Con un punteggio di 93/100 UnitelmaSapienza è il secondo ateneo più paritario tra quelli di piccole dimensioni. Analizzando le 4 componenti del punteggio complessivo, la performance è trainata dagli ottimi risultati tra gli iscritti (98/100) mentre la categoria del personale amministrativo fa registrare il risultato meno inclusivo (84/100). Inoltre, tra i migliori 10 atenei per categoria di riferimento spicca ancora UnitelmaSapienza al quarto posto nella categoria docenti (97/100).
Questi i risultati del report sul gender gap stilato da Talents Venture, società specializzata in servizi di orientamento e sviluppo di soluzioni a sostegno dell’istruzione universitaria, che si occupa di aumentare l’accesso all’istruzione di alta qualità per fornire alle aziende e alle istituzioni i talenti di cui hanno bisogno per affrontare le sfide globali.
La diversità non va considerata come un ostacolo, ma deve essere percepita come un fattore per incrementare la capacità di innovare all’interno di un gruppo e di favorire il benessere della società, del gruppo stesso e dell’azienda, pubblica o privata, di cui esso fa parte. Ad oggi, le differenze di genere hanno, per la maggior parte dei casi, un impatto negativo in molti ambiti, non ultimo quello dell’istruzione, limitando quell’innovazione e quel benessere. Per riuscire a colmare questo divario è necessario avviare attività concrete che abbiano un impatto significativo sulla vita delle organizzazioni e delle persone. Un esempio sono i programmi di orientamento che invitino a considerare come possibili quei percorsi formativi che per tradizione o pregiudizio vedono l’assenza di uno o dell’altro genere come nel caso dell’ambito ICT in cui le donne sono solo l’14% delle persone che si iscrive a questi corsi. Così ha dichiarato Pier Giorgio Bianchi, CEO di Talents Venture.
Secondo il report le ragazze iscritte alle università italiane superano quota un milione ma il 30% si concentra in soli due gruppi di laurea (Istruzione e Arti e Scienze Umane). Nell’anno accademico 2020/2021, per la prima volta negli ultimi nove anni, il numero di ragazze iscritte negli atenei italiani ha superato quota un milione (1.009.109). Il 30% delle ragazze è concentrato in soli due gruppi di laurea: Istruzione e Arti e Scienze Umane. Mentre solo lo 0,5% delle ragazze iscritte all’università ha scelto di intraprendere un percorso di studi in Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). Anche all’interno dei dipartimenti e delle strutture amministrative degli atenei italiani è presente un notevole divario di genere. Se si guarda al personale docente ordinario, i professori ordinari rappresentano il 75% contro solamente il 25% di donne. Tuttavia il numero di donne che ricopre la posizione di docente ordinario sta crescendo ad una velocità maggiore rispetto a quella degli uomini (+25% per le donne in 5 anni, contro un +5% per gli uomini). Anche rivolgendo l’attenzione al personale amministrativo è possibile notare un divario di genere nelle cariche dirigenziali a svantaggio delle donne (sono il 41%) e nei ruoli amministrativi a svantaggio degli uomini (solo solamente il 26%).