Foto: Elim Chan sul podio
Più di duecento concorrenti hanno partecipato a Londra al prestigioso concorso per direttore d’orchestra, appena concluso, che per tutto il 2014 ha consentito a giovani musicisti di diversi paesi di fare esperienza a fianco della famosa London Symphony Orchestra. La promotrice della competizione artistica, Donatella Flick, spiega che diventare e soprattutto crescere come direttore d’orchestra è un privilegio concesso a pochi. Ma è un fatto straordinario quando è una donna a vincere, come avvenuto nell’edizione di quest’anno.
Su tutti i partecipanti si è affermata Elim Chan, 28 anni, nata a Hong Kong, ma cittadina britannica, risiede negli Stati Uniti e studia alla University of Michigan. La vincitrice dichiara che l’idea di prendere in mano la bacchetta ce l’ha avuta sin da quando, da piccola, vide per la prima volta un direttore d’orchestra compiere tutti quei gesti meravigliosi per armonizzare gli interventi dei vari strumentisti di un grande complesso.
“È molto difficile trovare delle donne direttore d’orchestra – considera Donatella Flick – è un mestiere che, non si capisce perché, è sempre di più maschile… Ora cominciano le donne, ma hanno un lungo percorso davanti per arrivare. Secondo me, è un mestiere dove ci vuole una grande forza, mentale e fisica, naturalmente il cuore, l’anima e il cervello insieme, ma serve anche una certa energia fisica.”
Ognuno dei tre finalisti prescelti ha diretto la London Symphony Orchestra nell’esecuzione dell’ouverture di Egmont di Beethoven, della Sinfonia in tre movimenti di Stravinsky e della Sheherazade di Rimsky-Korsakov. La vincitrice Elim Chan racconta: “Mentre guardavo i musicisti, e la musica si creava intorno a noi, era incredibile, era come se io non fossi io e loro non fossero loro, c’era solo la musica… e, quando li ho guardati negli occhi, tutto ha acquistato senso”. E aggiunge: “Quando sei sul podio sei come una lastra trasparente ma hai bisogno della luce che ti attraversi per brillare… e quella luce è la musica che viene dai musicisti, è la passione, anche! Che arriva al pubblico, e poi ritorna ai musicisti, e a me!”.