Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina Diritti Umani, in occasione della Giornata internazionale delle Persone con Disabilità, celebrata ogni anno il 3 dicembre dal 1992 dalle Nazioni Unite, con l’intento di sensibilizzare la società civile sul tema della disabilità e l’urgenza di interventi volti all’inclusività in ogni settore della vita sociale ed economica, propone una serie di riflessioni e iniziative in merito.
Siamo consapevoli che oggi la disabilità debba essere considerata un’occasione di confronto per riconoscere il valore della diversità.
La normativa proprio di recente ha aggiornato la terminologia in materia di disabilità. Infatti l’art.4 del decreto legislativo n. 62 del 2024 (in vigore dal 30 giugno 2024), ha introdotto termini più appropriati e rispettosi dei diritti e della dignità delle persone interessate:
“Art. 4 co. 1 d.lgs. 62/2024: a) la parola: «handicap», ovunque ricorre, è sostituita dalle seguenti: «condizione di disabilità»; b) le parole: «persona handicappata», «portatore di handicap», «persona affetta da disabilità», «disabile» e «diversamente abile», ovunque ricorrono, sono sostituite dalle seguenti: «persona con disabilità»; c) le parole: «con connotazione di gravità» e «in situazione di gravità», ove ricorrono e sono riferite alle persone indicate alla lettera b) sono sostituite dalle seguenti: «con necessità di sostegno elevato o molto elevato»; d) le parole: «disabile grave», ove ricorrono, sono sostituite dalle seguenti: «persona con necessità di sostegno intensivo».”
Attualmente, come rilevato dal Focus del MIM, gli studenti con disabilità sono 331.124 mila. Ebbene, nonostante gli sforzi di questi ultimi anni, purtroppo si registra una forte discontinuità nella didattica: moltissimi alunni con disabilità cambiano docente di sostegno quasi ogni anno; addirittura molte segnalazioni ci comunicano che ciò si verifica anche nel corso dello stesso anno scolastico.
Manca una formazione specifica sulle patologie rare nei corsi di specializzazione universitari, con un conseguenziale ritardo nell’attuazione di strategie didattiche realmente inclusive.
Ricordiamo inoltre che il DPR 81/2009 art. 5 comma.2 dispone che: “le classi iniziali delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado, ivi comprese le sezioni di scuola dell’infanzia, che accolgono alunni con disabilità sono costituite, di norma, con non più di 20 alunni, purché sia esplicitata e motivata la necessità di tale consistenza numerica, in rapporto alle esigenze formative degli alunni disabili, e il progetto articolato di integrazione definisca espressamente le strategie e le metodologie adottate dai docenti della classe, dall’insegnante di sostegno, o da altro personale operante nella scuola”.
Tale limite riguarda solo le classi iniziali e si ammette – art. 4 del citato decreto – una tolleranza del 10%.
Il tema di quest’anno è “Amplificare la leadership delle persone con disabilità per un futuro inclusivo e sostenibile”. Le corrette strategie didattiche, abbinate a un’appropriata terapia medica, hanno permesso di rendere molte persone con disabilità autonome e capaci di inserirsi a pieno titolo nel mondo del lavoro; la sfida consiste proprio nell’esaltare le qualità / potenzialità presenti in tutti gli studenti, specialmente quelli con disabilità, per consentire al maggior numero possibile di conseguire una qualità di vita dignitosa e integrata nella propria comunità di riferimento.
Molte segnalazioni pervenute al CNDDU riguardano la mancanza o la non efficienza degli strumenti didattici necessari e spazi adeguati a supportare la didattica.
Sarebbe opportuno realizzare un monitoraggio nelle scuole in modo da intervenire attraverso fondi destinati all’inclusione per migliorare il benessere di tali studenti a scuola.
Il CNDDU segnala il progetto “#inclusivitàinmovimento” che consiste nel realizzare almeno un’iniziativa innovativa, condotta nelle aule scolastiche, incentrata sul tema della giornata, nel corso dell’attuale anno, avvalendosi di tecniche multimediali anche con il supporto eventuale, purché dichiarato, dell’intelligenza artificiale.
prof. Romano Pesavento*
presidente CNDDU