Palermo. La nave dei bambini arriva nella città dei bambini

“Un unico destino” per coinvolgere un pubblico giovane e internazionale

Palermo – È stata chiamata la “nave dei bambini”, la nave Aquarius di SOS Mediterranèe che oggi sbarca nel capoluogo della Sicilia con 606 migranti. L’elevato numero di persone è frutto di diverse operazioni di salvataggio operate dalla ONG in questione e dalla Guardia Costiera in favore di 6 barconi arrivati dalla Libia. Tale notizia suscita due distinte riflessioni. La prima concerne gli accordi Italia-Libia. Infatti, il Governo libico ha dimostrato di non essere un attore affidabile nella gestione dei flussi dei migranti, né di essere realmente nelle capacità di intervenire concretamente per cambiare le cose. È inoltre ancor più palese quanto un blocco dei flussi non sia in generale operabile, né tantomeno arginabile attraverso mere operazioni di polizia lungo le coste.

Tralasciando la questione politica, ciò che realmente colpisce di questo sbarco è la sua composizione. Famiglie, donne in cinta e tanti minori, tutti provenienti da zone di conflitto e dell’Africa Subsahariana: Siria, Egitto, Mali, Costa d’Avorio, Guinea Bissau, Sudan, Marocco, Somalia, Eritrea, Senegal, Camerun, Nigeria, Liberia, Etiopia, Algeria, Ghana, Benin, Gambia e Yemen. Quindi un gruppo sostanzioso di persone in situazione di grande vulnerabilità.

Sono stati registrati 241 minori all’arrivo, di cui 178 non accompagnati dalla propria famiglia. Un numero non indifferente, se si pensa che in media corrisponde ad un arrivo mensile. Oltretutto in una città che, se la nave Aquarius è stata definita la “nave dei bambini”, Palermo potrebbe altresì essere riconosciuta come la “città dei bambini soli”, con circa 600 minori non accompagnati giunti negli ultimi tempi. Oltretutto si consideri che la regione Sicilia è la prima per accoglienza di minori non accompagnati, con oltre 14.000 bambini, ovvero il 13% del totale in Italia.

È una situazione oggettivamente complicata, soprattutto nella gestione di persone così tanto vulnerabili e bisognose di strutture di accoglienza e misure di protezione specifiche. Oggi abbiamo una legge, la c.d. legge Zampa, che regola minuziosamente il fenomeno dei minori non accompagnati, con numerose tutele ad hoc. Sebbene nel testo di legge sia più volte precisato il mancato stanziamento di fondi ulteriori per raggiungere tali maggiori livelli di protezione, si spera che il Governo e le comunità locali riescano ad affrontare con prontezza questa situazione di particolare difficoltà per rendere effettiva la tutela dei minori nel paese ed evitare i fenomeni di abusi, negligenza e di fuga dei minori.

Notizia degli ultimi giorni di rilancio umano e sociale è la distribuzione pubblica del film “Un unico destino” di Fabrizio Gatti, che verrà trasmesso da Sky anche sul canale skytg24, in chiaro sul canale 50 del digitale terrestre. Un film di denuncia che racconta, attraverso le testimonianze di tre padri testimoni della strage di Lampedusa di appena 4 anni fa in cui morino circa 368 migranti (di cui 60 minori), le verità nascoste della vicenda. In particolare, il modo in cui è stata considerata la situazione dalle autorità italiane, le difficoltà di attivare un sistema di salvataggio troppo meccanico e la mancanza di alcuna azione giudiziaria che chiarisse le responsabilità della tragedia.

Il Film prodotto da Sky, Espresso e Repubblica, ed effettivamente realizzato da “42° Parallelo” andrà in onda domenica 15 ottobre ore 21.15 ed è spinto dal proposito di far raggiungere a tale inchiesta un pubblico nuovo, giovane e internazionale.

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