Finalmente è arrivato il giorno tanto atteso: 28 giugno, prima esibizione italiana 2014 dei One Direction, la band di 5 ragazzi riunita da Simon Cowell a X-Factor 2010. Appuntamento alla stazione Termini di Roma per raggiungere il capoluogo lombardo, per la prima delle tre date italiane della band anglo irlandese: due a Milano e uno il prossimo 6 luglio a Torino. Il tour si preannuncia come un grande evento e i numeri ricordano quelli dei fan dei Beatles: ben 155mila biglietti acquistati – 116mila a Milano e 39mila a Torino.
Il treno è già pieno. Mi guardo intorno: i sedili sono occupati da mamme e papà che accompagnano come me le loro figlie pre-adolescenti al concerto.
Il look è lo stesso per tutte: capelli lunghi, shorts in denim e scarpe di tela All Star o Nike, zainetto Eastpack fucsia o viola, magliette e felpe di Subdued o Brandy, o, per le più fashioniste, di Abercrombie e Hollister.
Mascara e eye liner blu incorniciano gli occhi, perennemente incollati sugli smartphones. Auricolari alle orecchie, totalmente perse nella musica e nei loro sogni da cui riemergono solo per digitare messaggi su whatsapp o per ridere complici con le loro amiche, compagne di una straordinaria avventura. Davanti a me un signore con la figlia: scopro che viene da Napoli. Andranno allo stadio alle 3 e mezzo del pomeriggio, all’apertura dei cancelli… Sì il biglietto ce l’hanno, ma Martina vuole accaparrarsi i posti davanti….” dice in tono rassegnato.
Finalmente arriviamo alla stazione. Prendiamo l’autobus che ci porta a San Siro, affollato di mamme e ragazzine dalle braccia e gambe piene di scritte dedicate ai loro idoli: sono le “directioners”, piccole fans scatenatissime: sull’autobus l’eccitazione è alle stelle: cantano “You and I” e “The story of my life” tra gli sguardi stupiti degli altri passeggeri.
Che biglietto hai? Chiede Eleonora, occhi chiari sotto una fascia stampata con i volti dei 5 cantanti della band che le copre la fronte : “anello rosso” le risponde l’altra , “e tu? “
Mamma Romina mi si avvicina chiedendoci di dove siamo. Scopro che viene da Foggia, ha fatto una sorpresa alla sua bambina, Melissa, di 12 anni. Per la bella pagella, le ha regalato viaggio e biglietto per il concerto. Sono qui a Milano da ieri sera.
Scendiamo tutti insieme a Piazza Lotto, in un corteo allegro, chiassoso e colorato.
il Meazza è preso d’assalto. All’interno due grandi megaschermi proiettano video della Band mandando in visibilio le ragazzine .
Alle 8 si presentano sul palco i Five Seconds of Summer. I 5SOS Sono in quattro, australiani, praticamente coetanei dei colleghi, voluti dagli stessi One Direction come supporters del loro tour europeo e già amatissimi da folle urlanti di minidonnine in estasi. Un’ora di musica e poi finalmente, eccoli: Louis Tomlinson, Liam Payne, Harry Styles, Zayn Malik e Niall Horan. Accanto al palco rosso nero illuminato da luci psichedeliche partono i fuochi d’artificio sulle note di “Midnight Memories”. Giovanissimi, belli, praticamente ”ragazzi “normali”. Ringraziano il loro pubblico, ripetono “ ciao Milan e siete bellissimi…” rispondono dal palco ai twit delle loro fans… Una ragazzina accanto a me, capelli rossi e lentiggini piange e urla: “We love You”. Le ragazze non stanno ferme un minuto, fanno coreografie colorate a sorpresa, cantano in coro incessamente e sostengono la band come un unico corpo che respira e il cui cuore batte all’unisono. Sui lenti, come Little Things, si accendono i telefonini e gli spalti diventano uno spettacolo di luci, affascinante anche per chi è lì per caso, per lavoro, o come me, per accompagnare tre directioners innamorate. Un palco lungo, tante luci, una coreografia del pubblico che con tanti pezzi di carta colorata crea una scritta dedicata alla band.
Ecco, il concerto è finito. L’eccitazione si spegne, usciamo tutti insieme dallo stadio.
Fuori, orde di genitori pazienti aspettano le figlie. Si va in albergo. Negli occhi delle ragazzine distrutte la felicità di aver visto il loro sogno realizzarsi, poter vedere i loro miti in carne e ossa… Chissà quando potrà riaccadere… Per ora ciao Milano .