“Ricordiamo oggi il naufragio del 3 ottobre 2013 a poche decine di metri da Lampedusa, che causò la morte di 368 innocenti. Non si tratta del ricordo di un evento passato, ma di una tragedia che continua, perché, anche se nel silenzio dei media e nell’indifferenza dei più, ogni giorno continuano a morire nel Mediterraneo persone che fuggono da guerre, miseria, violenza”. Così don Gianni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes, in occasione della Giornata della memoria e dell’accoglienza che ricorda la tragedia del 3 ottobre di 6 anni fa, quando 368 persone migranti annegarono nei pressi delle coste di Lampedusa.
De Robertis richiama le parole pronunciate da Papa Francesco domenica scorsa nell’omelia per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato: “Come cristiani non possiamo essere indifferenti di fronte al dramma delle vecchie e nuove povertà, delle solitudini più buie, del disprezzo e della discriminazione di chi non appartiene al ‘nostro’ gruppo. Non possiamo rimanere insensibili, con il cuore anestetizzato, di fronte alla miseria di tanti innocenti. Non possiamo non piangere. Non possiamo non reagire. Chiediamo al Signore la grazia di piangere, quel pianto che converte il cuore davanti a questi peccati”.
Per il direttore generale della Fondazione Migrantes, “la memoria di oggi sia per ciascuno di noi occasione per non distogliere lo sguardo da queste persone e per ottenere la grazia del pianto e di un impegno fattivo verso di loro”.(agensir.it)