Charles Bukowski, ricordato al caffè Mameli di Trastevere, nello spettacolo “Fuoco Vivo”

Musica ed arte performante hanno creato una vera sinfonia musico-visiva di violento impatto emotivo, per celebrare il noto scrittore americano scomparso il 9 marzo 1995

 

 

Roma – Nel cuore di Trastevere, il 28 febbraio scorso, il caffè letterario Mameli ha ospitato un esaltante appuntamento, nel ricordo dello scrittore Charles Bukowski a 21 anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 9 marzo 1995 per una leucemia fulminante. Heinrich Karl Bukowski nato ad Andernach il 16 agosto 1920 , dove i suoi genitori si erano conosciuti durante il servizio che il padre, sergente americano svolse in Germania nel periodo della grande guerra.

L’ infanzia dello scrittore, vissuta a Baltimora dove la famiglia si era trasferita nel 1923, fu segnata dalla violenza del padre disoccupato negli anni della grande depressione degli Stati Uniti, che lo portò a fare uso di alcol all’età di 14 anni, quando, nonostante i travagli interiori che lo devastavano psicologicamente, la passione per lo scrivere cominciava fortemente a farsi strada nella sua vita. Iniziò a seguire corsi di arte e giornalismo e all’età di 24 anni una rivista gli pubblicò il suo primo racconto. Dopo alterne vicende di salute e di insoddisfazione per le sue opere, finalmente la sua dedizione alla letteratura verrà premiata col successo strepitoso di [b]“Post Office”,[/b] che lo renderà celebre. Ma la gloria raggiunta lo riporterà a vivere di eccessi fino alla fine. La serata al caffè Mameli di Roma, si è articolata in una carrellata dei testi più significativi del genio americano, inframmezzati da brevi scritti di [b]Sarah Mataloni [/b],che ha curato anche la sceneggiatura costruita "ad hoc" . In tale architettura letteraria, musica ed arte performante hanno creato una vera sinfonia musico-visiva di violento impatto emotivo. "Fuoco Vivo" è stato infatti uno spettacolo impregnato sul tema della scrittura, che in Bukowski assume il ruolo di necessaria azione del creativo. Operazione mai fine a se stessa ma frutto di travaglio, disagio e vocazione al vero.

A vestire i panni narrativi, Sarah Mataloni, cofondatrice della Compagnia Teatrale l'"Eco dei Sanpietrini", attrice e autrice di spessore, con all'attivo numerosi spettacoli originali ed interpretati in giro per l'italia. La partitura musicale è stata affidata al M°Francesco Paniccia, pianista e compositore attivo in Italia e all'estero, non nuovo ad incursioni nel mondo dell'arte rappresenta. [b]Sylvia Di Ianni[/b], talento delle arti visive, performer e body artist dal forte impatto scenico, ha reso invece, un'anima visibile alla scena e all'interiorità complessa dei testi Bukowskiani.

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