Roma, 4 gennaio 2022 – Un documento definito “sconvolgente” da chi lo ha ritrovato e cioè Emiliano Ciotti, ricercatore storico e presidente dell’Associazione nazionale vittime delle marocchinate – ANVM, che testimonia inequivocabilmente che gli Alleati erano al corrente delle violenze perpetrate ai danni della popolazione civile italiana nel 1944 da parte delle truppe coloniali francesi, che vennero presi alcuni provvedimenti e che sarebbe stato possibile mettere fine a tante sofferenze molto prima di quanto poi accaduto.
Emiliano Ciotti ha infatti rinvenuto il rapporto della sezione controspionaggio della 5^ Armata, firmato dal Maggiore dei Carabinieri Reali Cesare Faccio, datato 22 giugno 1944. Il rapporto tratta delle violenze e dei soprusi commessi dai soldati marocchini e il contegno tenuto dalle truppe americane in quelle occasioni. Il documento inizia riportando la violenza ai danni di una donna, accaduta dopo tre giorni dell’occupazione di Vetralla, in provincia di Viterbo. La donna chiese la protezione di un sergente della Polizia Militare americana che si recò presso il comando francese per fare delle rimostranze. Gli Ufficiali d’oltralpe gli risposero invitandolo “ad astenersi dall’interessarsi di cose che riguardavano esclusivamente il comando francese, in quanto ognuno faceva la guerra a modo suo”.
Il rapporto rinvenuto nell’Archivio di Stato, redatto dalla sezione controspionaggio della 5^ Armata, firmato dal Maggiore dei Carabinieri Reali Cesare Faccio, datato 22 giugno 1944.
Il Sottufficiale americano relazionò quanto appreso al proprio comando il quale diramò una disposizione ai militari americani “di far uso delle armi, qualora si fossero trovati presenti a violenze commesse dai marocchini”.
Inoltre, il contro spionaggio italiano aveva appreso da un funzionario del CIC, Counter Intelligence Corps, il servizio di intelligence dell’esercito degli Stati Uniti, che “soldati americani, successivamente presenti ad altro tentativo di violenza da parte di soldati marocchini, ne avevano uccisi sei, determinando le proteste del comando francese”. Il comando americano a tali rimostranze aveva risposto che “fin quando i francesi avessero usato quei sistemi nei confronti della popolazione civile, i soldati americani avrebbero sparato prima contro i marocchini poi contro i tedeschi”.
Lo stesso funzionario USA, aveva confidato che “se il governo italiano avesse chiesto alle Nazioni Unite di sostituire le truppe francesi con quelle italiane, tale richiesta sarebbe stata accolta”.
“È un documento sconvolgente – dichiara Emiliano Ciotti, presidente dell’ANVM – dal quale si evincono diverse verità finora nascoste. Innanzitutto, gli Alleati e il contro spionaggio italiano erano a conoscenza delle violenze perpetrate ai danni della popolazione civile italiana dai coloniali inquadrati nell’esercito francese.
Inoltre, i comandi USA ordinarono alle proprie truppe che in caso di violenze dovevano sparare prima ai magrebini francesi e poi ai tedeschi.
Infine, che lo scempio delle marocchinate poteva essere interrotto ritirando dal fronte italiano le truppe coloniali. Questo purtroppo non avvenne subito – conclude Ciotti – e le donne e gli uomini italiani dovettero subire ancora per diversi mesi le bramosie sessuali di questi militari francesi”.
Per saperne di più: Paese Italia Press si è occupata di questo argomento in Il prezzo della libertà: gli stupri di massa delle truppe coloniali francesi in Italia
Foto: in copertina – Le denunce presentate a Montefiascone (Viterbo) nel giugno del 1944. Archivio di Stato. Oltre alle numerose violenze carnali, ai furti e alle razzie di animali anche l’incendio della biblioteca comunale.
Fonte: Associazione nazionale vittime delle marocchinate