Pasqua 2020, Papa Francesco: No a indifferenza egoismi. Ue dia prova di solidarietà

In una Basilica di San Pietro deserta, l'omelia sostituita da un significativo lungo minuto di silenzio in omaggio alle vittime falcidiate dal Covid-19

Città del Vaticano, 13 aprile 2020 – Senza fedeli la Messa di Pasqua celebrata oggi alle 11 dal Pontefice nella Basilica di San Pietro. L’emergenza coronavirus ha indotto l’omissione del rito “Resurrexit”.

“Il mio pensiero quest’oggi – ha detto Papa Francesco dall’Altare della Cattedra durante la liturgia – va soprattutto a quanti sono stati colpiti direttamente dal coronavirus: ai malati, a coloro che sono morti e ai familiari che piangono per la scomparsa dei loro cari, ai quali a volte non sono riusciti a dare neanche l’estremo saluto”.

Anche l’omelia è mancata, sostituita da un minuto di significativo silenzio in una Basilica di Pietro deserta  in memoria delle vittime falcidiate dal coronavirus. 

Alle 12 il messaggio pasquale del Papa per media televisivi e radio.

“Cristo oggi è risorto con una fiamma nuova, in un mondo alle prese con una sfida epocale e ora oppresso dalla pandemia che mette in crisi la grande famiglia umana”, Cristo è la mia speranza, è risorto!’. Si tratta di un altro ‘contagio’, che si trasmette da cuore a cuore, perché ogni cuore umano attende questa Buona Notizia”, ha cominciato così il suo messaggio pasquale Francesco “Per molti è una Pasqua di solitudine tra sofferenze fisiche e economiche – ha detto Francesco – Questo morbo non ci ha privati solo di affetti ma anche della consolazione dei sacramenti, in molti paesi non è stato possibile avvicinarsi a essi”, ha detto. “Per molti è stata occasione per riflettere, ma per tanti è tempo di preoccupazione per l’avvenire, il lavoro che si rischia di perdere e tutte le conseguenze che la crisi porta con sé. Serve coraggio alle autorità politiche che forniscano gli strumenti necessari a una vita dignitosa per continuare la vita quotidiana”, ha aggiunto rivolgendosi ai governi.

No all’egoismo, no ai nazionalismi, specialmente in questa fase di emergenza per il coronavirus e in modo particolare nell’Europa afferma Bergoglio.  ‘’perché la sfida che stiamo affrontando ci accomuna tutti e non fa differenza di persone”.

“Non è questo il tempo dell’indifferenza e dell’egoismo, pensiamo ai poveri ai profughi e senza tetto che non siano lasciati soli in tutto il mondo. Fornire loro cibo e medicine necessarie, anche ora in questo momento di difficoltà”

Francesco ha poi rivolto uno ‘’speciale pensiero all’Europa”, “dopo la Seconda guerra mondiale, questo amato continente è potuto risorgere grazie a un concreto spirito di solidarietà che gli ha consentito di superare le rivalità del passato”.  Ha ricordato il Papa aggiungendo quanto mai  sia ‘’ urgente, soprattutto nelle circostanze odierne, che tali rivalità non riprendano vigore, ma che tutti si riconoscano parte di un’unica famiglia e si sostengano a vicenda. Oggi l’Unione Europea ha di fronte a sé una sfida epocale, dalla quale dipenderà non solo il suo futuro, ma quello del mondo intero”. Poi l’esortazione all’unione solidale ‘’Non possiamo perdere l’occasione  di dare ulteriore prova di solidarietà, anche ricorrendo a soluzioni innovative. L’alternativa è solo l’egoismo degli interessi particolari e la tentazione di un ritorno al passato, con il rischio di mettere a dura prova la convivenza pacifica e lo sviluppo delle prossime generazioni”.

Papa Francesco come sempre, oggi nel giorno della Resurrezione del Signore Gesù Cristo, ha rivolto un accorato appello per la fine dei conflitti nel mondo.

“Questo sia il tempo della pace che illumini quanti hanno responsabilità nei conflitti, perché abbiano il coraggio di aderire all’appello per un cessate il fuoco globale e immediato in tutti gli angoli del mondo. Non è questo il tempo in cui continuare a fabbricare e trafficare armi, spendendo ingenti capitali che dovrebbe essere usati per curare le persone e salvare vite”. Ha avvertito il Pontefice.

“Sia invece il tempo in cui porre finalmente termine alla lunga guerra che ha insanguinato la Siria, al conflitto in Yemen e alle tensioni in Iraq, come pure in Libano. Sia questo il tempo in cui Israeliani e Palestinesi riprendano il dialogo, per trovare una soluzione stabile e duratura che permetta ad entrambi di vivere in pace. Cessino le sofferenze della popolazione che vive nelle regioni orientali dell’Ucraina. Si ponga fine agli attacchi terroristici perpetrati contro tante persone innocenti in diversi Paesi dell’Africa”, ha aggiunto.

“La crisi che stiamo affrontando non ci faccia dimenticare” “le popolazioni in Asia e in Africa che stanno attraversando gravi crisi umanitarie, come nella Regione di Cabo Delgado, nel nord del Mozambico”.

La concessione dell’indulgenza annunciata dal cardinale Angelo Comastri, arciprete della basilica di San Pietro, Papa Francesco ha impartito la benedizione “Urbi et Orbi”, concludendo la funzione celebrativa del Pasqua.

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