BOLZANO- Nel 2018 il lavoro del Curatorium si è posto all’insegna della creatività e passione per la salvaguardia e la documentazione dei beni tecnici culturali. Grazie a numerosi partnerariati culturali e a lavoro di volontariato, è stato sin qui possibile approfondire e rafforzare la sensibilità sociale per i beni tecnici nella nostra Regione. Il feedback positivo riscontrato dalle nostre azioni – ha dichiarato la direttrice Curatorium Witti Mitterer – ci ha dato la forza di continuare e di intraprendere nuove iniziative per cui anche quest’anno, attraverso iniziative mirate, intendiamo focalizzare l’attenzione sui luoghi caratterizzati da laboriosità tecnica.
Nel 2018 vorremmo continuare il nostro impegno volto alla tutela del patrimonio tecnico, storico, architettonico per i beni tecnici culturali con alcune iniziative interessanti!”
Museo della tecnica
Continua il progetto museale virtuale che, pur a piccoli passi, sta crescendo. Documentato sul sito www.museodellatecnica.it
centinaia di luoghi e oggetti, dai siti ferroviari a impianti di risalita, centrali idroelettriche, inventori e pionieri opere
ingegneristiche ed altro. Saranno inoltre saranno costruiti step by step nella realtà più di trenta siti della tecnica lungo le piste
ciclabili come una sorta di museo diffuso in tutto l’Alto Adige
Filmati e guida ciclistica.
È stata ulteriormente implementata la serie televisiva “Tempi Moderni, i monumenti della tecnica lungo le piste ciclabili dell’Alto Adige” per la quale, anche per il 2017, è stata assicurata la collaborazione della Rai, della fondazione Cassa di Risparmio e del Centro Trevi e dell’ufficio film e media in lingua tedesca, dove è possibile noleggiare gratuitamente i 35 documentari realizzati con la regia di Gerd Staffler. I documentari integrano il Fondo Curatorium costituito nel 2010 nella Mediateca del CAB allo scopo di documentare l’attività dell’Associazione culturale operante sul territorio. La serie del 2017 è composta da 5 cortometraggi sui seguenti temi: puntata 31. Tecniche di irrigazione e sistema antigrandine; puntata 32. Il pioniere Carlo Abarth, inventore di macchine da corsa; puntata 33. La sauna a luci elettriche, gli albori del wellness in Alto Adige; puntata 34. La piattaforma girevole per locomotive a Fortezza, puntata 35. I cannoni delle nevi, tecnologia americana per le Dolomiti.
Fermata di Castelrotto
La fermata di Castelrotto lungo la linea del Brennero è esemplare in quanto è l’ultima superstite di una serie di fermate a piccola scala, realizzata in legno.
Il restauro integrale è stato curato dalla comunità comprensoriale Salto Sciliar. A breve saranno ultimati anche i lavori riguardo gli infissi e la sistemazione esterna. La piccola fermata costituisce insieme al ponte in legno e il muro di contenimento della statale un gioiello della tecnica.
Costruire sul costruito. Trasformare la città: nuovi quartieri per Bolzano
Grandi progetti urbanistici per Bolzano: focus sullo sviluppo della città.
Il futuro di Bolzano prevede diversi grandi cantieri: l’areale della stazione, la zona industriale di Bolzano Sud, l’areale militare che verrà presto liberato, e il centro commerciale “progetto Benko” tra duomo e stazione. Non si tratta solo di interventi edilizi, ma dello sviluppo di interi quartieri. Nel corso delle conferenze “Costruire sul costruito. Trasformare la città: nuovi quartieri per Bolzano” si parlerà dei grandi progetti edili di Bolzano, ma soprattutto di come dare impulso allo sviluppo della città in modo che tutti gli attori ne possano trarre vantaggio. Alle conferenze (16 febbraio 2017 a Palazzo Mercantile e 22 marzo 2017 al magazzino merci Stazione di Bz) hanno presenziato due noti esperti svizzeri urbanisti – Andreas Steiger e Carl Fingerhuth e due architetti di chiara fama, Boris Podrecca di Vienna, autore del Masterplan per l’arale della stazione e Markus Nassal di Tubinga, tra i leader in Germania dell’architettura partecipata. Hanno presentato esempi di successo realizzati in diversi paesi europei. Così, come le persone si prendono cura della loro casa, così la società con le sue politiche deve prendersi cura della città. Ogni casa e ogni città ha bisogno di costante cambiamento e di adattarsi alle nuove esigenze. Ogni casa e ogni città ha anche bisogno di continuità, di conservare ciò che è prezioso, della sua identità e della sua storia.
La pianificazione urbana, l’urbanistica e l’architettura sono gli strumenti che vengono utilizzati per accompagnare l’alternarsi del cambiamento e della continuità. Ciò non deve essere condotto dal settore immobiliare, ma dai cittadini eletti dalla comunità. Gli architetti e i progettisti sono prima di tutto espressione della città e dei suoi abitanti.
Magazzino merci Negrelli, stazione di Bolzano
Insieme agli studenti dell’Università di Innsbruck è stata elaborata a maggio 2017 una proposta progettuale presentata alla committenza, in cui veniva suggerito di includere la stazione provvisoria degli autobus all’interno dello scalo merci senza abbatterlo.
La Provincia ha quindi deciso di demolire una delle poche testimonianze finora sopravvissute a Bolzano della storia architettonica austro ungarica e di erigere, al suo posto, una stazione degli autobus “provvisoria” che verrà cioè costruita per essere a sua volta demolita nel prossimo futuro. Tutti gli sforzi delle associazioni coinvolte sono stati inutili. Anche il parere positivo dato dal Prof. Monheim (esperto del traffico, Università di Trier), e dall’importante rapporto UNESCO, sono rimasti inascoltati. Gli interessi finanziari del Comune e quelli degli investitori privati ??sono stati più forti. Anche la campagna raccolta firme non è stata presa in considerazione. Al posto della più rilevante struttura della regione alpina caratterizzata da una copertura sostenuta da capriate in legno che sovrasta l’ampio e lungo spazio interno privo di colonne portanti nascerà una stazione autobus provvisoria. Anziché cogliere l’opportunità di una riconciliazione tra nuove grandi operazioni edilizie e memoria storica si è preferito optare per l’oblio delle testimonianze del passato economico e civile. Il Curatorio continuerà anche in futuro, nell’ambito delle sue possibilità e in richiamo ai suoi fini statutari, ad impegnarsi per la salvaguardia di beni culturali tecnici di pregio.
150 anni Ferrovia del Brennero
Concorso fotografico, mostra, pubblicazione
Concorso fotografico
Nel 2017 ricorrevano i 150 anni della Ferrovia del Brennero. Per celebrare il giubileo tra le varie iniziative è stato organizzato un apposito concorso fotografico, che ha avuto ampio seguito. Tramite il sito ufficiale del concorso www.150connectingpeople.wordpress.com, da cui era possibile scaricare il regolamento, l’intera iniziativa durata oltre un anno è stata gestita in maniera aperta e trasparente. Le oltre 450 foto inviate vengono messe a disposizione del largo pubblico tramite il sito web, mentre una selezione è stata pubblicata nel catalogo.
Lo sguardo dell’obbiettivo fotografico ha infatti permesso una nuova percezione dei grandi spazi aperti attraversati dalla ferrovia. Il concorso fotografico “150 anni della ferrovia del Brennero, Paesaggi, architetture, tecniche costruttive, l’evoluzione del materiale rotabile dalla costruzione ai giorni nostri, il viaggio e la sosta delle persone” è una iniziativa del Curatorium per i Beni Tecnici Culturali e del Forte di Fortezza.
Mostra
Nell’ambito dei festeggiamenti il 31.8.2017 sono stati premiati i vincitori ed è stata inaugurata la mostra fotografica dai presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Kompatscher, dal presidente del Land Tirol, Platter e dal presidente del Curatorium Rienzner. Le immagini in cui è stata analizzata la ferrovia e la sua interazione con il contesto naturale ed insediativo che l’ avvolge, raccontano storie in evoluzione e di trasformazione. I lavori presentati, ultima alta espressione della mostra “Paesaggio Ferrovia”, possono essere visitati nel Forte di Fortezza fino al 21 marzo 2018. Il termine mostra previsto per novembre 2017 è stato spostato a marzo per il gran afflusso di visitatori durante i mesi scorsi. Inoltre alcune foto sono state esposte nei treni regionali circolanti sulla tratta del Brennero e in occasione della presentazione del catalogo all’Archivio dell’Architettura dell’Università di Innsbruck.
Pubblicazione
Da 150 anni, epoca della sua costruzione, la ferrovia sostiene e promuove l’interscambio sia di persone che di merci. L’inizio di una nuova era delle ferrovie corrisponde oggi ad una nuova concezione di mobilità orientata a parametri di efficienza, velocità, sostenibilità, economia e sicurezza.
Nell’ambito dei festeggiamenti per la celebrazione della Ferrovia del Brennero è stato presentato il libro/catalogo “150 anni Ferrovia del Brennero, dalla diligenza all’alta velocità”.
Il catalogo è stato illustrato al pubblico qualificato anche il 30 agosto nella libreria Athesia a Bolzano e il 12.12.17 all’Adambraeu, Archivio dell’Architettura dell’Università di Innsbruck.
La pubblicazione dedicata al 150° anniversario della Ferrovia del Brennero (Innsbruck / Verona) si compone di un settore dedicato alle immagini e uno al testo. Riflette in particolar modo la storia e le visioni del futuro che si sono sviluppate nell’arco di 150 anni tra il 1867 e il 2017. Il libro, le cui immagini comprendono una selezione delle migliori opere del concorso fotografico “150 anni Ferrovia del Brennero”, raccoglie informazioni privilegiate e l’esperienza di esperti selezionati. Attraverso una serie di interviste di alto profilo si riflette sul “salto quantico” ossia sul radicale cambiamento in termini di qualità della vita, tempo libero, economia, paesaggio, che è stato determinato dall’avvento della ferrovia nonostante le resistenze iniziali di parte della popolazione. Guardando al futuro è probabile che lo sviluppo della ferrovia anche attraverso il traforo del Brennero abbia ancora molto da dare e ci siano buone carte da giocare in questa direzione.
Festa commemorativa 31.8.2017
Di particolare fascino non solo per gli appassionati di ferrovia ma per il largo pubblico, era il viaggio con il Raljet da Innsbruck a Vipiteno e poi con il treno storico trainato dalla vaporiera da Vipiteno direttamente nel Forte di Fortezza. I partecipanti al viaggio per la prima volta hanno potuto accedere al Forte, luogo deputato per la celebrazione dei 150 anni della Ferrovia del Brennero, direttamente attraverso la fermata militare del Forte, chiusa dal 1944, e riattivata su iniziativa del Curatorium per i Beni Tecnici Culturali. Le opere di rifacimento attuate dall’ufficio manutenzione opere edili comprendono la costruzione di una passerella in legno per ricollegare il camminamento fortificato lesionato, lo sgombero dai massi e la costruzione di una pedana lungo il binario. La fermata militare è collocata lungo la tratta della Val Pusteria, costruita nel 1871. In futuro sarebbe auspicabile venisse utilizzata per viaggi speciali a scopo turistico.
Sempre sulle corde -Connettere le montagne- Funiversum
Mostra al Forte di Fortezza, marzo 2018
La mostra dedicata agli impianti a fune vuole ricordare l’epopea delle grandi innovazioni tecnologiche pionieristiche dei primi anni del ´900 e proporre un affascinante viaggio nel panorama dei mezzi di trasporto che consentirono il decollo turistico del Tirolo.
Molti tra gli interventi più decisivi in questo settore coinvolsero proprio l’Alto Adige.
Nel 1908 fu costruita la Bolzano-Colle, prima teleferica al mondo adibita ufficialmente al trasporto di persone. Nel 1912, nei pressi di Lana, entrò in funzione la funivia di Monte San Vigilio alla cui realizzazione collaborò Luis Zuegg, imprenditore altoatesino con ampia notorietá e comprovata esperienza. Anche se lo scoppio della prima guerra mondiale segna il brusco arresto di un turismo già fiorente, le numerose teleferiche sperimentate al fronte per il trasporto dei materiali porteranno innovazione al settore. Nel 1915 l‘ing. Zuegg dimostró, con la costruzione di una funivia al Passo dello Stelvio, che le funi in tensione diminuivano i costi di costruzione e aumentavano la velocità di percorrenza. Brevettate le sue invenzioni, insieme alla ditta Bleichert di Lipsia, realizzò dopo la fine della guerra non meno di 35 funivie in tutto il mondo. Al declinare della monarchia austro-ungarica, nei settori dell‘economia, della politica e della cultura si sviluppò una voglia di riscatto che diedero una forte impronta alle vicende della ferrovia e del turismo. Con approcci geniali e indomita creatività vennero realizzate ferrovie d’alta quota e centrali elettriche ardite e spettacolari; tali interventi e soluzioni sono considerati veri e propri capolavori per lo standard tecnologico dell‘epoca. Poi nel 19° e nel 20° secolo il settore del turismo, sviluppatosi insieme con quello tecnologico, rappresenterà uno dei fenomeni più significativi della società. Non a caso la sede dei due leader mondiali nel settore degli impianti a fune è in Alto Adige. Gli impianti a fune hanno connesso le montagne al fondo valle. La mostra metterà in luce le opere più ardite attraverso immagini, oggetti, documentari e installazioni artistiche, come p.e. il Funiversum.
Concorso scuole
Nell’ambito della mostra „Sempre sulle corde„ verrà lanciato in collaborazione con le tre soprintendenze scolastiche (ladina, italiana e tedesca) un concorso dedicato alla mobilità con focus sugli impianti a fune. L’iniziativa sostenuta dalla fondazione della Cassa di Risparmio si richiama al già noto format “Conosci la tua Regione” ed è rivolta alle scuole elementari, medie e il primo anno delle superiori. A fine mostra nel Forte di Fortezza ci sarà l’estrazione dei vincitori e l’aggiudicazione di fantastici premi.
Porphyrama
In collaborazione con la forestale dell’amministrazione provinciale è prevista in un primo step una valorizzazione della cava di porfido sita sul Monte Goller sopra Bronzolo. La cava più spettacolare simile a una arena scolpita nella roccia sarà resa accessibile attraverso un percorso didattico con possibilità di collegamento con Aldino, Monte San Pietro. La cava, oggi di proprietà dei Fratelli Filippi, dovrebbe essere ceduta all’ente pubblico.
100 anni ferrovia Val di Fiemme
Le testimonianze strutturali della ferrovia della Val di Fiemme costruita nel 1917 secondo il progetto di Joesf Riehl costituiscono un importante patrimonio culturale. I manufatti e oggetti della memoria che ricordano il periodo in cui la ferrovia era in funzione sono stati rilevati e verranno, insieme alla tratta Ora-Predazzo, considerati un insieme della tecnica
Con-fine Brennero
Su richiesta del Comune di Brennero / Colle Isarco e sulla base del loro svolto finalizzato a un riuso intelligente degli edifici obsoleti nella zona del Confine il Curatorium collaborerà a un progetto Interreg insieme al Leaderverband Wipptal e altri partner transregionali
Ponte sospeso a Mules
Il ponte sospeso di Mules è un unicum per la sua struttura e configurazione architettonica. Si tratta di un monumento della tecnica risalente al 1867, anno in cui è stata costruita la ferrovia del Brennero. Il ponte sull’Isarco con una luce di circa 40 m è da mettere sotto tutela. I suoi due portali sui rispettivi argini del fiume sono realizzati in blocchi di granito e collegati da cavi portanti, aste, morsetti e il fondo calpestabile. Il ponte dovrebbe dopo la sua ristrutturazione in collaborazione con l’ufficio sistemazione bacini montani e il comune di Mules essere integrato nel percorso della pista ciclabile |
Rifornitore acqua a Monguelfo
La spettacolare costruzione a base ottagonale è collocata sull’areale della stazione di Monguelfo. Il rifornitore era in funzione fino al 1970, periodo in cui la locomotiva a vapore è stata sostituita dalla locomotiva alimentata a gasolio. Il rifornitore accoglie al piano superiore la grande cisterna in lamiera di acciaio che poggia sul cordolo ottagonale. Il carico della cisterna avviene secondo il principio di Bernulli dei vasi comunicanti, in quanto sul lato opposto del manufatto si trovano le sorgenti che alimentano attraverso una condotta sotterranea l’impianto. A seguito di un necessario restauro del manufatto già sotto tutela è pensata la valorizzazione attraverso una installazione artistica. All’altezza del cordolo, là dove la struttura portante in muratura si alterna con quella lignea è previsto un anello di metallo da cui fuoriesce vapore colorato. Si crea così un divertente dialogo tra il rifornitore e il vicino parco lungo la Rienza dedicato Carl Prenninger, uno degli ingegneri progettisti della ferrovia della Val Pusteria. Il rifornitore verrà riportato alle sue origini e potrà essere utilizzato anche per scopi culturali. Il progetto verrà attuato in collaborazione con il Comune di Monguelfo.
Centro di documentazione
Dal bisogno, come comunemente si dice, nasce l’ingegno.
In Alto Adige i successi eccezionali nel campo dell’ingegneria e le opere spettacolari frequentemente dotate di funzioni essenziali di prima utilità rimangono spesso ignorati a differenza delle architetture griffate. Con la costituzione di un centro di documentazione i modelli, disegni, documenti originali di progettisti e costruttori non andranno più dispersi e potranno essere catalogati e messi a disposizione in una sorta di Contenitore del Sapere dedicato. I documenti saranno fruibili anche tramite nuove forme multimediali di divulgazione. Il centro sarebbe depositario dell’intera biblioteca dedicata ai temi della tecnica, dei documentari e di tutti i beni raccolti duranti gli ultimi 25 anni dell’operato del Curatorium. Tra gli obiettivi continuerà ad esserci l’impegno per una rinnovata consapevolezza pubblica per le invenzioni pionieristiche e costruzioni ingegneristiche, che costituiscono momenti identificativi per la nostra terra. In collaborazione con l’Archiv für Baukunst dell’Università di Innsbruck e altre istituzioni (Facoltà d’Ingegneria dell’Università di Trento, Ordini degli Ingegneri) è intenzione di realizzare un centro innovativo di documentazione (nella caserma pionieri sul piazzale del Forte di Fortezza?), punto di interesse per il Tirolo e l’intera area della Euregio.