Il Papa rientra oggi in Italia dall’Asia dove la esaltante festosità e grandiosità della folla dello Sri Lanka e delle Filippine,i due Paesi che lo hanno accolto, ha reso questo viaggio unico nella storia dei Papi.
Il ritorno in Oriente a distanza di cinque mesi dalla visita in Corea del Sud di Papa Francesco, è da leggersi come un cammino di comunione con le “grandi religioni del mondo”, spiegato dalle parole del Segretario di Stato Pietro Parolin.. “Il dialogo interreligioso è fondamentale per la pace nel mondo quindi è un dovere di tutte le religioni” , come riportato dall’’Osservatore Romano’.
Dopo il suo arrivo nello Sri Lanka il 13 gennaio accolto da migliaia di persone all’aeroporto di Colombo, con danze tipiche accompagnate da elefanti bardati a festa, il Papa ha celebrato la messa di canonizzazione di Giuseppe Caz (1651-1711 ) che Giovanni Paolo II proclamò beato 20 anni fa, in un momento di estrema tensione per il paese lacerato da una guerra civile tra singalesi e Tamil, che secondo Bergoglio “ ha lasciato un’amara eredità di ingiustizie, ostilità e diffidenza non facile da superare, ma è qui che entrano in gioco le fedi, che hanno un ruolo essenziale nel processo di riconciliazione e ricostruzione in corso in questo Paese..”.
Il viaggio è proseguito nelle Filippine, (con tappa a Tacloban ancora ferita dal tifone del 2013), dove Papa Francesco è stato accolto a Manila, alla messa di domenica 18 gennaio, da una folla oceanica di circa 7milioni di persone, raccolta al Rizal Park, splendida location sull’Oceano Pacifico.
Una immensa moltitudine di gente che ha ascoltato le parole del Papa rivolte ai poveri del mondo , proprio nel 2015 proclamato dai vescovi delle Filippine “l’Anno dei poveri”, in un discorso agli ultimi e in nome degli ultimi che hanno seguito con solenne attenzione la messa piu’ gremita nella storia dei Papi, venuti da lontano infradiciati dalla pioggia tropicale, avvolti nei loro impermeabili, con i bimbi in braccio e un piccolo pasto nel marsupio.
La folla prega e ciascuno si tiene per mano guardando in direzione di Papa Francesco, sperando di scorgere anche solo un gesto della sua mano, mentre ripete le parole già dette al cardinale Luis Antonio Tagle, 57 anni, “l’Asia è il futuro della Chiesa”.
L’ovazione irripetibile dei milioni di filippini radunati ieri al Rizal Park, per il Papa venuto dal Sud, è stata epocale, al di là di qualsiasi immaginazione, in un momento particolarmente difficile per il Paese che vive una gravissima crisi economica, con vaste aree abitate da indigenti e bisognosi, per i quali Bergoglio ha “chiesto di fare di piu’, nel rispetto della dignità della persona, perché possano essere rimosse le cause delle ingiustizie e della diseguaglianza..”
Testimonial candida della Mission religiosa, una bimba di 12 anni di nome Gyzelle, strappata alla strada dalla Fondazione della Chiesa, che accoglie numerosi altri bambini con storie di disagio sociale, che il Papa si è recato a visitare.
Gyzelle con il suo abitino bianco e un fiore in mano, ha abbracciato piangendo Papa Francesco che l’ha baciata in fronte. E’ stata una immagine di grande tenerezza che ha commosso il mondo, soprattutto quando alla domanda della bambina “perché i bimbi soffrono ?” Bergoglio con le lacrime agli occhi, dice ..’non c’è una risposta, quando noi saremo capaci di piangere come hai fatto tu, saremo in grado di comprendere qualcosa.. “