Il musicista
Letterio (Lillo) Saitta nasce a Messina il 25 gennaio1869. Emigra a
Londra nel 1894 quando ha 25 anni. Una scelta, a quel tempo, coraggiosa
condivisa con il fratello Antonio. Dopo gli studi al Regio (allora)
Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, si trasferisce nella
capitale del Regno Unito. Abita nel settore londinese del South Side:
Watney Street 274. Viene riconosciuto come “music teacher”, insegna
musica al prestigioso Victorian College. E’ molto apprezzato per la
particolare vivacità dell’ispirazione artistica. Nel 1899, trentenne,
fonda e presiede l’Anglo-Italian Academy of Music di Londra con due
classi, una maschile, l’altra femminile, ciascuna delle quali formata da
20 elementi (non erano ancora ammesse le classi miste). Nell’estate del
1908, lontano dal sisma di Messina, ma attento spettatore della
maratona olimpica londinese, compone la Grand March “Dorando – The Hero
of London Marathon Race” in onore dell’atleta italiano Dorando Pietri
(1885-1942) che passò alla storia per il triste epilogo della corsa. Era
il 24 luglio: Pietri tagliò per primo il traguardo, sorretto però dai
giudici di gara che l’avevano soccorso dopo averlo visto barcollare più
volte, stremato dalla fatica.
Proprio a causa di quell’aiuto fu squalificato e perse la medaglia
d’oro. Il suo dramma commosse gli spettatori del Withe City Stadium,
tanto che la regina Alessandra d’Inghilterra volle dargli in premio una
coppa d’oro. Lo scrittore Arthur Conan Doyle raccontò la maratona sulle
pagine del Daily Mail e lanciò anche una sottoscrizione tra i lettori
per aiutare Dorando a realizzare un suo sogno, aprire una panetteria nel
suo paese, a Correggio. Da parte sua Lillo Saitta oltre all’inno
promosse un incontro con Pietri e la sua famiglia, alla presenza di
autorità, per far loro ascoltare la composizione eseguita da un
complesso musicale diretto dalla sua bacchetta. Nel 1915 il maestro
Saitta manifesta il suo fervore monarchico componendo l’inno “Viva
l’Italia!” (parole e musica). Tra il 1923 e 1925 è la volta dell’opera
lirica “Messina”, melodramma in 3 atti. Lillo è anche autore del
libretto. Sia l’intera opera, che l’orchestrazione e il libretto in
italiano e inglese portano la sua firma. Esemplari del libretto bilingue
sono custoditi nella Biblioteca nazionale centrale di Firenze e in
quella universitaria di Messina. Lo spartito originale è stato donato
dai nipoti al Royal College of Music di Londra. La vicenda, ambientata a
Messina, si svolge la sera precedente il terremoto che all’alba del 28
dicembre 1908 distrusse la città. Ecco la trama: Adele e Arturo si
uniscono in matrimonio proprio quella sera in casa della Signora Elvira,
madre di Adele. Subito dopo la cerimonia nuziale, verso le dieci di
sera, gli sposini partono per Palermo, mentre la festa continua fino
alla mezzanotte. Al termine della festa gli invitati si licenziano ed
Elvira con i suoi due piccoli figli e con Teresa, la dama di compagnia,
si apprestano ad andare a letto. Alle 5,20 avviene il terremoto. Elvira
esce dalla sua stanza in preda al terrore, dimenticando i suoi
due piccoli figli nel letto, nel tentativo di svegliare la dama di
compagnia che dorme nell’altra stanza. Ritornata con lei per svegliare i
piccoli, la madre assiste al crollo della porta che ostruisce
l’ingresso nella stanza. I bambini gridano aiuto, ma le macerie creano
una barriera invalicabile. Crolla anche la casa e dei bambini non si sa
più nulla. Frattanto, a Palermo, Adele e Arturo apprendono la tremenda
sciagura e due giorni dopo il sisma arrivano a Messina mettendosi alla
ricerca dei loro cari. L’opera ha un lieto fine: grazie a Dio e al
valido aiuto prestato da soldati volenterosi, i protagonisti si
ritrovano tutti vivi. Per promuovere la rappresentazione della sua opera
Lillo Saitta nel 1925, quando ha 56 anni, decide di trasferirsi a
Messina, in via Giordano Bruno 133 (a casa del fratello). Stampa il
libretto dell’opera in italiano e inglese nelle Officine grafiche La
Sicilia di Carlo Magno, prende contatto con orchestrali, per le prove, e
con il Teatro Mastrojeni per la messa in scena. Ma quell’evento, invece
di essere considerato come la riscoperta di un musicista concittadino,
fu accolto con preconcetta malevolenza da parte della stampa locale che
ne parlò come una jattura perché ricordava il terremoto e avanzando
l’assurda accusa che l’autore cercasse fama speculando sulla sciagura.
Il Maestro ne soffrì molto, tanto da morire l’anno dopo per un infarto.
Era il 9 settembre del 1927. Aveva 58 anni. E’ sepolto nel Camposanto di
Messina (sezione 45, fila 13 n. 3). Chissà se i messinesi di oggi
riusciranno a ravvedersi leggendo queste righe. Prima di chiudere mi è
doveroso citare di aver conosciuto, a Londra, 50 anni fa, i nipoti di
Lillo Saitta: Margherita (dell’Istituto italiano di cultura), Tina
infermiera professionista e Piero Mattei, apprezzato baritono del Covent
Garden, tutti e tre figli di Francesco Mattei (vittima del naufragio
del piroscafo “Arandora Star” nel 1940) promettente
cantante, nipote a sua volta del rinomato baritono Tito Mattei del
quale restano ancora oggi concrete testimonianze su Internet. Una stirpe
che ha la musica nel sangue. Devo alla loro gentilezza – e desidero
ringraziarli – tante informazioni e immagini che mi hanno consentito di
tracciare questo esauriente profilo sul loro nonno. Merita una
particolare citazione il nipote di Lillo, Piero Mattei. Nato a Londra
nel 1934, ha studiato piano al London College of Music, e canto a Roma
con il maestro Antonio Notariello e il baritono Paolo Silveri. Si è
esibito al Festival di Edimburgo, al National Theatre Company di Londra
sotto la direzione di Sir Laurence Olivier, al Festival di Monteverdi di
Venezia sotto la direzione di Franco Ferrara e in numerosi concerti.
Nel suo repertorio opere come La Traviata, la Boheme, i Pagliacci,
romanze italiane tra le più note e celebri motivi napoletani. Nella sua
prima performance, in “Fra Diavolo”, ha cantato come tenore, diretto da
Franz Manton. Cinque anni più tardi ha trovato la sua vera voce, quella
di baritono. Dopo 35 anni di carriera vive da pensionato in Inghilterra,
a Dorset, con la moglie Francesca e insieme animano con la loro voce
gli incontri culturali della cittadina con spirito di generoso
volontariato.
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Foto 1 (Lillo Saitta nel periodo londinese)
Foto 2 (Il gruppo musicale del maestro Saitta con la famigla di
Pietro Dorando in occasione della presentazione dell’inno composto in
onore del maratoneta)
Foto 3 (Brochure di spettacoli di Lillo Saitta e un attestato)
Foto 4 (Londra primi del Novecento – La classe femminile dell’Anglo-Italian Academy of Music. A sinistra: Lillo Saitta, fondatore e preside dell’Accademia; a destra: il fratello Antonio)