Catania, 7 agosto 2021 – Provocatoriamente, ma con intento propositivo a stimolare l’adesione di tanti cittadini , rimasti ancora distanti dalla drammatica carenza di sangue che coinvolge in questi giorni gli ospedali catanesi, il direttore sanitario della Advs Fidas (Associazione Donatori Volontari di Sangue -Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue) di Catania dottor Vincenzo Caruso, in un suo pensiero diffuso sul giornale online della diocesi di Catania, Prospettive, si chiede se, la venerazione dei santi celebrati in questo tempo, possa aiutarci a colmare l’autosufficienza di sangue, necessaria nell’ordinarietà e prioritaria per soddisfare i bisogni trasfusionali dei numerosi pazienti emopatici, soprattutto quelli cronici come gli emoglobinopatici e talassemici in particolare.
Se nella realizzazione dei festeggiamenti, in questo periodo in corso seppur senza le tradizionali processioni, per la commemorazioni liturgiche di santi e patroni delle nostre grandi e piccole città, le manifestazioni di devozione fossero accompagnate da un atto concreto di solidarietà come la donazione di sangue, si domanda Caruso, questo impegno non conferirebbe un quid in più all’adorazione del santo.. …ovvero non rappresenterebbe una testimonianza autentica di vita cristiana solidale e di carità verso i sofferenti e dall’altra soddisferebbe gli urgenti bisogni trasfusionali cittadini?
A Catania si è già svolta la festa di san Cristoforo nell’omonima parrocchia di via Plebiscito e nella giornata del 22 luglio scorso è stata organizzata una raccolta di sangue, come da alcuni anni avviene, con l’intento da parte degli organizzatori di lasciare un segno concreto della festa, un segno di solidarietà vicinanza e prossimità alle necessità dei malati.
Domenica 8 agosto nel territorio Acese, frazione di Santa Tecla, si terrà la festa parrocchiale per onorare nella mattinata, la giovane protomartire santa Tecla con una giornata di raccolta di sangue. Una grande iniziativa divenuta ormai un appuntamento religioso-sociale consolidato tra i residenti e i villeggianti del borgo marinaro.
Prossimamente a Catania, ci si appresta a celebrare il compatrono sant’Euplio, la cui festa cade il 12 agosto: la memoria di questo martire giovane catanese vissuto negli anni successivi a quelli di sant’Agata (251 l’anno di morte di Agata e il 304, quello della morte di Euplio) è forse poco presente nella memoria dei Catanesi, coinvolti annualmente dalla devozione per la concittadina e ben più nota Agata. Di sant’Euplio il compianto giornalista e storico professor Antonino Blandini, si rammaricava spesso del minore senso di devozione che i catanesi dedicano al santo diacono, le cui ossa sono conservate e venerate ( sulle reliquie sono stati fatti accertamenti che danno contezza della storicità del Santo) presso la parrocchia ex cattedrale di Trevico (in provincia di Avellino).
L’Advs Fidas, nella sede di Tremestieri Etneo in corso Sicilia 33, venerdì pomeriggio 13 agosto, In occasione della festa in nome e a ricordo di sant’Euplio, promuoverà la giornata di raccolta sangue e plasma.
Seguirà la festa di sant’Agata del 17 agosto, per rievocare il ritorno delle reliquie da Costantinopoli nel 1126. Inserita tradizionalmente ormai da anni nel programma delle celebrazioni religiose, la festività coniuga gli onori alla santa con la raccolta di sangue. Un gesto solidale fino a qualche anno fa scandito dalla sosta dell’autoemoteca dinnanzi alla basilica Collegiata, e adesso prevista nel pomeriggio in piazza Università.
Anche in tempo di pandemia, spiega il dottor Vincenzo Caruso, le donazioni di sangue vengono eseguite in qualunque caso, nel rispetto delle regole governative di distanziamento e igienizzazione, in quanto rientrano tra i livelli essenziali di assistenza sanitaria ineludibili. Per cui, anche in assenza di altre manifestazioni a margine della festa, le operazioni di raccolta sangue saranno comunque eseguite come da programma stabilito dal calendario trasfusionale dell’Arnas Garibaldi di Catania.
Donare nel nome di san Cristoforo, di sant’Euplio e di sant’Agata e di qualsivoglia santo, è un’azione che rimettiamo – sottolinea Caruso – alla auspicabile volontà dei parroci e dei comitati di festa. Introdurre nei programmi ufficiali dei festeggiamenti il momento della donazione, richiama ad un esplicito appello al dovere sociale e alla carità cristiana di ogni fedele. Anche in mancanza di ufficiali esortazioni rivolte alla donazione, appare necessario sensibilizzare il cittadino per una maggiore consapevolezza sociale attraverso il messaggio secondo cui – conclude il direttore sanitario della Advs Fidas di Catania –devozione e testimonianza di fedeltà al santo da venerare, rafforzano lo spirito di autenticità passando attraverso il dono del sangue.