A sorpresa vince Ravenna. Da anni nel gruppo di testa la città romagnola in testa al report del Sole 24 Ore sulla “Qualità della vita 2014”.
Arrivata al venticinquesimo anno, l’inchiesta confronta le performance delle provincie italiane tramite un’articolata serie di parametri suddivisi in sei capitoli d’indagine. I progressi quindi, ma anche i ritardi del territorio italiano che proprio in queste ultime settimane è stato martoriato da eventi metereologici “eccezionali”.
A non cambiare è il divario che rappresenta lo sviluppo del Paese, una netta divisione tra un Nord che, nonostante la crisi, si mantiene su livelli d’eccellenza e un Sud in piena emergenza economica, con migliaia di posti di lavoro persi arranca.
Il 2014 segna infatti Agrigento, provincia siciliana, maglia nera già indossata nel 2007 e nel 2009. Ma torniamo alle protagoniste del podio, Ravenna scalza Trento (vincitrice nel 2013) grazie in particolar modo agli alti voti in materia di “Servizi e Salute”.
La disponibilità di asili rispetto alla potenziale utenza è il doppio della media, il tasso di emigrazione ospedaliera non raggiunge il 3% e l’indice di smaltimento cause civili è pari a 52 (media 38). Nel suo insieme la classifica dell’edizione 2014 vede la top ten formata in gran parte da realtà medie o piccole, del Nord-Est, montate.
Il modello emiliano-romagnolo dimostra di tenere, nonostante le difficoltà causate dalla crisi economica mondiale, altre tre provincie dell’area fanno compagnia a Ravenna (Modena, Reggio-Emilia e Bologna).
Napoli, ultima nella scorsa edizione, guadagna il 96° posto, mentre Roma risale otto posizioni occupando il 12° gradino e Milano è ottava. Messina? La città dello Stretto, purtroppo, si è posizionata al 94° posto perdendo altre tre posizioni rispetto alla classifica del 2013.