Roma, 9 ottobre 2021 – Si normalizza la situazione pandemica e, nelle più rigide disposizioni anticovid, ripartono anche i congressi delle società scientifiche. La prima in assoluto a riprendere in presenza è stato lo scorso luglio la SOI – Società Oftalmologica Italiana ed ore è il turno dell’8° Congresso Nazionale della Società Italiana di GastroReumatologia che si svolge in questi giorni a Roma.
“Abbiamo vissuto un anno, il 2020, veramente difficile, – dichiara la SIGR- in cui tutte le Società Scientifiche hanno dovuto rielaborare le loro attività, soprattutto di tipo congressuale, rinunciando alla modalità in presenza. Ciò ha comportato la rinuncia all’essenza stessa di un avvenimento congressuale: la partecipazione, l’incontro ed il rapporto personale tra i docenti ed i discenti. Si è comunque riusciti a mantenere l’aggiornamento scientifico e la SIGR ha organizzato una FAD – Formazione a distanza, che ha riscontrato un notevole successo”.
Ma ora si ricomincia. La ripresa del settore ha ricadute fondamentali per consentire ai medici e ricercatori di fare il punto sugli studi più recenti e sulle sperimentazioni in corso, con grande beneficio della comunità che può tornare ad interrogarsi su alcune punti ancora non risolti.
Per questo sono importanti le relazioni scientifiche che animano un congresso, tra queste ad esempio quella presentata dal Professor Giovanni Minisola, Direttore Scientifico della Fondazione San Camillo – Forlanini sui disturbi reumatologici che possono essere segni di una ‘sindrome paraneoplastica’, dicitura con la quale si identificano un gruppo eterogeneo di condizioni riconducibili agli effetti a distanza, non metastatici, di una neoplasia. Artropatie, polimialgie o condizioni simil-connettivitiche possono comparire in pazienti con neoplasie a varia localizzazione.
Interviene sull’argomento il Professor Vincenzo Bruzzese, Presidente della SIGR: “La diagnosi di sindrome paraneoplastica deve essere presa in attenta considerazione in soggetti non più giovani. Il sospetto diagnostico è ancora più forte se, oltre a sintomi reumatologici il paziente mostra segni sistemici come calo di peso, diminuzione dell’appetito, stanchezza, malessere e una febbricola persistente. Sappiamo infatti che la sindrome paraneoplastica può sia precedere che seguire la diagnosi. La risposta è in una accurata diagnosi differenziale”. Fortunatamente, ci sono anche buone notizie: il trattamento del tumore vede solitamente una regressione clinica della sindrome. Nonostante la patogenesi non sia ancora chiarita completamente si suppone che essa insorga a seguito della formazione – da parte del tumore – di mediatori e sostanze con attività endocrina o a causa della secrezione di antigeni che inducono una reattività crociata.
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