllo.
Indagini in Corso: La Reazione dello Stato e dell’UE
Negli ultimi anni, l’Italia ha intensificato le operazioni per contrastare le infiltrazioni mafiose nelle istituzioni. Le Direzioni Distrettuali Antimafia (DDA) stanno portando avanti inchieste su vasta scala, coordinate a livello europeo attraverso Eurojust e Europol, con l’obiettivo di smantellare le reti criminali transnazionali.
Una delle inchieste più importanti in corso è “Rinascita-Scott”, che ha rivelato la portata del potere della ’Ndrangheta, non solo in Calabria ma anche a livello nazionale e internazionale. L’inchiesta ha coinvolto personalità politiche di primo piano, imprenditori e professionisti, dimostrando quanto sia diffuso il fenomeno delle infiltrazioni mafiose nelle istituzioni italiane.
A livello europeo, il Parlamento dell’Unione Europea ha recentemente istituito la Commissione speciale sulle infiltrazioni mafiose e la criminalità organizzata (CRIM), che ha il compito di monitorare e contrastare l’espansione delle mafie all’interno dell’Unione. La commissione ha segnalato la necessità di una maggiore collaborazione tra gli Stati membri per contrastare il riciclaggio di denaro e il traffico illecito gestiti dalle organizzazioni criminali italiane.
Conclusioni: La Politica come Strumento di Potere per le Mafie
L’infiltrazione delle mafie nella politica, sia a livello nazionale che europeo, rappresenta una minaccia alla democrazia e allo stato di diritto. Le indagini in corso rivelano come le organizzazioni criminali siano in grado di penetrare le istituzioni e influenzare le decisioni politiche attraverso corruzione, voto di scambio e collusione. Le mafie non si limitano più al controllo di attività illecite tradizionali come il traffico di droga o di armi, ma hanno esteso il loro raggio d’azione alle istituzioni pubbliche, sfruttando i finanziamenti pubblici e gli appalti come principali fonti di arricchimento.
La lotta contro queste infiltrazioni richiede uno sforzo congiunto da parte delle istituzioni italiane ed europee, oltre a un impegno costante da parte della magistratura e delle forze dell’ordine. Solo con una maggiore trasparenza nei processi politici e una rigorosa applicazione delle leggi antimafia si potrà limitare l’influenza delle organizzazioni criminali sulle istituzioni democratiche.