CHIESA S.GIOVANNI DI MALTA, MESSA IN SUFFRAGIO AI 40 CAVALIERI DI MALTA PERITI A LEPANTO SOTTO LA GUIDA DI DON JUAN D’AUSTRIA

Nel corso della cerimonia celebrativa della "Battaglia di LEPANTO" sarà scoperta una lapide in memoria di Don Vincenzo Marullo, Conte di Condojanni

Sabato 23 Agosto, alle ore 18, presso il Tempio di San Giovanni di Malta, sarà officiata una Messa in suffragio dei quaranta Cavalieri di Malta, partiti con la Flotta Cristiana sotto il Comando di Don Giovanni d’Austria e periti nella Battaglia di Lepanto.
Al termine della funzione religiosa, sarà scoperta una lapide marmorea, in memoria di Don Vincenzo Marullo, Conte di Condojanni, comandante delle Galee messinesi e della Squadra dei Venturieri, e dei Cavalieri di Malta partiti dal porto di Messina.
La realizzazione del marmo, curata della Fondazione “Donna Maria Marullo di Condojanni”, è strettamente legata alla Conferenza tenutasi il 7 agosto scorso presso la Chiesa di San Giovanni di Malta, organizzata dall’Associazione Aurora nell’ambito della VI Edizione dello “Sbarco di Don Giovanni d’Austria a Messina”, in collaborazione con il Rettore del Tempio, Mons. Angelo Oteri e la Cooperativa Sociale “Trapper”.
Durante l’incontro culturale sul tema: “Il piano di San Giovanni nella Messina del ‘500”, Carlo Marullo di Condojanni, Ambasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta, discendente diretto di Vincenzo Marullo, ha illustrato le vicende della Nobiltà e della Cavalleria in Sicilia, soffermandosi sull’impegno dei Cavalieri di Malta per la difesa del Mediterraneo e sulla loro presenza a Lepanto con tre navi armate e 48 cavalieri a bordo.
A seguito di drammatiche fasi della Battaglia, che videro le navi di Malta assaltate, messe a ferro e fuoco e prese a traino quale bottino da un rinnegato calabrese convertito alla fede musulmana, di nome Uluk Alì (Ucciallì o Occhialì ), solo pochi Cavalieri messinesi fecero ritorno.
Costretto ad abbandonare le navi Maltesi per mettersi in salvo, Ucciallì lasciò che le tre navi maltesi, potessero fare ritorno a Messina con la Flotta vincitrice; ma ben 40 cavalieri mancarono all’appello.
La collocazione del marmo, nel ricordare questo poco noto episodio di storia messinese, contribuirà ad integrare il ricco patrimonio di testimonianze che Messina custodisce e relative ad un evento storico, di portata europea, che, attraverso il progetto “Messina sulle rotte di Lepanto”, condotto dall’Associazione Aurora, concorre a promuovere occasioni di incontro tra le culture del Mediterraneo impegnate oggi nel confronto e nel dialogo.
All’evento di sabato 23 agosto parteciperanno i Cavalieri di Malta e la cittadinanza, sempre sensibile alle iniziative che si svolgono a Messina, in quella che da oltre 900 anni è la Chiesa dei Cavalieri, la stessa che ben 443 anni orsono vide partire Don Giovanni D’Austria e la Grande Armata.
Messina, 22 agosto 2014

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