di Francesco Mazzarella
Quando il governo italiano si presentò agli elettori, fu con una serie di promesse ambiziose: crescita economica, riduzione delle tasse, riforme strutturali, una gestione umana ma ferma dei migranti, e un approccio deciso alla politica europea. Oggi, a distanza di tempo dalle elezioni, molte di queste promesse sembrano evaporate, lasciando spazio a un quadro di delusioni e incoerenze che non possono più essere ignorate.
Questo articolo vuole fare luce su tutte le principali incoerenze rispetto alla campagna elettorale, analizzando punto per punto dove e perché le promesse fatte sono state disattese, con l’obiettivo di comprendere cosa è andato storto e quali sono le conseguenze per i cittadini italiani.
1. La Crescita Economica: Un Sogno Lontano
Durante la campagna elettorale, il governo attuale ha promesso una crescita economica sostenibile e robusta, un piano per stimolare l’occupazione e ridurre il debito pubblico. Tuttavia, i dati economici attuali dipingono un quadro ben diverso.
Nonostante le promesse di una “rinascita economica”, l’Italia ha visto una crescita del PIL molto più lenta del previsto, aggravata da problemi strutturali non affrontati. La situazione economica globale ha certo influito, ma l’incapacità di varare riforme strutturali importanti, come una revisione della burocrazia o la riduzione del carico fiscale sulle imprese, è una delle più grandi incoerenze rispetto a quanto promesso.
Inoltre, nonostante la retorica elettorale sul sostegno alle piccole e medie imprese, molte di queste stanno ancora lottando con una tassazione opprimente e una burocrazia asfissiante. Dove sono gli sgravi fiscali promessi per rilanciare il tessuto imprenditoriale italiano?
2. La Riforma Fiscale: Un’Incoerenza Emblematica
Un altro punto cardine della campagna elettorale era la promessa di una profonda riforma fiscale. Si parlava di una semplificazione delle aliquote, di una riduzione significativa delle tasse per le fasce di reddito medio-basse, e di incentivi fiscali per le imprese. Tuttavia, queste promesse sono rimaste per lo più sulla carta.
Ad oggi, i contribuenti italiani non hanno visto riduzioni sostanziali delle imposte e, anzi, molti settori si trovano sotto la pressione di nuove tasse indirette, come l’aumento dei costi energetici e dell’inflazione, a cui il governo non è stato in grado di rispondere efficacemente. Questa discrepanza tra la retorica elettorale e la realtà fiscale è una delle più grandi incoerenze che stanno alimentando la frustrazione tra gli elettori.
3. La Gestione dei Migranti: Retorica e Realtà
Forse uno dei punti più controversi della campagna elettorale riguarda la gestione dei flussi migratori. Il governo aveva promesso una linea dura, con un controllo più severo delle frontiere, respingimenti e accordi bilaterali per la redistribuzione dei migranti. Tuttavia, nonostante la retorica forte, la realtà sul terreno racconta un’altra storia.
Gli sbarchi continuano in modo massiccio, e l’Italia si trova ancora una volta a gestire una situazione emergenziale senza il sostegno promesso dall’Unione Europea. Gli accordi bilaterali con i paesi di origine dei migranti, tanto sbandierati in campagna elettorale, non hanno prodotto i risultati sperati, mentre la redistribuzione dei migranti a livello europeo rimane un miraggio.
L’incoerenza tra le promesse fatte e la situazione attuale è evidente e solleva seri interrogativi sulla capacità del governo di gestire una delle crisi più urgenti del nostro tempo.
4. I Rapporti con l’Unione Europea: Dalla Sfida alla Sottomissione?
Durante la campagna elettorale, il governo italiano aveva promesso di rinegoziare i rapporti con l’Unione Europea, assumendo una posizione più assertiva e difendendo gli interessi italiani su temi chiave come il bilancio comunitario e le regole fiscali. Tuttavia, la realtà è che l’Italia ha dovuto piegarsi più volte alle pressioni di Bruxelles, senza ottenere le riforme promesse.
Ad esempio, l’adesione alle rigide regole sul Patto di Stabilità e Crescita continua a limitare la capacità dell’Italia di adottare misure economiche più audaci per stimolare la crescita. La promessa di “ridare voce all’Italia in Europa” si è dunque tradotta in una strategia difensiva che ha visto il governo accettare compromessi, piuttosto che imporre la propria visione.
5. Politiche Sociali e Lavoro: Le Promesse Non Mantenute
Sul fronte delle politiche sociali, le aspettative erano alte. Il governo aveva promesso un piano per ridurre la disoccupazione, in particolare quella giovanile, e per aumentare il potere d’acquisto delle famiglie. Tuttavia, ad oggi, non si è visto il tanto atteso “miracolo economico” e il mercato del lavoro italiano rimane stagnante.
Nonostante alcuni interventi temporanei, come i bonus e sussidi introdotti in risposta alla pandemia, le riforme strutturali per migliorare le condizioni lavorative e creare nuovi posti di lavoro non sono state realizzate. Le nuove generazioni continuano a fare fatica a trovare occupazione stabile, mentre la precarietà del lavoro è ancora un problema diffuso.
Le promesse fatte agli elettori più vulnerabili – giovani, precari, famiglie a basso reddito – non sono state mantenute, e questa è forse una delle più gravi incoerenze del governo attuale.
6. Il Green Deal Italiano: Tante Parole, Pochi Fatti
Un altro punto chiave della campagna elettorale era la promessa di un “Green Deal italiano”, che avrebbe dovuto mettere l’Italia all’avanguardia nella transizione ecologica. Tuttavia, gli investimenti in energia rinnovabile e in infrastrutture sostenibili sono rimasti ben al di sotto delle aspettative.
Le difficoltà burocratiche, unite a una mancanza di visione strategica a lungo termine, hanno impedito al governo di realizzare gli ambiziosi obiettivi climatici che erano stati presentati agli elettori. Nel frattempo, il paese continua a dipendere pesantemente da fonti di energia non rinnovabili, contribuendo all’aumento delle emissioni e ritardando ulteriormente la necessaria transizione energetica.
Conclusioni: Un Governo di Promesse Disattese
Le incongruenze tra le promesse della campagna elettorale e le azioni del governo sono numerose e preoccupanti. Dalla gestione economica alla politica estera, passando per le politiche sociali e la gestione dei migranti, la disillusione tra gli elettori cresce. Il governo sembra incapace di mantenere le promesse fatte, e questo ha portato a una crescente frustrazione tra i cittadini italiani.
La fiducia nell’esecutivo è a rischio, e se non ci saranno cambiamenti concreti e tangibili, il rischio è che l’Italia rimanga intrappolata in una spirale di promesse non mantenute e politiche inefficaci. Gli elettori si aspettano risposte concrete, non più retorica elettorale.