Barcellona, dopo le dimissioni atteso il disimpegno di Bonina

Fine dei giochi anticipata per la Sigma?

Di Daniele Straface

Tre settimane non sono bastate a diradare le nubi estive che si sono addensate sul capezzale della Sigma Barcellona che, adesso, vede sempre più ad estremo rischio la sua quinta partecipazione consecutiva alla seconda serie nazionale, il torneo di A2 Gold. Il progetto sportivo richiede scadenze certe, improrogabili e ad oggi nessuna novità tecnica si registra da casa Sigma, circostanza che non induce la piazza all’ottimismo in vista del 5 ottobre, data inaugurale della nuova stagione. Dal 19 luglio, giorno in cui il presidente Immacolato Bonina ha ufficializzato in conferenza stampa le proprie dimissioni ad oggi gli incontri tra le parti, la società giallorossa di via Roma da un alto ed i rappresentanti del Bar Basket Trust dall’altro, si sono succeduti ma senza ottenere l’auspicato punto di svolta né tantomeno scrivere la parola fine ad una crisi acuitasi a ridosso della conclusione dell’ultimo campionato. Chi osserva in silenzio ma non in modo passivo sono i tifosi, naturali destinatari e componente essenziale di una realtà d’eccellenza della città del Longano che, con ogni mezzo, stanno cercando di far decollare la trattativa che porti al rafforzamento societario ed alla prosecuzione dell’avventura tecnico-sportiva. Ma non è questo l’unico dato che preoccupa gli osservatori e che non offre adeguate garanzie in primis allo stesso Immacolato Bonina, patron sanguigno ma innamorato della sua città e che di certo non prende in considerazione di affrontare un campionato unicamente per la sopravvivenza, finalizzato al proseguimento della sua avventura al timone della società giallorossa.
La conclusione alla vicenda comunque, in un senso o nell’altro, dev’essere ancora scritta e le speranze in città rimangono immutate anche se, come ovvio, tutti protendono l’attenzione verso il presidente uscente che negli ultimi sette anni ha scritto la storia di questa società e universalmente riconosciuto, a scanso d’equivoci, l’unica personalità che può addossarsi, in parte o addirittura totalmente, l’onere economico di una categoria così elevata.
Troppi i punti interrogativi che stazionano all’orizzonte e che non fanno dormire sonni tranquilli agli attuali vertici societari, in primis la questione del Trust. Pur riconoscendo un ruolo di profonda innovazione in un tessuto economico fortemente provato dalla recessione economica e nonostante un’invidiabile volontà propositiva finalizzata a reperire nuove figure imprenditoriali, il supporto prodotto dall’associazione di professionisti non è ancora stato definito in termini monetari e potrà essere giudicato solo in divenire.
Al secondo punto la campagna abbonamenti non è mai entrata pienamente a regime nonostante una politica dei prezzi accessibile a tutti, infine l’amministrazione che ha più volte sostenuto la sua vicinanza ma non potrà andare oltre la concessione dell’impianto, oggetto di lavori di restyling che avverranno a ridosso dell’inizio del campionato.
Fino alla giornata di ieri l’ex massimo dirigente avrebbe confermato a più riprese la volontà di interrompere la sua avventura in seno al Basket Barcellona anticipando il disimpegno e la formalità della consegna della squadra, regolarmente iscritta al campionato, nelle mani del Sindaco Collica.
Per completezza d’informazione abbiamo contatto telefonicamente il dott. Giuseppe Maiori, tra i principali promotori del Bar Basket Trust che anche in queste ore sta proseguendo il proprio mandato esplorativo al suo interno e coi vertici della società, augurandosi in pronto un cambio di marcia e di rotta per il bene della pallacanestro barcellonese. Il professionista ha dichiarato: “Per natura non sono pessimista ma non abbiamo dati reali sui quali appigliarci, novità tecniche in relazione alla costruzione della squadra non si registrano e la squadra pur iscritta, per bocca dei vertici societari, in queste condizioni rischia di non presentarsi alla prima gara casalinga del 5 ottobre con Forlì. Ci siamo ripetutamente incontrati a tavolino con l’ex presidente giallorosso ma tra le intenzioni e le successive dichiarazioni c’è profonda distanza e distacco, le posizioni sono infatti mutevoli e gli intendimenti cambiano ripetutamente, lasciando un quadro di profonda incertezza alle nostra spalle”.
La metafora è forte ma rende perfettamente l’idea del momento vissuto dalla masima realtà cestistica della città del Longano: “Ad oggi il progetto parte decapitato, noi continuiamo a lavorare con l’ambizione di centrare tutti i nostri traguardi e scontrandoci con gli umori altrui marcatamente mutevoli. L’auspicio è che ci possiamo confrontare e dialogare con una prima squadra di vertice che tanto bene ha fatto in questi anni per la nostra città”.
In questo calderone si attendono trepidamente le decisioni definitive dell’ex massimo dirigente che a meno di ulteriori colpi di scena propenderà per il definitivo disimpegno, spiacevole antipasto di una fine immeritata per una delle società diventata leader nella nostra regione e nel Meridione. Bisogna fare presto, il tempo scorre inesorabilmente e nessuno accetta di disperdere così facilmente un patrimonio costruito con sacrifici negli anni, che pur non riuscendo a coronare il sogno della massima serie ha sempre rappresentato una certezza di massima competitività e abnegazione.

Stampa Articolo Stampa Articolo