L’opera per i più piccoli. Dottorato di ricerca allo Sferisterio di Macerata

Il progetto è in linea con le tematiche strategiche di Europa 2020

Nella 2°Immagine: da sin. Carlo Scheggia (Esserci Comunicazione), la dottoranda Sara D’Angelo, il sindaco Romano Carancini, la prof.ssa Paola Nicolini dell’UNIMC e il sovrintendente dello Sferisterio Luciano Messi

 

Scoprire la magia del teatro in musica dello Sferisterio di Macerata ad ogni fascia d’età ed ampliare i pubblici dell’arena maceratese. E’ lo scopo del dottorato di ricerca dell’Università di Macerata sul tema “Are-Nati: Ampliamento dei pubblici all'Arena dello Sferisterio”.

Il progetto – presentato al sindaco Romano Carancini e al Sovrintendente Luciano Messi per valutare le sinergie che si possono creare con le scuole e con lo Sferisterio – vede in campo più attori. In primo piano la dottoranda Sara D’Angelo, laureata in Storia dell’Arte e diplomata in violoncello, quindi l’Università di Macerata con la prof.ssa Paola Nicolini, docente di Psicologia dello sviluppo e Psicologia dell’educazione, e l’azienda maceratese Esserci, che dal 2012 cura la comunicazione e il marketing della stagione lirica dello Sferisterio.

Proprio ai più piccoli si rivolge il dottorato di ricerca che vede coinvolto come soggetto di studio lo  Sferisterio di Macerata, con la sua stagione lirica. Per la prima volta, un percorso di ricerca si interessa di far vivere ai bambini un’esperienza estetica e creativa che li guidi nella narrazione della trama e nell’ascolto di alcuni brani dell’opera. 

Il progetto è in linea con le tematiche strategiche di Europa 2020, in quanto ruota attorno al tema dell'Audience Development, con una particolare propensione per il coinvolgimento delle fasce d'età più giovani a diversi livelli e ambiti culturali. Il percorso di dottorato, della durata di tre anni, si inserisce all’interno del bando Eureka, promosso da Regione Marche e sostenuto dalla Conferenza dei Rettori delle Marche, nato con l’obiettivo di implementare l’interazione tra mondo dell’Università e mondo dell’impresa per sviluppare percorsi di ricerca applicata nei principali ambiti strategici delle realtà del territorio regionale.

Dopo una prima fase di studio, ci saranno delle attività rivolte alle scuole primarie con l’obiettivo di arrivare, entro la fine di maggio, a realizzare una “riduzione” delle tre opere in cartellone allo Sferisterio la prossima estate – Otello, Norma e Il trovatore – che siano raccontate con una linguaggio adatto ai bambini e illustrate con i loro disegni.

Questo intende essere il primo passo della ricerca che, nei mesi estivi, punterà alla messa in scena di laboratori per vivere le opere in una dimensione di gioco. In questo modo si intende costruire, insieme alle famiglie, un percorso di avvicinamento al teatro per i più piccoli.

La supervisione scientifica, garantita attraverso la presenza dell’Università, permetterà di

verificare i risultati delle azioni intraprese in itinere, arrivando a progettare proposte e offerte formative realmente efficaci e motivanti per il pubblico dei più piccoli.

I promotori sono infatti convinti che amori, guerre, duelli, tradimenti, ingredienti per storie emozionanti ed appassionanti che non mancano di certo nell’opera lirica, non hanno età: l’opera è per gli adulti, per i giovani e per i bambini.
 

 

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