Il tema della IV Giornata nazionale di preghiera per le vittime ed i sopravvissuti agli abusi, che la Chiesa in Italia celebra il 18 novembre, è “Ritessere fiducia”. Il referente del Servizio Diocesano Tutela Minori e Persone Vulnerabili, dott. Francesco Guarnieri, a sostegno di questa proposta ricorda che anche in Diocesi vengono organizzate diverse iniziative per le comunità parrocchiali, per le scuole, per il seminario vescovile, per le associazioni e per i movimenti.
Questo servizio promuove una cultura della prevenzione, avvalendosi di competenze specifiche per garantire informazione, formazione, protocolli procedurali, buone prassi e gestione delle segnalazioni. Il Servizio collabora, inoltre, con la rete istituzionale civile e offre supporto a vittime di abuso, famiglie e comunità. A livello diocesano, è stato attivato un Centro di Ascolto per fornire accoglienza, assistenza e accompagnamento. Il servizio quest’anno ha raccolto oltre dieci richieste di aiuto.
Così il responsabile Guarnieri dichiara: “Il Servizio diocesano, in collaborazione con le istituzioni civili, si impegna a costruire una comunità responsabile e consapevole. Lavoriamo per sanare le ferite, specialmente quelle che coinvolgono minori e persone vulnerabili, per ricostruire la fiducia relazionale. Siamo impegnati nella prevenzione dell’abuso e nella speranza di promuovere il benessere dei più fragili, sia nella Chiesa che nella società”.
La Giornata, giunta alla quarta edizione e istituita in corrispondenza con la Giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, coinvolge l’intera comunità cristiana nella preghiera, nella richiesta di perdono per i peccati commessi e nella sensibilizzazione su questa dolorosa realtà. L’obiettivo principale, quindi, è promuovere una cultura della responsabilità, fondamentale per costruire una comunità ecclesiale più consapevole e attenta alle esigenze degli altri.
Suor Rosalba la Pegna, responsabile dello Sportello di Ascolto, afferma: “Nei primi tempi c’era una certa reticenza ad avvicinarsi al centro di ascolto o persino a trovare il coraggio di fare una telefonata o scrivere un’email. Tuttavia, quest’anno molte più persone si sono rivolte a noi per un consiglio o per chiedere aiuto. Stiamo seguendo alcune situazioni che meritano davvero attenzione e che ci aiutano a comprendere quanto sia grave il problema sommerso che affligge Acireale”.
Il servizio diocesano, infine, rivolge l’invito a dedicare per il 18 novembre nelle comunità un momento di riflessione per sensibilizzare i fedeli su questo delicato tema.