Grandi restauri a Roma. Il Mosè di Michelangelo torna a risplendere

Grazie alla Soprintendenza per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma e a Il Gioco del Lotto

Immagine: Michelangelo Buonarroti, Tomba di Giulio II, Mosè, (Particolare), 1513 c.a, marmo, basilica di San Pietro in Vincoli, Roma. Credits  Andrea Jemolo 2016 

 

Roma – La Tomba di Giulio II di Michelangelo, di cui fa parte la celebre statua di Mosètorna a risplendere dopo una complessa opera di manutenzione e restauro della Soprintendenza per il Colosseo e l’area archeologica e centrale di Roma, realizzata grazie al contributo de Il Gioco del Lotto.

Fiore all’occhiello della chiesa capitolina di San Pietro in Vincoli, il monumento era stato già oggetto di un restauro della Soprintendenza nel 2001, sempre con il sostegno del Gioco del Lotto. Una raffinata operazione prima di studio, poi di lavoro sui marmi, che aveva restituito l'opera al suo splendore e portato a numerose scoperte sulla storia e sulla natura di questo straordinario monumento, che furono al centro di un importante progetto di comunicazione.

Dopo quindici anni il Mosè, che viene visto gratuitamente da milioni di persone ogni anno, necessitava di un nuovo intervento di pulitura e di lievi restauri, a causa della presenza umana, portatrice di polvere, di umidità e di altri agenti inquinanti.

In continuità con i precedenti lavori, Lottomatica attraverso Il Gioco del Lotto, proseguendo il suo storico legame con l’arte e la cultura, si è offerta di finanziare anche il nuovo progetto, aprendo una nuova stagione nel rapporto tra pubblico e privati, che oltre al grande restauro, si prendono cura del mantenimento dei risultati raggiunti. 

La Soprintendenza ha affidato il lavoro ad Antonio Forcellino, il restauratore che meglio conosce la Tomba di Giulio II e il Mosè, già curatore del restauro del 2001. Anche questa volta l’operazione di manutenzione e restauro è stata preceduta da una fase di studio, che ha dato i suoi frutti con una scoperta unica e affascinante. 

Una delle statue che compongono la Tomba di Giulio II, la Vita attiva, trova il suo modello in un affresco di San Silvestro al Quirinale: una caso unico nell’arte di Michelangelo che apre un nuovo capitolo nell’interpretazione del Mosè e dell’intera Tomba di Giulio II. 

«Dei lavori sulla Tomba di Giulio II mi colpisce la natura di cantiere di ricerca: così come dovrebbe essere ogni restauro, e purtroppo non sempre accade – ha dichiarato il Soprintendente Francesco Prosperetti –  Anche per questo la partecipazione di uno sponsor è importante, dimostra un diverso atteggiamento dei privati verso il patrimonio, la tutela e la valorizzazione. Già a fianco della Soprintendenza nel grande restauro della Tomba del 1999-2003, il Gioco del Lotto è tornato a impegnarsi per questo nuovo intervento di manutenzione. E oggi come allora Michelangelo ci ha riservato importanti scoperte e novità: e la Tomba di Giulio II non finisce mai di stupirci ben aldilà della meravigliosa statua di Mosè».

Il Presidente e Amministratore delegato di Lottomatica Holding, Fabio Cairoli, ha commentato: «Siamo orgogliosi di aver partecipato ancora una volta al restauro della Tomba di Giulio II di cui fa parte il più famoso Mosè di Michelangelo. La considero l’ennesima dimostrazione dell’impegno che la nostra società continua ad assumersi a sostegno del patrimonio artistico e culturale della comunità, secondo il principio a noi caro della restituzione che ci permette di contribuire in modo concreto a progetti di grande rilevanza. E’ altresì un modo di proseguire un percorso iniziato molto tempo fa e che caratterizza la storia del Lotto che da 500 anni interviene a sostegno del patrimonio artistico e culturale del nostro Paese. Un legame che ancora oggi continua e attraverso il quale Lottomatica dedica forte attenzione ai territori in cui opera, in un’ottica di collaborazione efficace tra pubblico e privato».

 

da Artribune 

 

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