Il Carro-Teatro dell’Universo di Leonardo ricostruito per il Carnevale di Viareggio

La grande macchina verrà realizzata dal carrista vincitore al termine della sfilata conclusiva del 28 febbraio - La struttura scenica funzionante sarà poi presentata all’Expo di Milano

Immagine: Disegno leonardesco per il meccanismo scenico della “Montagna che si apre” © Museo Ideale Leonardo Da Vinci, riproduzione autorizzata per la comunicazione del Carro-Teatro dell’Universo di Leonardo/Fondazione Carnevale di Viareggio

[b]All’Expo di Milano[/b] sarà presentato, in anteprima assoluta, il [b][i]Carro-Teatro dell’Universo,[/i][/b] sintesi di diversi studi di Leonardo Da Vinci, “mirabile inventore d’ogni eleganza e di delizie, soprattutto di spettacoli teatrali”, come lo definì l’intellettuale Paolo Giovio nella prima metà del Cinquecento. Dopo cinque secoli, grazie alle abilità costruttive dei maghi della cartapesta del Carnevale di Viareggio, diventa realtà in Italia uno degli straordinari progetti, frutto del grande genio italiano. La Regione Toscana, la Fondazione Carnevale di Viareggio e il Museo Ideale Leonardo Da Vinci proporranno ai milioni di visitatori dell’Expo di Milano la ricostruzione a grandezza naturale di una incredibile macchina scenica funzionante.

La grande struttura verrà realizzata dal carrista che sarà decretato vincitore al termine della sfilata conclusiva dell’edizione 2015 del Carnevale di Viareggio, in programma sabato 28 febbraio. Subito dopo si metterà al lavoro per completare “Il Carro-teatro dell’Universo di Leonardo”. Dovrà essere pronto in due mesi, lo stesso tempo che ebbe Leonardo per allestire la “Festa del Paradiso”. Saranno inoltre scelti i partner creativi toscani per quanto riguarda i costumi e le figure teatrali – dalle vesti ai calzari e agli accessori – e gli effetti luminosi e sonori (con la partecipazione di artisti d’avanguardia).

Il progetto del "Carro-Teatro dell’Universo" evidenzia come Leonardo Da Vinci abbia reinterpretato la grande tradizione degli artefici dell’antichità e dei protagonisti del primo Rinascimento toscano per invenzioni straordinarie che anticipavano il futuro. Il “Carro-teatro dell’Universo" propone infatti una sintesi della sua genialità che riprende la tradizione delle macchine teatrali di Brunelleschi in Firenze, gli artifici e gli automi dell’antichità mediterranea attraverso gli ingegneri senesi (da Taccola a Francesco di Giorgio Martini) e, infine, la cultura teatrale di autori come il fiorentino Bernardo Bellincioni e Agnolo Poliziano (da Montepulciano).

Leonardo è il più celebre artista-scienziato di tutti i tempi, il “Giano” delle arti che personifica l’idea della Toscana e anche dell’Italia nel rapporto fra rispetto della natura e innovazione tecnologica. La sua concezione tende espressamente a esaltare il ruolo dell’artista, dal primato della pittura (concepita pure come scienza e filosofia) fino alle diverse espressioni e applicazioni interdisciplinari e artigianali.
Il “Carro-teatro dell’Universo di Leonardo” compendia in maniera esemplare le discipline ed esperienze di cui Leonardo fu incomparabile maestro: dal disegno progettuale alla pittura e scultura, dalla musica al teatro, dall’architettura all’ingegneria. La macchina scenica rappresenta il carattere originario e l’identità toscana della sua opera nel contesto del Rinascimento fiorentino. Eppure testimonia, allo stesso tempo, l’universalità della sua arte, della sua formazione culturale che si arricchì grazie al sapere di città italiane quali Roma e Milano (ora epicentro dell’Expo 2015) e di altri paesi europei, fino a giungere al Medio e Estremo Oriente.

(Dalla rivista Sarapegbe diretta da Antonella Rita Roscilli)

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[b]Antonella Rita Roscilli,[/b] brasilianista, giornalista, scrittrice e traduttrice. Dirige la rivista italo-portoghese “Sarapegbe”. Risiede, alternativamente, a Roma e in Brasile. Da oltre venti anni si dedica in Europa alla divulgazione dell’America Latina, e in particolare, alla cultura e attualità del Brasile e Paesi dell’Africa di lingua portoghese, con programmi radiofonici, interventi in convegni, pubblicazioni in quotidiani, riviste e nell’area accademica. Ideatrice nell’area documentaristica. Laureata in Italia in Lingua e Letteratura Brasiliana con una tesi sulla memorialista Zélia Gattai, è Mestra em Cultura e Sociedade. E’ stata eletta membro corrispondente alla Academia de Letras da Bahia e all’IGHB. E’ biografa di Zélia Gattai Amado. Tra le sue pubblicazioni, le opere Zélia de Euá Rodeada de Estrelas (ed. Casa de Palavras, 2006), Da palavra à imagem em “Anarquistas, graças a Deus” (ed. Edufba/Fapesb, 2011). Ha curato in Italia la post-fazione dell’edizione di “Un cappello di viaggio” (ed. Sperling &Kupfer).

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