Parigi, 31 agosto 2024 – Escono di scena Asia Pellizzari e Daila Dameno dalle sfide del W1. Nel pomeriggio eliminata anche Eleonora Sarti nel Compound Open. Domani mattina Italia di nuovo in campo con Paolo Tonon nel W1 maschile
La giornata che chiude il mese di agosto è segnata in rosso sul calendario: non solo perché è la numero tre delle Paralimpiadi di Parigi. Ma perché è la prima a mettere in palio delle medaglie nel programma arcieristico: in scena, all’Esplanade des Invalides, le divisioni W1 e Compound femminile. Nel W1, Asia Pellizzari non riesce a superare lo scoglio degli ottavi contro la turca Misir (112-118) e Daila Dameno viene eliminata ai quarti dalla ceca Tereza Brandtlova (117-127). Fuori agli ottavi Eleonora Sarti, sconfitta dall’indiana Sarita 135-141 nel Compound Open.
Domani mattina l’Italia tornerà in campo nel W1 maschile con Paolo Tonon che alle 9:51 sfida agli ottavi di finale il finlandese Antonios e la gara andrà avanti fino all’assegnazione delle medaglie. La finale per il bronzo è prevista alle 12:22 quella per l’oro alle 12:39. Nel pomeriggio si disputeranno eliminatorie e finali del Compound Open maschile, che non vedrà in campo gli azzurri dopo l’eliminazione di ieri di Matteo Bonacina.
PELLIZZARA FERMATA AGLI OTTAVI – Nulla da fare per Asia Pellizzari, sconfitta da Nil Misir col punteggio di 118-112. Proprio la turca mette a frutto la maggior esperienza e sfodera una continuità di rendimento che si rivelerà determinante. Anche perché Asia riuscirà solo ad avvicinarsi, ma mai a centrare il cerchio giallo. L’avvio è subito in salita: Misir cala un tris di 9; la ventitreenne azzurra, un tris di 8. E il divario si amplia di una lunghezza nella seconda volée, mentre la terza sorride ad Asia, capace di calare un altro tris di 8, a differenza dell’atleta turca, che incappa in un 6. Il -2 a tabellone (72-70), però, è solo momentaneo, perché gli ultimi due capitoli del confronto sono appannaggio di una Misir molto regolare. Pellizzari sfiora soltanto il giallo e scuote ripetutamente il capo: i suoi Giochi, purtroppo, finiscono qui.
LE DICHIARAZIONI – In tribuna, la famiglia al gran completo ha sostenuto un’Asia che, al termine della sfida, ha la voce rotta dall’emozione: “Non sono riuscita a entrare nelle pieghe della gara. Avrò tempo e modo di analizzare questa prova, ancora non ho ben capito cosa sia successo: di sicuro, lavorerò maggiormente sui miei punti deboli e con lo scopo di far emergere i miei punti di forza. Cercherò di migliorare e di arrivare ai prossimi appuntamenti più in forma”. Per Pellizzari era la seconda Paralimpiade. E la prima con il calore del pubblico: “Una grandissima emozione. Essere presente a questo evento è un onore: ringrazio la mia famiglia, i miei parenti, lo staff, il team della squadra e tutti coloro che mi vogliono bene“.
DAMENO ESCE AI QUARTI – Semaforo rosso anche per Daila Dameno, costretta ad arrendersi a Tereza Brandtlova: l’atleta della Repubblica Ceca, medaglia d’oro a squadre ai Campionati mondiali di Pilsen nel 2023, si impone 127-117. Ma il confronto si decide già in avvio, visto che Daila commette un errore al momento di scoccare la seconda freccia e non riesce a ottenere punti. Lo “zero”, peraltro già capitato in qualifica, è una zavorra che accompagnerà l’atleta nata a Magenta nell’intero arco del match. Nonostante lo svantaggio in doppia cifra, Dameno rimane focalizzata sul bersaglio: rosicchia 2 punticini e confeziona un 10 nella seconda volée; ne lima poi 5 e realizza un ulteriore 10 nella quarta. Tuttavia, il 3 alla penultima freccia vanifica altri due 10. E Brandtlova chiude definitivamente i conti. Per le azzurre del W1, le porte delle semifinali rimangono sbarrate.
LE DICHIARAZIONI – “Peccato per quella freccia, ho sbagliato – è il commento di Daila – e l’errore va accettato. Fa parte dello sport. Me la sono comunque giocata, ho cercato di dare il massimo senza farmi condizionare dallo sbaglio. Tanto è vero che ho centrato dei 10 e recuperato un po’“. Dameno aveva già vissuto da protagonista i Giochi paralimpici: nel nuoto, ad Atene 2004. E a Torino 2006, nello sci: “Questa rimane un’esperienza bellissima perché ha 56 anni ho inevitabilmente una consapevolezza diversa rispetto a quando ho iniziato a nuotare e a sciare. In più, l’arco è uno sport introspettivo, porta a lavorare su se stessi, sulla mente. E tutto ciò mi aiuta anche nella vita privata. La mia medaglia l’ho vinta ottenendo la qualificazione a Parigi“.Il percorso di Daila, però, non è ancora concluso. E sfocerà nel mixed team, in coppia con Paolo Tonon: appuntamento a lunedì (ore 9.20), nel quarto di finale, contro gli Stati Uniti.
COMPOUND: SARTI SI ARRENDE ALL’INDIANA SARITA – Per la Nazionale italiana, la giornata all’Esplanade des Invalides si conferma stregata pure nel Compound Open. Perché Eleonora Sarti è costretta a cedere a una Sarita davvero impeccabile: l’atleta indiana è la numero 4 del ranking mondiale. Ma tira da numero 1. Basti pensare che l’unica freccia al di fuori del cerchio giallo arriva solo alla fine, nel momento in cui il confronto è già ampiamente deciso. La sequenza di Sarita è al limite della perfezione: sei volte 10, altre sei a quota 9, nelle prime quattro volée. Insomma, giù il cappello. E ben poco da rimproverare a un’Eleonora Sarti che parte un po’ col freno a mano tirato e colleziona due 8 nella volée iniziale. Poi sale decisamente di livello. E confeziona un terzo atto del match da incorniciare, in cui lascia per strada un solo punticino. Ma la portacolori dell’India è in giornata di grazia e ogni tentativo di mettere pressione, da parte di Eleonora, risulterà vano. La Sarita in versione ottavo di finale è impossibile da scalfire: il 135-141, impresso sul tabellone, chiude il percorso individuale di Sarti. Ma con quello di squadra: la trentottenne di Cattolica tornerà in scena lunedì 2 settembre (ore 16.30), in tandem con Matteo Bonacina, per sfidare la Malesia nel mixed team.
LE DICHIARAZIONI – “Nel campo di allenamento – analizza Eleonora Sarti – totalizzavo quasi tutti 10 e solo qualche 9. In gara, però, c’è un vento diverso. In particolare in avvio, io miravo in mezzo, ma ritrovavo le frecce spostate a sinistra. Ne ho parlato con il tecnico, per capire se c’era qualcosa di sbagliato nel mio tiro“. Il tecnico in questione è Antonio Tosco, che ha provato in tutti i modi a caricare Eleonora, alla quale ha strappato diversi sorrisi per stemperare la tensione: “Sono convinta di essere a livello di Sarita e delle altre, ma è andata così. Ora dobbiamo pensare al mixed team e rimanere concentrati. Di sicuro, continuerò a lottare. Anche se questa sconfitta brucia, non lo nascondo: una parte di me sperava di andare avanti. Ma le frecce vanno sempre tirate. In ogni caso, ho cercato di rimanere focalizzata sul mio tiro, senza guardare alla performance della mia avversaria. E così continuerò a fare”.
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