Palermo, 27 novembre 2021- Rappresenta una sorta di “caleidoscopio” della psicologia il nuovo team
istituzionalizzato dall’Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti Villa Sofia- Cervello” di
Palermo, volto oltre che al supporto del benessere psico-fisico di operatori sanitari,
pazienti e familiari, anche al miglioramento delle dinamiche organizzative in situazioni ad
alta criticità come quelle che hanno contrassegnato il lungo periodo pandemico.
L’azienda palermitana, con la delibera 1373 del 4 ottobre 2021, visto l’impatto psico-sociale della
pandemia da Covid-19 sulla popolazione generale, aveva reclutato diversi specialisti de
settore (oltre ad aver già storicamente riservato una significativa attenzione al supporto
psicologico, quale servizio associato alle prestazioni erogate), ma oggi riunisce in un unico
Team professionisti con competenze differenti per rispondere a bisogni sempre più
complessi, in linea con i più recenti indirizzi legislativi, che pongono particolare attenzione
al sovraccarico operativo ed emotivo dei sanitari connesso al perdurare nel tempo di fattori
di rischio stress-correlato ad elevata intensità, generati dalla cura del paziente contagiato
e legati a forti, repentini e sostanziali cambiamenti organizzativi, relazionali, altresì
connessi ad una rivisitazione delle best practice per una gestione ottimale del rischio
clinico e la prevenzione di eventi avversi. Codice rosa; valutazione del rischio suicidario,
psicologia prenatale; problem solving, decision marking e fatica da crisi, infatti, sono al
centro dell’agenda operativa della task force, in risposta ad una domanda di salute
psicologica sempre più massiva, come dimostrato dai dati empirici post
pandemici.
“Emerge – commenta Walter Messina direttore generale dell’AOOR Villa
Sofia- Cervello – il valore dell’integrazione tra clinica ospedaliera e organizzazione e tra
benessere dell’utente e del singolo operatore, quali fattori volti anche al benessere
organizzativo. La centralità del paziente, già insita nel concetto di umanizzazione delle
cure, può trovare certamente un valore aggiunto in questo percorso progettuale. La
psicologia organizzativa oggi si pone come elemento strategico dei processi più innovativi
di aziendalizzazione sanitaria, per tradurre in opportunità le evidence maturate in un
contesto di crisis, in risposta alle variabili imposte dalla pandemia e necessariamente al
centro di una visione più ottimizzata del management rispetto alle istanze di qualità del
rischio clinico, volte a prevenire, prima che a gestire, eventi avversi intra aziendali”.
Spiccano concetti come Valutazione, Prevenzione, Salute e Sicurezza. Motivazione e
Soddisfazione, Dinamiche di gruppo e processi comunicativi. Ergonomia (interazione
lavoro umano, macchina e ambiente), analisi delle organizzazioni, delle relazioni, del clima
e della cultura organizzativi, al centro da sempre della psicologia organizzativa.
“La presenza di questi professionisti nella nostra realtà ospedaliera – afferma Ilaria
Dilena responsabile del team, nonché dei presidi aziendali – rappresentata l’opportunità
per migliorare l’assistenza ospedaliera e offrire un valido supporto a fronte di istanze
fortemente variegate, che insieme alla malattia, svelano anche la dimensione umana e
sociale dei pazienti e, sovente, fanno transitare alla nostra pertinenza anche situazioni di
forte disagio socio-culturale e costituiscono, altresì, un importante alleato della relazione
medico-paziente e della comunicazione dei sanitari verso i familiari. Un profilo
quest’ultimo, che oggi esige nuovi algoritmi, volti a superare anche le limitazioni dettate
dall’isolamento e dalla limitazione del contatto fisico, che impongono la ricerca di linguaggi
inediti. I sanitari – continua Dilena – hanno dovuto rimodellare, pertanto, l’approccio con la
malattia, la sofferenza e la morte e hanno dovuto metabolizzare variabili a forte densità
emotiva rispetto ai processi di cura ante Covid, con conseguente implementazione di
carico stress-correlato”.
Già INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) e
Cnop (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi) hanno sollecitato l’attivazione nelle aziende
sanitarie di task force dedicate alla gestione dello stress e prevenzione del burnout negli
operatori sanitari nell’emergenza Sars-CoV-2, auspicando la costruzione di una rete
omogeneamente applicata per individuare strumenti e metodologie utili a preservare la
sicurezza sul lavoro, anche tenuto conto dell’ormai storico assunto dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità, secondo cui la Salute per definizione è: “lo stato di completo
benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia o
d’infermità”, rimarcato nel più moderno Dlgs. 81/08 relativo alla sicurezza sul lavoro. In
questo quadro, la psicologia in team consente di garantire una rinnovata attenzione ai
rischi psico-sociali come aspetti di organizzazione e gestione del lavoro, con l’obiettivo di
comprendere, analizzare e modificare le interazioni tra la persona e l’organizzazione,
ovvero il suo ambiente di vita, i suoi modi di costruire una condotta lavorativa efficace,
efficiente e soddisfacente in rapporto alle altre persone e ai mezzi di lavoro, al suo
sviluppo personale e professionale e a tutti i fattori ambientali, sociali, tecnici e culturali
che possono incrementare le possibilità di padroneggiare scelte personali e gestionali in
fase di emergenza, o di criticità.
Il Gruppo di lavoro è costituito dai dottori: Alessia Alongi;
Marilisa Cammarata, Valentina Ficili, Giulio Gambino, Antonella Lumetta, Federica Licata,
Angela Moscato, Elisa Modica, Gessica Marceca, Marcella Marramaldo, Susanna Marotta,
Patrizia Nacci, Alessandra Pizzuto, Silvia Puccinelli, Angelo Scuzzarella, Laura Termini,
Valentina Vegna, Ivana Zingales, Miriana Cirella e Sonia Balatti.