[red]Immagini:Baraccamenti militari post terremoto 1908
A Messina approssimandosi la ricorrenza del Terremoto del 1908, il Comando della Brigata "Aosta" e il Museo Storico di Forte Cavalli, hanno inaugurato, presso il Teatro Vittorio Emanuele, la Mostra storico-fotografica: [b]“Messina all’indomani del Terremoto del 1908. I Baraccamenti Militari degli Orti della Maddalena”[/b], realizzati dal Genio Militare per l’acquartieramento dei 20.000 soldati mobilitati in soccorso delle popolazioni colpite dal tremendo sisma.
Una inedita pagina fotografica che mette in evidenza gli splendidi Chalet (comunemente chiamati baraccamenti) realizzati nell’area compresa tra le vie degli Orti, Santa Cecilia, S. Marta ed il torrente Zaera, oggi viale Europa.
L’inaugurazione è stata preceduta da una Conferenza, curata del prof. Vincenzo Caruso, Direttore del Museo di Forte Cavalli e dal Capitano Fausto Furnari, ufficiale del 4° Rgt Genio di Palermo, alla quale hanno preso parte Autorità civili e militari, studiosi e una vasta componente studentesca dei Licei Scientifici Seguenza e Archimede.
Dopo i saluti del dott. Maurizio Puglisi, Presidente dell’Ente Teatro e del Generale Marco Tuzzolino, Comandante della Brigata Aosta, sono state illustrate le modalità di costruzione degli splendidi Chalet in legno realizzati presso l’area denominata “Gli Orti della Maddalena” e gli interventi del Genio Militare in favore delle popolazioni colpite da calamità naturali, con particolare riferimento alla Sicilia, a partire dal 1908 fino ai nostri giorni.
L’intervento dell’Esercito nel terremoto del 1908, ha rappresentato il primo esempio di Protezione Civile ed i unità nazionale della storia d’Italia. Le immagini che sono state proiettate hanno illustrato, tra passato e presente, le numerose operazioni di pronto intervento dell’Esercito (e negli ultimi tempi della Brigata Aosta) che, con i propri mezzi, uomini e strutture, ha nella storia approntato i primi soccorsi in tempi rapidi ed incisivi in favore delle popolazioni siciliane in occasioni di terremoti, eruzioni, alluvioni e, non ultimi, nei fatti di Giampilieri e Saponara.
Ha concluso la Conferenza, l’apprezzato intervento dell’On. Giovanni Ardizzone, Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana che, nel ringraziare la Brigata "Aosta", ha posto l’accento sulla grande risorsa di cui il territorio beneficia grazie alla presenza dei presidi in Sicilia delle FF AA., capaci non solo di sopperire spesso ai tempi burocratici e organizzativi della politica, ma di generare una positiva economia indotta in ambito locale.
Messina, 28 novembre 2014 [/red]
[b]NOTE STORICHE [/b]- La mobilitazione di oltre 20.000 uomini dell’Esercito in soccorso delle popolazioni vittime del terremoto Messano-Calabro del 28 dicembre 1908, rappresenta il primo intervento di Protezione Civile strutturata, avvenuto in Italia dalla sua Unificazione.
Sin dal gennaio del 1909 il Comando di Stato Maggiore dell’Esercito diffuse ordini operativi per mobilitare gran parte delle unità militari presenti sul territorio nazionale, in soccorso delle popolazioni terremotate.
Complessivamente furono mobilitati 55 reggimenti di Fanteria, il 1° Reggimento Granatieri, 4 reggimenti di Bersaglieri, 7 reggimenti di Alpini, 3 di Artiglieria, 5 del Genio oltre all’intera Brigata Ferrovieri.
Le Brigate Brescia, Livorno, Napoli, Torino, Venezia, Verona, Salerno, Regina, Cremona, Pisa, Pistoia, Bologna, Ferrara, Parma, Sicilia, Ancona, Roma, Basilicata, Messina, Granatieri di Sardegna, Bergamo, Aosta e i Reggimenti del Genio, degli Artiglieri e degli Alpini, si avvicendarono, alternadosi, per prestare il loro servizio nelle zone colpite dal sisma.
A questi raggruppamenti si unirono consistenti reparti dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza che, oltre a collaborare nell’azione di soccorso, si distinsero anche nell’assolvimento dei loro compiti istituzionali.
L’area degli Orti della Maddalena
Il luogo scelto per la realizzazione dei Baraccamenti Militari di Messina fu l’ampia zona di terreno denominata “Orti della Maddalena, posta a ridosso del Torrente Zaera.
Il terreno, configurato a gradini degradanti verso il mare, con un dislivello di circa 15 m. nel senso della massima pendenza, da ovest verso est, misurava una superficie di circa 20 ettari ed era in origine coltivato ad agrumeto e ad ortaggi, quasi sgombro di costruzioni rurali, ricco d’acqua, che veniva fornita da canalizzazioni private e da pozzi molto profondi, donde la sollevavano norie a vapore per l’irrigazione e anche per uso della popolazione.
Dopo 14 mesi dall’inizio dei lavori, avvento nei primi mesi del 1909, sorgevano sulla zona espropriata, completi in ogni loro parte, ben 100 padiglioni, tra i quali Casermette per Truppa; padiglioni per Comandi ed Uffici; padiglioni per alloggi Ufficiali e famiglie; Circolo Ufficiali; Cappella; tettoie per cucine, scuderie e magazzini; padiglioni per l’Infermeria; padiglioni speciali.