CATANIA – È un’opera completa attualmente solo in fase progettuale, eppure ha già fatto parlare tanto di sé: il nuovo Stadio della Roma continua a suscitare interesse politico e sportivo, ma anche una grande considerazione tecnica da parte dei professionisti dell’ingegneria e dell’architettura. Ed è su quest’ultimo aspetto che verterà il dialogo diretto con chi firma e guida l’imponente progetto, l’architetto Kim Groves. Nata in California, la project manager del nuovo stadio romano sarà a Catania, ospite degli Ordini e delle Fondazioni degli Architetti e degli Ingegneri, per presentare i retroscena che caratterizzano la realizzazione dell’opera.
Martedì 28 marzo, a partire dalle 8.45, alla Cittadella Universitaria – nell’Aula Magna dell’Edificio Didattica del Dicar (Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura) – si svolgerà il convegno “Attraverso gli occhi di Kim. Trent’anni di architettura da Los Angeles a Roma”, a cui interverranno, oltre alla Groves, Giuseppe Amaro della Gae Engineering Torino, Stefano De Cerchio e Manuela Fantini di S.C.E. Project Milano.
Saranno presenti i presidenti degli Architetti Giuseppe Scannella (Ordine) e Paola Pennisi(Fondazione), e degli Ingegneri Santi Maria Cascone (Ordine) e Mauro Scaccianoce(Fondazione), il direttore del Dicar Enrico Foti, e il docente universitario Maurizio Spina che modererà gli interventi.
L’evento sarà articolato in due sessioni: quella mattutina sarà dedicata all’illustrazione del centro direzionale Eni a San Donato Milanese, un esempio di progetto nato negli Stati Uniti ma realizzato con le norme italiane; la sessione pomeridiana (alle 14.45) sarà incentrata sulcomplesso iter progettuale dello Stadio della Roma: un’opera che potrà accogliere fino a 52 mila e 500 persone, pensata per poter regalare agli appassionati un’esperienza intensa e dinamica grazie all’ottima visuale offerta da ogni singolo posto a sedere. L’infrastruttura inoltre presta grande attenzione all’efficienza energetica e al riciclo delle acque.