Il Natale è alle porte tra annunci di restrizioni e timori per cenoni e feste. Ma quanto costa alle tasche degli italiani l’appuntamento con la tradizione? Secondo l’ ultimo studio Coldiretti/Ixè, “la spesa media per Natale si aggira sui 206 euro a persona, il 17% in più dello scorso anno”. Nonostante la pandemia abbia impoverito gli italiani, secondo Gianmario Bertollo, fondatore di Legge3.it, che da anni aiuta privati ed imprese ad uscire da situazioni di sovraindebitamento, tanti non riuscirebbeer a sottrarsi dal rito dei regali. “Ogni anno a gennaio le richieste di aiuto che riceviamo da parte di persone indebitate aumentano del 34%, e di queste il 67% arriva da chi ha contratto debiti per i regali di Natale o per festeggiare il Capodanno in luoghi esotici o location esclusive”.
Forse desisteranno i turisti visto che “la variante omicron– stima sempre Coldiretti- lascia in sospeso 10 milioni di italiani che prima della pandemia avevano trascorso fuori casa le festività di Natale e
Capodanno, per vacanze o per visite a parenti e amici. L’incertezza sta facendo posticipare prenotazioni e programmi di fine anno degli italiani dopo le misure restrittive già adottate in numerosi Paesi. A subire un drastico ridimensionamento sono le partenze dei 2,1 milioni di italiani per l’estero mentre tengono maggiormente le prenotazioni per la montagna che rappresentava la destinazione privilegiata di 3,8 milioni di italiani prima della pandemia”. Ne risentiranno comunque anche le piste da sci e le attività dei rifugi, ma forse non gli agriturismi. “Un numero crescente di italiani sta pensando di rimanere in patria magari organizzando una vacanza di prossimità in uno dei 24mila agriturismi nostrani, magari a conduzione familiare” spiega la nota stampa.
Per chi rimane a casa e non spenderà molto per regali e sorpresa, resteranno le consuete tradizioni della tavola. Il covid aveva colpito anche qui: l’anno scorso, segnala Coldiretti “gli italiani hanno speso 1,8 miliardi per pranzo o cenone, con un calo del 31%” e quest’anno? L’addio alle grandi tavolate sembra confermato, meno ore di fornelli e meno guadagni per tutta la filiera. Un Natale ancora dimesso sembra che sarà anche quello 2021 e soprattutto un Natale senza lavoro e senza soldi per molti. Si preparano le iniziative solidali di ogni anno. A Trani il ristoratore Nicola Nenna, patron di Cottura media, accenderà i fuochi della sua cucina il 24 dicembre per 30 persone selezionate tra le fasce di reddito più in difficoltà della città. E’ il quinto anno di un Natale tra i pochi ancora autentici rimasto.