ROMA – Il 7 marzo, alla vigilia della Giornata internazionale della Donna, l’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà (INMP) – ente pubblico afferente al Ministero della Salute – ha invitato la cittadinanza a teatro, negli spazi dell’ospedale San Gallicano a Roma, a riflettere insieme sulla piaga della violenza sulle donne. Anche attraverso il teatro, infatti, è possibile prendere coscienza di questo fenomeno, spesso taciuto ma molto diffuso, anche in Italia.
Lo spettacolo “Taddrarite”(termine siciliano che significa pipistrelli), dell’autrice Luana Rondinelli, realizzato dalla compagnia AccurA Teatro, racconta il modo in cui tre donne siciliane, riunite da una veglia funebre, fanno trapelare nelle loro confidenze la realtà inconfessabile della violenza dell’uomo sulla donna. Proprio come pipistrelli, queste donne hanno sempre vissuto nell’oscurità violenze e sopraffazioni domestiche, che nell’arco dello spettacolo trovano la via per manifestarsi, primo segno di un riscatto, dell’affermazione della propria dignità.
La performance teatrale è stata preceduta da un momento di riflessione condotto dal Direttore Generale dell’INMP, Concetta Mirisola, insieme a Myriam Tinti, Giudice del Tribunale ecclesiastico regionale Umbro, M. Diku, Presidente associazione Tam Tam d’Afrique, Margherita De Bac, Giornalista del Corriere della Sera, Carla Vittoria Cacace, Presidente Comitato Atena Donna.Ha partecipato il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.
Il Servizio INMP a tutela della donna
Da sempre l’INMP – focalizzato sugli aspetti di salute connessi alla povertà e alla migrazione – si occupa della salute della donna e, in particolare del tema della violenza di genere, a cui dedica un apposito servizio nei propri ambulatori. Il Servizio di Salute e Tutela della Donna accoglie donne, italiane e straniere, ponendo particolare attenzione alla violenza di genere, con attività di sostegno e interventi in rete con istituzioni e realtà territoriali dedicate alla tutela della donna, oltre che di prevenzione dei costi sociali del disagio che alla violenza inevitabilmente consegue.
“La violenza sulle donne non è un problema solo femminile. Riguarda tutti noi” commenta Concetta Mirisola: “La violenza non è inevitabile, e il passaggio dall’immagine di vittima all’assunzione della responsabilità del cambiamento è lo snodo cruciale per prendere le distanze dalla distruttività. Noi lo facciamo attraverso un servizio che offre alle donne vittime di violenza un approccio multidisciplinare: medici, psicologi, assistenti sociali, antropologi e avvocati, professionisti tutti a disposizione delle numerose donne italiane e straniere che fruiscono del servizio”.
L’approccio dell’INMP a un fenomeno diffuso e complesso
Da recenti dati Istat (indagine nazionale sulla sicurezza delle donne, 2014) si conferma che circa il 32% delle donne ha subito violenza e che il tipo di violenza più diffusa – e di più complessa emersione – è la violenza intrafamiliare. Il Servizio STD dell’INMP conferma nella sua pratica clinica quotidiana la gravità della situazione. Negli anni 2012-2014 sono state accolte e seguite presso l’INMP 230 donne, di cui 42 italiane. Attraverso i loro vissuti, sono state raccolte 147 storie di violenza, di cui 119 casi di violenza domestica. Significativo che 28 donne abbiano riferito storie di abuso avvenuto in minore età. La presenza nell’Istituto di diverse figure professionali – lo sportello socio-sanitario per orientamento e informazioni riguardanti l’accesso ai servizi territoriali sociali e sanitari, l’alloggio e la ricerca di un lavoro – favoriscono un approccio sinergico che conferisce maggior efficacia rispetto al singolo intervento, accompagnando la donna nel suo percorso di uscita dalla violenza.
Gli obiettivi e la mission dell’INMP
L’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà è un ente pubblico nato nel 2007. Oggi è centro di riferimento nazionale per l’assistenza socio-sanitaria alle popolazioni migranti e alle fragilità sociali, nonché centro nazionale per la mediazione transculturale in campo sanitario. L’impegno dell’Istituto è fronteggiare, all’interno del servizio sanitario nazionale, le sfide sanitarie delle popolazioni più vulnerabili, attraverso un approccio transculturale e orientato alla persona. L’obiettivo strategico è quello di sviluppare sistemi innovativi per contrastare le disuguaglianze di salute in Italia, rendere più agevole l’accesso al servizio sanitario nazionale per i gruppi sociali più svantaggiati e assicurare un alto livello di qualità delle prestazioni fornite. Tale obiettivo viene perseguito attraverso l’assistenza socio-sanitaria rivolta a tutti i cittadini, con particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione; la ricerca sulla promozione della salute per le popolazioni fragili e migranti e per il contrasto delle malattie della povertà, anche attraverso progetti clinici e lo studio di modelli sperimentali per la gestione di servizi sanitari dedicati; la realizzazione di programmi di formazione e di educazione sanitaria; la promozione e la gestione di un network di stakeholders italiani e internazionali. Un punto di riferimento per la comunità nazionale per l’assistenza d’avanguardia ai neglectis rejectisque del nostro secolo.