Immagini: La giornalista Tiziana Grassi – Ferdinando Sanfelice di Monteforte, ammiraglio di squadra della Marina Militare – Georg Meyr, presidente del Club per l’UNESCO di Gorizia.
Gorizia, 10 febbraio 2017 – “Le sfide del Mediterraneo allargato” è il tema su cui esperti e studiosi – tra cui la giornalista e studiosa di migrazioni Tiziana Grassi, il Vice Prefetto Vicario alla prefettura di Gorizia Antonino Gulletta e la funzionaria internazionale presso UNOCHA Maria Rosaria Bruno – si sono confrontati per approfondire in un’ottica transdisciplinare i fenomeni migratori di ieri e di oggi che interessano l’Italia nel più ampio scenario del Mediterraneo.
La prima fase del percorso tematico avviato nel 2016 dal Club per l’Unesco di Gorizia, ha analizzato costanti, variabili e sviluppi geopolitici delle dinamiche migratorie, aspetti giuridici e normativi di rifugiati e richiedenti asilo nonché le urgenti risposte umanitarie per un percorso di pace in Siria.
Restando su temi di nevralgica e complessa attualità, “I problemi della sicurezza nel Mediterraneo” sarà il focus dell’atteso intervento di Ferdinando Sanfelice di Monteforte, ammiraglio di squadra della Marina Militare, che oggi, venerdì 10 febbraio alle 17, aprirà la seconda fase del ciclo di conferenze presso la “Sala della Torre” della Fondazione Cassa di Risparmio, ente che sostiene l’iniziativa scientifico-culturale con il patrocinio del Comune di Gorizia.
Stessa sede e orario, il 21 febbraio, per la quinta conferenza tenuta dal prof. Raoul Pupo del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Trieste che tratterà “Un esodo di altri tempi nel Mediterraneo: gli italiani dalla Jugoslavia”.
L’idea di tematizzare attraverso un percorso di analisi diacronica e multidisciplinare i fenomeni migratori, nasce dalle riflessioni di Georg Meyr e Adriano Chinni, rispettivamente Presidente e Coordinatore del Club per l’UNESCO di Gorizia, sul significante preambolo dell’atto costitutivo dell’UNESCO, l’organizzazione delle Nazioni Unite fondata nel 1945 per promuovere la pace e il dialogo tra le nazioni. “Poiché le guerre hanno origine nell’animo degli uomini, è nello spirito degli uomini che debbono essere innalzate le difese della pace”, recita il principio sancito all’epoca e che, nel complesso panorama geopolitico internazionale di inizio terzo millennio, continua ad esprimere la sua stringente attualità e universale valenza morale.