La rivoluzione digitale ha trasformato le nostre abitudini e ogni aspetto della nostra vita è oggi mediato da uno schermo: per lavoro, per svago, per apprendimento, le tecnologie sono utilizzate in modo sempre più massiccio, intenso e precoce. Tanto che i nostri figli fin dalla più tenera età (due anni) si divertono con videogiochi accessibili da tablet e smarthone, dalle elementari posseggono uno smartphone personale (sempre più spesso regalo della comunione, a 8 anni) hanno libero accesso al web e ai social network o chattano su Whattsapp. Per l’adolescente, le tecnologie possono essere un supporto alla crescita, nella costruzione della proprià identità e del rapporto con l’altro e il mondo, ma se usate impropriamente possono favorire lo sviluppo di problematiche e di nuove patologie, come la dipendenza da Internet, il ritiro sociale (condizione in cui la persona si rifugia davanti allo schermo perdendo contatto con il mondo esterno) e i casi di cyberbullismo, sempre più in aumento.
Per riflettere su un nuovo concetto di “salute”, che tenga nella giusta considerazione anche gli effetti dell’utilizzo di questi strumenti, nasce il primo Festival della Salute Digitale, in programma a Cesena dal 5 al 12 febbraio, organizzato dall’associazione Psichedigitale in collaborazione con il dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna, Asl Romagna, Comune di Cesena, numerose scuole del territorio e il supporto del Credito cooperativo romagnolo e di Romagna Iniziative. Durante le giornate del Festival saranno organizzate conferenze, seminari, tavole rotonde e laboratori e verrà dato spazio a cineforum, attività teatrali e presentazione di libri sul tema. Gli eventi in calendario sono rivolti ad un pubblico eterogeneo che coinvolgerà ragazzi, insegnanti, genitori, educatori e professionisti del settore, suggerendo metodi e regole per una migliore convivenza con i device, per prevenire criticità e patologie dell’era digitale.
Francesco Rasponi, psicologo e fondatore dell’Associazione Psichedigitale ha spiegato gli intenti del Festival: «La tecnologia giornalmente influenza le nostre vite sia in positivo, sia in negativo. Dato che gli aspetti positivi vengono celebrati quotidianamente, abbiamo pensato di creare questo Festival, cercando di proporre risposte adeguate ad un uso corretto per la nostra salute e soprattutto quella dei più giovani». Il festival si aprirà con la presentazione del libro “Mio figlio è stato rapito da Internet”, scritto dallo stesso Rasponi insieme agli psicologi Michele Piga ed Elvis Mazzoni. Un vademecum per genitori ed insegnanti volto a proteggere ed educare bambini ed adolescenti al mondo del web. Parteciperà all’evento anche Elisabetta Gualmini, vice Presidente della Regione. Martedì 6 febbraio, in occasione del “Safer Internet Day” sono previsti incontri nelle scuole con la Polizia di Stato e laboratori digitali dedicati alle famiglie. Mercoledì si terrà un incontro con Elvis Mazzoni sul rapporto tra famiglia e tecnologia, in particolare sull’uso di smartphone/tablet e le possibili conseguenze sullo sviluppo psico-fisico dei ragazzi. Giovedì 8 sarà dedicato ai nuovi metodi di comunicazione dei giovani. Sempre giovedì, alle 20.30, si terrà un incontro sul tema delle dipendenze da videogame, ponendo l’attenzione su come individuarne le cause scatenanti, dando consigli sulla prevenzione ma mostrando comunque le risorse positive dei videogame. Nella giornata di Venerdì 9 verrà affrontato il tema del cyberbullismo insieme ad Annalisa Guarini del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna. Sabato 10 alle 11 del mattino, verrà inaugurato il Centro di Ascolto, presso l’Accademia delle Idee al Foro Annonario di Cesena, un nuovo servizio rivolto alle famiglie dedicato proprio alla “Salute Digitale”, che metterà in campo competenze ed esperienze dei membri dell’associazione Psichedigitale. Il festival si concluderà lunedì 12 alle 20,30 presso l’Aula Magna della scuola Arfelli di Cesenatico, in cui Rasponi, Piga e Mazzoni spiegheranno le “linee guida per educare alla vita digitale da 0 a 18 anni” tratte dal libro “Mio figlio è stato rapito da Internet”.