Biden alla prova dei fatti: Successi e ombre di un mandato tra promesse e realtà

Dal rilancio economico alle sfide globali, un bilancio tra progressi concreti e opportunità mancate

di Francesco Mazzarella

Il mandato di Joe Biden, 46° presidente degli Stati Uniti, si conclude lasciando un bilancio complesso, segnato da successi rilevanti e sfide irrisolte. Entrato in carica in un momento storico di crisi sanitaria, economica e sociale, Biden ha promesso un ritorno alla normalità e una leadership improntata su empatia e competenza. Ma quanto di queste promesse è stato mantenuto? Analizziamo luci e ombre di un quadriennio che ha plasmato l’America contemporanea.

Tra le prime sfide affrontate dall’amministrazione Biden vi è stata la pandemia di COVID-19. Grazie a una campagna vaccinale senza precedenti, il governo ha distribuito milioni di dosi nei primi mesi del mandato, contribuendo a ridurre i tassi di mortalità e ospedalizzazione. Biden ha inoltre approvato l’American Rescue Plan, un pacchetto di stimoli da 1,9 trilioni di dollari, che ha fornito sussidi diretti alle famiglie, rafforzato la disoccupazione e sostenuto piccole imprese.

In termini economici, l’inflazione ha rappresentato una sfida significativa, ma gli interventi mirati, come l’Inflation Reduction Act, hanno cercato di contenere i costi energetici e promuovere investimenti nella transizione verde. L’economia ha registrato una crescita costante, con il tasso di disoccupazione sceso ai minimi storici, attestandosi intorno al 3,6%.

Sul fronte sociale, Biden ha sostenuto politiche di inclusione, con provvedimenti significativi come il rafforzamento del Voting Rights Act per proteggere il diritto di voto e la cancellazione di parte del debito studentesco, seppur parzialmente bloccata dalla Corte Suprema. Importante anche l’attenzione ai diritti LGBTQ+, con iniziative volte a combattere discriminazioni a livello federale.

Biden ha cercato di ricostruire l’immagine degli Stati Uniti sulla scena internazionale, dopo la presidenza Trump. Con il rientro nell’Accordo di Parigi sul clima e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha riaffermato il ruolo americano come leader globale. Inoltre, ha promosso una coalizione occidentale unita a sostegno dell’Ucraina dopo l’invasione russa, garantendo aiuti militari ed economici senza precedenti.

In Asia, la strategia Indo-Pacifico ha cercato di contrastare l’influenza cinese, con accordi commerciali e di difesa come l’AUKUS (Australia, UK, US). Tuttavia, le relazioni con Pechino restano tese, segnate da sanzioni economiche e controversie sul commercio.

Nonostante gli sforzi per unificare il Paese, la polarizzazione politica è rimasta una delle maggiori sfide dell’amministrazione Biden. Le tensioni tra democratici e repubblicani hanno spesso paralizzato il Congresso, rendendo difficile approvare riforme significative, come la tanto attesa regolamentazione sul controllo delle armi o una riforma migratoria strutturale.

Gli attacchi ai diritti elettorali in diversi stati e l’assalto al Campidoglio del gennaio 2021 hanno evidenziato la fragilità della democrazia americana. Sebbene Biden abbia condannato con forza questi eventi, molti critici sostengono che le sue azioni siano state insufficienti per affrontare le radici profonde di tali divisioni.

Il ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan nell’agosto 2021 ha segnato uno dei momenti più critici della presidenza Biden. Sebbene la fine della guerra fosse un obiettivo bipartisan, il caos che ha accompagnato l’evacuazione è stato oggetto di dure critiche. Le immagini di afghani disperati che cercavano di fuggire e l’attacco terroristico all’aeroporto di Kabul hanno messo in dubbio la preparazione e l’esecuzione del piano.

Nonostante gli investimenti nell’energia rinnovabile, gli Stati Uniti continuano a essere uno dei maggiori emettitori di gas serra. Biden ha affrontato l’opposizione interna da parte di stati e lobby industriali, limitando la portata delle sue politiche climatiche. L’approvazione di nuovi progetti di estrazione petrolifera è stata vista come un tradimento degli impegni ambientali, alienando parte della base elettorale progressista.

Sebbene l’economia americana abbia registrato una ripresa, le disuguaglianze economiche sono rimaste profonde. La classe media continua a soffrire per il costo elevato della vita, dall’istruzione sanitaria agli alloggi. Le comunità afroamericane e latinoamericane, in particolare, hanno continuato a subire un accesso limitato alle opportunità economiche.

Il mandato di Joe Biden si è caratterizzato per la volontà di riportare stabilità e integrità alla leadership americana, ma è stato anche segnato da una polarizzazione politica persistente e sfide globali senza precedenti. Da un lato, ha conseguito successi importanti nella gestione della pandemia, nella crescita economica e nella politica estera multilaterale. Dall’altro, ha dovuto affrontare critiche per le promesse non mantenute e per alcune decisioni controverse, come il ritiro dall’Afghanistan e la limitata ambizione nella lotta al cambiamento climatico.

Concludendo, il bilancio di Biden riflette la complessità di una presidenza che ha cercato di navigare tra le eredità di una nazione divisa e le pressioni di un mondo sempre più interconnesso. Resta da vedere come la storia giudicherà il suo operato e quale direzione prenderanno gli Stati Uniti nel prossimo capitolo della loro storia politica.

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