Torino, ott 2018– Apre domani, giovedì 25 ottobre, Spazio Lancia, uno spazio espositivo che segna un nuovo capitolo nella storia di Torino. Sorge infatti al primo piano di Palazzo Lancia, per anni sede dell’omonima casa automobilistica e centro nevralgico del tessuto industriale torinese, nonché teatro di sperimentazione nella meccanica e nel design.
LO SPAZIO – Lo spazio, completamente rivalorizzato anche sotto il profilo architettonico, sebbene fedele, nelle linee, alla struttura originale, si impegnerà a reinterpretare il ruolo avuto in passato con uno sguardo al futuro: sarà dedicato, infatti, alle mostre e ai nuovi concept e si propone di diventare un luogo di confronto culturale, dove alternare la proposta delle nuove generazioni di artisti e collaborazioni con le grandi istituzioni culturali della città. Sarà possibile per i giovani artisti presentare progetti da esporre, ma anche promuovere iniziative improntate su linguaggi diversi, espressione comunque di estro creativo, dal design alla musica, dalla performance alla danza contemporanea, fino alla moda, al glamour, al food, ai workshop e ai nuovi concept.
L’EVENTO – Giovedì 25 ottobre alle 18.30 lo spazio apre i battenti presentando l’evento “Grand Opening” e per l’occasione sarà presentata la performance di danza contemporanea a cura di La B. Fujiko. A seguire dj set di Thomas Costantin, mentre il food sarà a cura del brand stellato Casa Vicina (1 stella Michelin e numerosi altri riconoscimenti per ben cinque generazioni di Chef). La B. Fujiko è una delle artiste più significative del contesto underground internazionale. Pioniera del waacking e del voguing, ha partecipato a molti show in Italia e all’estero, nonché a programmi televisivi, eventi e format teatrali. Thomas Costantin è uno dei giovani dj più apprezzati in Italia, protagonista negli ultimi anni della Milano by night e per l’occasione porterà a Torino il suo sound innovativo e coinvolgente. Ingresso solo su invito.
IL PROGETTO – Il progetto di Spazio Lancia è stato ideato e sostenuto dalla Bentley SOA presieduta dalla manager, e collezionista, Tiziana Carpinello. Un esempio di illuminismo corporate, testimoniato dalle varie pubblicazioni artistiche promosse negli anni, tra cui quelle su Alain Fleisher e Pininfarina, o l’inserimento di Palazzo Lancia, diventato sede di Bentley SOA, nel programma delle ultime due edizioni di Open House, o dalla collezione delle sculture di Walter Kopp innestata tra gli uffici. Ora questo impegno si rinnova, con l’idea di riconsegnare a Torino uno spazio dove alimentare la proposta culturale e aperto ad ospitare la progettualità creativa della città.
Facendo ciò si è così assicurato un futuro a un edificio dal glorioso passato. Fu infatti l’architetto Nino Rosani a progettarlo, nel 1953, in collaborazione con lo studio Giò Ponti. Fino ai primi anni Sessanta è stato la sede della celebre casa automobilistica, prima di cambiare più volte destinazione. Adesso si prepara a diventare nuovamente un centro nevralgico nella vita della città.
«Quest’opening – spiega Tiziana Carpinello – da un lato rappresenta la fine di un lungo lavoro progettuale finalizzato a consegnare a Torino uno spazio bellissimo, di proposta e confronto. Dall’altro significa l’inizio di un lavoro di ricerca sul talento, sulle tendenze, sui nuovi linguaggi e sulla contemporaneità. Vogliamo farne un laboratorio aperto alle idee migliori, dove comunque non mancheremo di presentare una programmazione artistica di livello, con la quale dare accoglienza e sostegno a quanto di nuovo e interessante sta nascendo nella nostra città».
IL RESTAURO – Il restauro di Spazio Lancia è stato un progetto “bifronte”: da un lato si è voluta preservare e storicizzare l’affascinante struttura preesistente, partorita da Nino Rosani in collaborazione con lo studio Giò Ponti; dall’altro si è lavorato alla trasmissione di un mood avveniristico e decisamente “urban”. Il restyling, di natura contemporanea e ultrafunzionale, è a cura dell’architetto Marco Gennaro.
L’intero piano, negli anni dell’attività Lancia, era stato trasformato in locale archivio e le originali e caratteristiche travature triangolari della struttura centrale erano state occultate per creare dei vani chiusi atti al contenimento. Uno dei principali obiettivi del progetto è stato quindi quello di recuperare queste travi possenti in cemento armato, che appaiono adesso come la spina dorsale dell’intero ambiente espositivo. Di queste sono state conservate la struttura a titolo di memoria dell’attività svolta precedentemente e sono invece stati aperti i tamponamenti per poter meglio apprezzare le parti strutturali.
IL CONCEPT – Lo spazio era inoltre caratterizzato da dislivelli di pavimento dovuti alle esigenze costruttive delle gettate in cemento armato. La scelta di inserire una nuova pavimentazione in parte appoggiata e in parte soprelevata ha offerto la possibilità di creare un unico piano di calpestio assolvendo la funzione di agevolare la fruibilità dello spazio in termini di barriere architettoniche o semplificazione di accesso in genere: il risultato principale di un unico piano di pavimentazione è stato la dominanza visiva e strutturale delle travature centrali e di finestratura, esaltando le alternanze delle geometrie e creando magici giochi di ombre durante le ore diurne.
Il progetto illuminotecnico ha cercato di predisporre lo spazio alla migliore adattabilità possibile per svariati utilizzi. La scelta di impiantistica a vista, canaline porta cavi, tubazioni, prese elettriche a muro, pavimento e soffitto offrono la possibilità di inserire qualsiasi tipo di apparecchio utile per allestimenti vari. La posizione distributiva delle medesime ha inoltre valorizzato la geometria architettonica, rivelando anche in situazioni notturne magici effetti di luci ed ombre declinabili in innumerevoli possibilità dello spettro cromatico. Poiché la posizione distributiva dei corpi genera una ulteriore triangolazione dello spazio in senso perpendicolare all’orditura del cemento armato.