NAPOLI – «Tra i più importanti obiettivi raggiunti dal Cardarelli, nell’ultimo anno e mezzo, c’è sicuramente la riduzione dei tempi di intervento sulla frattura del femore per gli over 65: siamo passati dal 6% all’80%. Analogo trend per i parti cesarei: viaggiavamo attorno a una percentuale oscillante tra il 46 e il 48% delle operazioni: negli ultimi mesi del 2017, siamo arrivati al 36%. Un risultato che veramente ci dà grande soddisfazione perché significa che la programmazione e la pianificazione delle strategie si stanno rivelando vincenti».
Lo detto Ciro Verdoliva, Direttore Generale dell’AORN «Cardarelli», in occasione della presentazione del nuovo portale web sulla sanità campana, «Salute… a tutti», diretto da Salvatore Isaia. Alla conferenza,che si è svolta stamattina nell’Aula Mediterraneo dell’Ospedale Cardarelli, sono intervenuti Domenico Falco, Presidente Corecom Regione Campania; Bruno Zuccarelli, Vicepresidente Ordine dei Medici di Napoli; Teresa Rea, Vicepresidente Ipasvi; e Umberto Russo, coordinatore di «Salute a tutti».
«Sono stati mesi di impegno e di risultati – ha aggiunto Verdoliva –. Ciò che abbiamo ottenuto può sembrare una magia, ma non lo è; è frutto invece dell’analisi dei problemi e delle criticità che ci siamo trovati ad affrontare e delle soluzioni messe in campo».
«Il “Centro Dafne-Codice Rosa”, per aiutare le donne vittime di violenze di genere, è un ulteriore buon esempio – spiega il manager, alla guida dell’ospedale più grande del Sud Italia da circa un anno e mezzo –. E non dimentichiamo le prossime sessioni concorsuali per reclutare nuovi dirigenti medici, dirigenti medici di emergenza, dirigenti medici anestesisti». «A ciò dobbiamo aggiungere i nuovi concorsi per i primari – spiega ancora –: 31 nuovi professionisti di eccezionale livello al lavoro già nei primi sei mesi del 2018, per un nuovo anno di assunzioni e nuova linfa e professionalità».
«Una corretta informazione in ambito sanitario – ha concluso – è un tema che sta a cuore al Cardarelli, dove nel bene e nel male le notizie vengono amplificate. Purtroppo più nel male, perché le belle notizie non fanno notizia, come si dice. Il Cardarelli non si è mai sottratto alla comunicazione con il pubblico, ma anzi fornisce puntualmente informazioni, affinché le fonti siano corrette e l’informazione equilibrata».
Sull’importanza di avere un giornalismo di qualità in ambito sanitario, Salvatore Isaia, direttore editoriale di «Salute a Tutti» ha sottolineato come «nonostante la Rete dia molte possibilità per informarsi», il settore della sanità è «seriamente danneggiato dalla quantità di fake news che circolano». «Ormai – ha aggiunto – si consulta Google anche mentre si è dal medico. Il portale “Salute a tutti” si muove su due direttrici: quella scientifica, affidata agli editoriali di professionisti pronti a condividere il loro sapere e indirizzare i cittadini, e quella della cronaca, supportata da una coscienziosa verifica delle fonti e dal rispetto di un codice deontologico, indispensabile per un’eticità e professionalità del giornalismo». La redazione – ha spiegato Isaia – è aperta a tutti ed è «pronta ad accogliere le segnalazioni di cittadini e gli interventi degli addetti ai lavori, in un filo diretto tra lettori, operatori del settore e giornalisti».
«I social hanno molti effetti benefici ma causano enormi disastri» ha rincarato Bruno Zuccarelli, Vicepresidente Ordine dei Medici di Napoli. «Rieducare il cittadino al riconoscimento dell’autorevolezza di un’informazione scientifica è prioritario di questi tempi, basti pensare a quanto accaduto per i vaccini». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente Corecom Campania, Domenico Falco, che ha messo in guardia anche gli operatori dell’informazione «da un approccio semplicistico» nel giornalismo «scientifico e sanitario, in particolare» considerato che «un errore o una notizia non verificata possono avere un riflesso negativo sulla vita e sulla salute di una persona».
Teresa Rea, vicepresidente degli infermieri della provincia di Napoli ha annunciato che il parlamento ha approvato definitivamente la legge che riforma gli ordini professionali sanitari, prevista dal Ddl Lorenzin. “Proprio adesso mi informano che da collegio passiamo a ordine, è sicuramente una giornata importante: facciamo un importante passo in avanti come professione, ma soprattutto diamo maggiori garanzie ai cittadini”.