La sera del 31 dicembre 2019, in Piazza San Pietro nella rituale passeggiata tra la folla del Santo Padre una donna bloccando la mano di papa Francesco lo strattona, ed in una reazione quasi istintiva il papa nel cercarsi di svincolarsi schiaffeggia la mano della signora e si allontana con faccia impensierita.
In, molteplici post apparsi sul web, si evidenziava il gesto del papa, additandolo come violento e poco rispettoso. Ho rivisto più volte il gesto, e l’espressione del pontefice immediatamente dopo, ho ascoltato con grande attenzione le “scuse” che il giorno dopo ha fatto durante l’angelus, ho percepito il tono della voce rotta, il profondo pentimento, e mi è sembrato uno dei gesti più grandi che questo papa abbia fatto sino ad oggi. Un papa, che ha sempre detto di essere un uomo, di essere un peccatore, di aver bisogno delle preghiere dei fedeli per riuscire ad essere degno del suo ruolo. Un Papa che, in questo gesto, a parer mio, ha dato un insegnamento importante. L’uomo Bergoglio si è spazientito, forse anche spaventato, ed ha reagito difendendosi, certo l’idea che ci hanno “dato” dei pontefici è sempre perfetta, del resto sono Gesù sulla terra, ma già da papa Giovanni Paolo II, che ha dato in pasto ai media la sua situazione di salute avvicinando il papa al popolo sofferente, questa perfezione è stata messa in discussione. Oggi questo gesto se pur non deciso, ma istintivo avvicina l’idea che abbiamo del papa, alla reale umanità dell’uomo. Un gesto che nasce dall’imperfezione dell’uomo, che pur essendo un papa rimane uomo. Un gesto che mi ha fatto vedere la fragilità dell’essere umano, che per quanto tenta di essere amore, a volte cade nella trappola del male. Mi dispiace, e mi sembra di averla colta nelle parole e nell’atteggiamento di scuse durante l’angelus, la grande sofferenza di Francesco, ma anche la bellezza del suo essere umano. Ovviamente non vi è alcuna scusante del gesto, e credo che sia rimasto segnato nell’anima del pontefice, i media a breve scorderanno il fatto, ci saranno altri ben più gravi fatti che attireranno la loro attenzione. Ma sono certo che nel profondo, nel cuore di Francesco, sarà inciso per sempre la sensazione ed il dolore di questo momento. Sicuramente questo lo aiuterà a rimanere umano, a rimanere umile, ma sono certo che aiuterà anche noi, in qualsiasi ruolo ci troviamo, ad essere più attenti e più umili affinché anche noi, nei nostri errori, saremo capaci di chiedere scusa e ricominciare, e magari proprio come il papa riusciremo a chiedere aiuto.