Immagine:L’Arcivescovo Calogero La Piana e Don Sergio Siracusano direttore dell’Ufficio Diocesano per i problemi sociali e il lavoro.
Messina. Dinanzi ai problemi sociali e lavorativi in continuo aumento sentiamo urgente dire una parola come Chiesa per dare voce a chi non ha voce. Il nostro Arcivescovo, Mons. Calogero La Piana, in questo Anno Pastorale, ci invita a “un profondo radicamento nel vissuto umano, una presenza solidale e discreta nella vita concreta dell’uomo”.
Ecco perché come Ufficio Diocesano per i problemi sociali e il lavoro sentiamo il dovere di esprimere la vicinanza a tutti i lavoratori che vedono spesso calpestata la dignità della persona umana. Tra i tanti, pensiamo ai dipendenti della Aicon, che dal 31 gennaio non avranno più un sussidio di mobilità e resteranno soli e disperati; ma ci sono anche i lavoratori della Edipower che non conoscono il futuro della loro azienda; così come quelli della Esi che si trovano improvvisamente in cassa integrazione; infine non possiamo dimenticare i numerosi lavoratori che attendono da mesi stipendi arretrati.
Sono tutte questioni diverse che richiedono soluzioni tecniche, che a noi come Chiesa non competono, ma anche coinvolgono responsabilità sociali ed istituzionali e ci interpellano fortemente sull’uomo di oggi, calpestato da interessi tutt’altro che rivolti al bene comune, fino a spingerci a manifestare il nostro pensiero preoccupato ma fiducioso nella possibilità di intervento. Ci sta a cuore ogni singola persona con la sua dignità, consapevoli che la mancanza di lavoro spesso porta al fallimento del progetto familiare. Quello che chiediamo è che le Istituzioni facciano il possibile per loro, che si mettano in ascolto di ogni persona, nel rispetto della condizione di ognuno e che favoriscano politiche attive di lavoro e di sviluppo con incentivi per poter ancora oggi scommettere sul lavoro specie dei giovani. È incredibile l’abbandono della zona industriale Irsap (ex Asi) di Giammoro e delle altre attività industriali di Messina. Quali le politiche di sviluppo?
Ci ricorda Papa Francesco: “La situazione di crisi sociale ed economica nella quale ci troviamo può spaventarci, disorientarci o farci pensare che la situazione è così pesante da concludere che noi non possiamo farci niente (….). Il rischio è che l’indifferenza ci renda ciechi, sordi e muti” (Videomessaggio del S. Padre per il IV Festival della Dottrina Sociale della Chiesa, Verona, 20.11.2014).
Da venti anni la Chiesa italiana, attraverso il Progetto Policoro, è a disposizione gratuitamente anche nella nostra Arcidiocesi (Centro servizi diocesano: martedì ore 10-12, via I Settembre 117) per accompagnare i giovani nella riscoperta del lavoro e nella creazione d’impresa.
Purtroppo manca la disponibilità di accesso al credito o la possibilità di creare un fondo per le imprese e per chi non ha credito.
Urge un’alleanza per salvare la nostra Città e il nostro territorio. Spesso si assiste a sterili battaglie di basso profilo, a troppe polemiche. Abbiamo bisogno di professionisti competenti che ogni giorno si impegnano per il bene comune.
Il nostro unico desiderio è quello di lanciare un appello, insieme all’Ufficio Diocesano di Pastorale della Famiglia e alla Consulta per le Aggregazioni Laicali, perche si costituisca una “Alleanza lavoro – economia – solidarietà” per sostenere la collaborazione tra le forze vive della società così come auspicato da più parti.
Messina deve avere quel profilo che le compete a livello regionale e nazionale. In questo senso anche il tema dei collegamenti e della continuità territoriale diventa importante. Messina non può essere divisa dall’Italia, non può essere più emarginata a causa di infrastrutture carenti (treni, aerei, strade…). Sono tante le questioni che necessitano di una presa in carico e tra queste crediamo sia rilevante quella che riguarda il precariato e la formazione professionale, decisiva per l’occupazione qualificata dei giovani.
La Chiesa di Messina con questa iniziativa non vuole sostituirsi a nessun tavolo istituzionale ma offrire occasione di dialogo per le varie realtà che non hanno trovato attenzione adeguata.
Siamo certi che – come sottolinea Papa Francesco – “il vero problema non sono i soldi, ma le persone: non possiamo chiedere ai soldi quello che solo le persone possono fare o creare. I soldi da soli non creano sviluppo, per creare sviluppo occorrono persone che hanno il coraggio di prendere l’iniziativa”.
Abbiamo fiducia che con l’impegno di tutti possiamo rigenerare il nostro territorio.
Il Direttore Don Sergio Siracusano