Il parto in casa è stato ultimamente rivalutato in molti paesi del mondo, e anche se le donne in Italia che si affidano a questa modalità per far nascere i loro bambini sono ancora una minima parte ( meno di 500 casi nello scorso anno secondo i dati dell’Istituto Negri di Milano) in molti paesi in Europa, e anche negli Stati uniti, molte future mamme scelgono di partorire fra le mura domestiche per mettere alla luce i loro figli.
In particolare negli Stati Uniti il numero di gestanti che decidono di non andare in ospedale per far nascere il proprio figlio è in continua crescita, spesso perché le future mamme vogliono evitare un parto indotto o un cesareo. In linea di massima la scelta di partorire in casa nasce dal desiderio di vivere il parto nel rispetto della natura fisiologica dell’evento, in un contesto familiare e soprattutto demedicalizzato. Da alcuni studi condotti da medici dall’Università di Portland che hanno analizzato circa 80.000gravidanze, è emerso che esistono delle differenze tra chi ha deciso di partorire in ospedale e chi ha pianificato una nascita: nel primo caso la mortalità alla nascita ed entro il primo mese è pari a1,8 bambini su mille, mentre quando si sceglie la nascita a casa raddoppia a 3,9 ogni mille nati. Sebbene il pericolo sia comunque limitato, salgono anche le probabilità di convulsioni, di ventilazione per il bimbo e di trasfusioni per la madre, mentre si riducono il ricorso ai cesarei e ai metodi per accelerare o indurre il travaglio, così come le lacerazioni. I dati quindi sono molto chiari e chi è pro- ospedale fa notare l’aumento dei rischi, mentre le associazioni che promuovono il parto fuori dalle cliniche sottolineano i vantaggi per la donna e la minor medicalizzazione alla nascita.
Le condizioni per poter partorire in casa
Tra le condizioni imprescindibili per partorire in casa c’è l’assistenza, prima, durante e dopo il parto, di personale ostetrico qualificato, sia esso proveniente da una struttura pubblica che privata.
Altro aspetto fondamentale è che sia la futura mamma che il bambino presentino un quadro clinico perfetto .Infine è molto importante che ci sia una struttura ospedaliera raggiungibile entro trenta minuti al massimo, per limitare i rischi nel caso ci siano complicazioni inaspettate e non prevedibili.
I Costi
ll parto in casa, laddove le pazienti abbiano le caratteristiche necessarie per poterlo fare, rappresenta un risparmio anche per il SSn. Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, e la provincia di Trento e Bolzano erogano un rimborso dell’80 % delle spese sostenute dalle mamme per pagare le ostetriche, un costo che può variare da regione a regione ma che si aggira intorno ai duemila euro, comprensive di reperibilità H24 e assistenza post partum, secondo il criterio della continuità assistenziale. Le Asl di Torino, Parma, Modena e Reggio Emilia forniscono assistenza pubblica gratuita alle partorienti domiciliari.