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L’Adunata degli Alpini: molto più di un volano di sviluppo economico territoriale. Questo, in sintesi, il messaggio emerso durante la presentazione del volume “L’Adunata degli alpini. Valori, economia e sostenibilità”, curato dalla prof.ssa Cristiana Compagno e pubblicato dalla casa editrice universitaria Forum.
Il volume raccoglie i risultati di una ricerca dell’Ateneo di Udine, che esamina l’impatto dell’edizione 2023 dell’Adunata degli Alpini, che proprio un anno fa animava la città friulana e il territorio circostante.
Il progetto era partito a ottobre 2022, quando la Sezione di Udine dell’Ana, in accordo con la Direzione nazionale, chiese la collaborazione dell’Ateneo del Friuli per studiare gli impatti dell’Adunata in termini economici, sociali e di sostenibilità. L’Università costituì allora un gruppo di ricerca multidisciplinare con esperti di questioni economiche, statistiche, storiche e di sviluppo sostenibile. Il gruppo, coordinandosi con la Sezione Ana, avviò un ampio progetto di ricerca fra febbraio 2023 e febbraio 2024, coinvolgendo la comunità Alpina nazionale e l’intera comunità ospitante nelle sue diverse anime. Responsabile scientifica del progetto è la prof.ssa Cristiana Compagno, ordinaria di Management all’Università di Udine e già Rettrice dell’Ateneo. “L’idea alla base del progetto” spiega Compagno, “è stata analizzare l’evento-Adunata sulla base di un framework teorico che sintetizzasse strumenti di analisi propria dell’Event Management con quelli tipici dell’analisi economica, sociale e di sostenibilità, calati dentro la dimensione storico-evolutiva dell’evento stesso. “Ciò ci ha permesso”, sottolinea la docente “di studiare con rigore metodologico gli impatti economici, sociali valoriali e ambientali dell’Adunata”. Inoltre, continua Compagno “per comprendere a fondo quali presupposti consentano all’Adunata di produrre una tale molteplicità di impatti, abbiamo ritenuto opportuno esaminare la dimensione storica delle adunate nel nostro territorio e studiare nello specifico la macchina organizzativa dell’Adunata 2023: una struttura reticolare che garantisce all’organizzazione flessibilità ed efficienza, e integra meccanismi di risk management necessari a garantire la sicurezza dell’evento, dei partecipanti e delle comunità circostanti”.
La ricerca si è sviluppata in due fasi: una pre-evento e una post, caratterizzate dalla raccolta di specifici dati, attraverso più strumenti: questionari ad hoc (proposti distintamente a partecipanti, cittadini ed esercenti), focus group costituiti dai principali stakeholder locali dell’evento, e lo studio di centinaia di fonti documentali sull’Adunata e la sua storia. Raccolti i dati, i ricercatori han potuto disporre di oltre 3.400 interviste e di centinaia di variabili quali-quantitative relative agli impatti sistemici dell’evento sulle comunità di riferimento.
Il volume fornisce un quadro completo dell’ampiezza e della profondità dell’impatto dell’Adunata 2023, cominciando dalla dimensione economica, di primaria importanza come già peraltro evidenziato in ricerche passate. Nel caso di Udine, calcolando una base dipartendo da una base di 297.500 presenze, i ricercatori hanno stimato che il valore dell’impatto economico diretto e indiretto dell’Adunata sul territorio si attesta a quasi 105 milioni di euro. L’Adunata si conferma quindi anche volano di gettito fiscale, avendo contribuito infatti in media per circa 26 milioni di euro.
I ricercatori spiegano come l’impatto dell’Adunata vada ben oltre la dimensione economica. Approfondendo le ricadute sociali, valoriali e ambientali dell’evento (grazie a strumenti quantitativi di analisi statistica) si rileva come oltre il 60% del campione riconosca l’evento come unico nella sua capacità di creare condivisione e vicinanza intergenerazionale, nonché un’importante occasione di socialità.
Non meno significativo l’aspetto valoriale: in base ai dati pre e post evento, i ricercatori spiegano infatti che l’Adunata rafforza il processo di trasmissione dei valori alpini tra la popolazione: la percezione di valori come fratellanza, solidarietà, allegria e amor di Patria è molto più elevata nella fase ex-post piuttosto che in quella ex-ante, specie fra i non alpini.
Infine, il volume rivela come l’Adunata di Udine abbia prodotto impatti ambientali consapevolmente controllati. Per esempio, le attività di raccolta rifiuti sono state gestite in maniera proattiva dagli Alpini, contribuendo in maniera determinante all’efficacia del lavoro degli operatori comunali, riducendo così l’impatto ambientale dell’evento.
Inoltre, l’Adunata ha minimizzato il proprio impatto anche in termini di consumo di risorse locali. In tal senso, l’analisi dei dati di consumo d’acqua rivela come l’impatto dell’evento sia del tutto contenuto. Un profilo, quello ambientale, evidentemente legato a valori degli Alpini, per cui il rispetto dell’ambiente è da sempre una priorità.
Le dichiarazioni
Il volume – afferma il Rettore – aggiunge non solo un tassello importante alle conoscenze, gettando luce su ciò che avviene dietro le quinte di un grande evento, come l’Adunata nazionale degli alpini, ma, andando oltre agli aspetti quantitativi, documenta il legame strettissimo tra il Friuli e gli alpini.
“L’Adunata degli alpini è un fenomeno unico al mondo, capace di riunire in una città centinaia di migliaia di persone, attratte da quel formidabile collante che è il cappello con la penna nera” – afferma il Presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero – “ed è un fenomeno trasversale, che coinvolge territorio, popolazione, cultura ed economia. Per questo un lavoro di ricerca come quello svolto dall’Università di Udine assume un’importanza fondamentale, perché con criteri rigorosi e scientifici definisce un ritratto globale dell’impatto di un’Adunata sulle persone e sul loro ambiente. Uno strumento autorevolissimo che, oltre a fornire riferimenti precisi, diventa prezioso anche in prospettiva, per leggere le Adunate in una chiave sempre più oggettiva”.
“Il lavoro dell’Università di Udine è un importante punto di arrivo del lavoro costruito insieme con l’Associazione Nazionale Alpini” afferma il Presidente sezionale di Udine Mauro Ermacora, “ma anche un’occasione per prendere consapevolezza e riflettere sui grandi potenziali trasformazionali dell’evento sulle collettività di riferimento”.