Immagine: Il Muro Libano-Israele
I muri del secolo scorso sono caduti via sotto la scure delle guerre e della libertà.
Muri realizzati per tanti motivi a cominciare dalla Grande muraglia cinese, fino ad arrivare al 1900, con la linea Maginot, la linea difensiva albanese della dittatura Oxa, al muro di Berlino, tutte opere faraoniche cancellate o quasi e ricordate oggi solo a scopi turistici o didattici.
La storia la conoscono in pochi ed allora, politici miopi e per nulla lungimiranti continuano a costruirne altri di muri, sono dei modelli tecnologici come quelli al confine USA – Messico, quelli del Marocco spagnolo di Ceuta e Melilla, alla linea “Blu” che divide Israele dal Libano e al “Muro di sicurezza” israeliano in costruzione per annettersi la Cisgiordania e proteggere Gerusalemme, progettato per essere tre volte più alto e due volte più largo del muro di Berlino. Il tempo di censirli e ne nascono altri l’emergenza lo impone! l’Ungheria lo sta realizzando al confine con la Serbia, lungo 175 chilometri e alto 4 metri, i migranti non devono passare.
Quando mancano le idee, quando non si ha la volontà di oltrepassare l’area condominiale, quando la pochezza culturale affligge, si pensa a chiudersi rinunciando a studiare il problema per cercare di risolverlo alla fonte dove nascono i fiumi dei disperati.
I problemi si potrebbero risolvere con una azione politica ed economica di largo respiro, con accordi internazionali, che portino investimenti da spalmare e pianificare in un decennio, con capitali da investire irrisori rispetto a quelli utilizzati per risolvere le emergenze. Purtroppo premier capaci al momento non se ne vedono all’orizzonte e quindi si continua a navigare a vista cercando di tamponare le emergenze e le beghe interne, evitando di uscire dall’uscio di casa.
L’iniziativa contro i muri
In Terra Santa c’è la “Giornata contro il muro”, l’iniziativa di preghiera che ritorna ogni primo marzo, ideata dalla “Campagna ponti e non muri”, ispirata dalle parole di papa Giovanni Paolo II che, nel novembre 2003, invocando la pace, disse: “Non di muri ha bisogno la Terra Santa, ma di ponti”.
Il Libro contro i muri
‘Nessuno strumentalizzi Dio! – Papa Francesco in Terra Santa: l’urgenza della pace’, della giornalista vicentina Romina Gobbo. Il libro, rievoca la visita di papa Francesco in Terra Santa a fine maggio 2014. I gesti e le parole del Pontefice hanno ispirato l’autrice. Che parte da quel ‘pellegrinaggio di preghiera’ per raccontare la Terra Santa, un territorio meraviglioso, ma ricco di contraddizioni. Dove si continuano a costruire muri ed abbattere i ponti in una atmosfera multiculturale complessa, che convive con il conflitto israelo-palestinese e l’equilibrio tra le religioni: Ebraismo, Cristianesimo e Islam.