Immagine: Riccardo Rossi, fratel Biagio Conte, Barbara Occhipinti Rossi
Io e mia moglie abbiamo scelto di essere dei precari alla sequela di Cristo, per essere strumenti di Dio, per dare voce ai poveri!
Tutto il giorno lavoriamo in gratuità per la Missione Speranza e Carità, per tutte le persone, sia quelle ricche sia quelle povere. Perché tutti sono importanti agli occhi del Signore, Lui tramite il Suo Figlio è venuto su questo mondo per i peccatori. Non è facile amare tutti, specie quelle che mal sopportiamo, quelle che fanno male. Ma questo ci ha chiesto Gesù, di amare chi ci perseguita, chi ci vuole male; se amassimo solo quelli che ci vogliono bene che merito ne avremmo?
Io sono stato l’addetto di potenti, di politici, (negli anni 90) ma quando ho incontrato la fede del tutto casualmente a Torre Annunziata, in una chiesa, (io sono di Napoli) è iniziato il mio cammino nel cristianesimo. Nel 2000 in sala Nervi, in Vaticano, nella giornata dedicata alle comunicazioni sociali con il Papa Giovanni Paolo II ho capito che io ero un giornalista che faceva male a tanta gente: nascondevo la verità, mandavo comunicati con contenuti che non avrebbero mai avuto seguito, attaccavo ogni giorno la parte avversa. Ho deciso di cambiare, di diventare un comunicatore sociale che racconta di buone notizie per dare speranza, di essere di aiuto alle persone. Ho deciso anche di andare in Sicilia nel catanese, lasciando tutto (casa, lavoro) per diventare strumento per aiutare diversamente abili, malati terminali, senza fissa dimora. Per circa 16 anni ho fatto solo lavori umili (cambiare pannolini, pulire ferite) raramente ho scritto.
Circa tre anni fa mi sono sposato con Barbara Occhipinti che ha deciso di seguirmi in questa scelta radicale di servire gli ultimi in gratuità. L’anno scorso, esattamente, il giorno 11 gennaio venendo a Palermo ho trovato Fratel Biagio che faceva il digiuno e chiedeva a tutti di accogliere i poveri. Ho sentito di stare accanto a lui, in strada, per dare voce alla sua protesta, di diventare addetto stampa dei disagiati. Ho avvertito una nuova richiesta di Dio, dovevo tornare a fare il cronista, ma stavolta solo per aiutare gli immigrati, i senza lavoro, i disabili, i giovani. Finita la protesta io e mia moglie abbiamo deciso insieme di trasferirci dalla realtà di accoglienza di Catania a Palermo alla Missione Speranza e Carità. Quando siamo venuti a Palermo un anno fa circa, la Missione non era in grado di ospitarci come coppia di sposi e quindi ci ha accolti separati, io nella missione maschile e Barbara in quella femminile. Nei primi giorni questa separazione l’ho vissuta come una purificazione, una carezza di Dio per migliorarci e ho vissuto questo tempo, come un tempo di grazia.
Ma quando, dopo un mese e mezzo, eravamo ancora separati, ho avuto assieme a mia moglie momenti di grande dolore. Tante le porte che abbiamo bussato, di istituti religiosi, di case di carità, ma niente era per noi. Ad un certo punto sentendo il nostro grido di sofferenza, Fratel Biagio ci ha detto di andare a pregare nella casa-museo di Padre Pino Puglisi, zona Brancaccio, per chiedergli di fare da nostro portavoce per Dio per avere il dono di una casa dove stare di nuovo insieme. Dopo qualche giorno, ad un incontro di medici a Palermo, ho conosciuto Paola Geraci che ha preso a cuore la nostra situazione di noi sposi missionari laici costretti a dormire in due luoghi diversi.
Abbiamo bussato insieme ad altre porte, che non si sono aperte all’accoglienza, ma Paola non si è scoraggiata e ci ha proposto di stare nella Casa del Vangelo, voluta da Padre Placido Rivilli. Ovviamente abbiamo detto di si, una stanza è sempre meglio di stare separati! Fratel Biagio pur essendo in cammino in Francia ha avuto il pensiero di chiamarci e quando gli ho detto che eravamo nella Casa del Vangelo ha risposto chiaramente “Padre Pino Puglisi vi ha fatto il miracolo della casa”. Successivamente ho capito meglio, Padre Rivilli è stato addirittura il confessore di Padre Pino Puglisi. Poi abbiamo scoperto che Lia Cerrito, altra figura importante del Movimento del Vangelo, ha collaborato con Padre Pino. Pochi giorni fa mi sono accorto che Padre Placido era l’uomo della gioia e io da piccolo era il bimbo che sorrideva sempre. Nel corso degli anni tanti dolori mi avevano fatto perdere il sorriso, ma fare il cronista di buone notizie mi ha fatto rinascere e ora sono diventato il direttore del giornale “La Gioia” e poi di un altro ancora di buone notizie della Missione “La Speranza”.
Mi sforzo ogni giorno di essere l’uomo della Gioia, in realtà mi viene naturale! Attualmente operiamo ogni giorno della nostra vita per la Missione Speranza e Carità di Fratel Biagio per i 1100 accolti e per tutte le persone che soffrono. Cerchiamo con la stampa, con tante iniziative, di dare speranza e gioia. Ci battiamo con tutte le nostre forze per fare conoscere il dramma che stanno vivendo gli immigrati che a causa della legge sulla sicurezza (voluta da Salvini) stanno finendo in strada, senza prospettive e senza documenti validi. Proprio in questi giorni una ragazza nigeriana in conferenza stampa a Palermo ha detto che molte donne africane finite in strada per colpa di questa legge, in varie parti d’Italia, hanno trovato alloggio a Palermo a Ballarò nelle 40 case dei boss nigeriani per prostituirsi.
Al momento sono circa 50mila i giovani immigrati che non avranno più documenti grazie a questa legge, si stima che diventeranno 150 mila nell’arco di qualche mese. Tanti disperati stanno continuando a sbarcare sulle coste siciliane, ma pochi mezzi di informazione ne parlano, siamo in un periodo molto oscuro Non possiamo permettere questa ingiustizia e ovunque raccontiamo di questo abominio, in testimonianze con gruppi, in tv, sulla carta stampata! Lottiamo perché tutti siano accolti, sia stranieri, sia italiani!
Riccardo Rossi