La pace è artigianale, si costruisce giorno per giorno’’ – ha detto Papa Francesco ai giornalisti durante il suo rientro in aereo dal Portogallo dove sabato si è recato ‘’come profeta e messaggero". "Imploro per il mondo la concordia tra tutti i popoli … e come vescovo vestito di bianco ricordo tutti coloro che, vestiti di candore battesimale, vogliono vivere in Dio e recitano i misteri di Cristo per ottenere la pace". Così Francesco nel suo primo discorso pubblico a Fatima, ricorda le parole "vescovo vestito di bianco", contenute nel terzo segreto di Fatima rivelato al mondo da Giovanni Paolo II nel 2000.
Dopo l’abbraccio con i bimbi della città e il giro sull’auto elettrica, il Papa si è avviato ad una solenne celebrazione. Dinnanzi a ad una folla oceanica nel Santuario di Fatima, Francesco ha proclamo santi i fratellini Francesco e Giacinta Marto, che insieme a suor Lucia Dos Santos, morta nel 2005, ebbero le apparizioni della vergine nella Cova de Iria, un prato dove pascolavano le pecore. Era il 13 maggio del 1917 quando tre pastorelli portoghesi videro per la prima volta la Madonna e la canonizzazione di due di loro avviene a cento anni esatti. Francesco e Giacinta morirono a distanza di un anno l’uno dall’altra, nel 1919 e nel 1920, a 10 e 8 anni ciascuno, colpiti dalla ‘’spagnola’’ epidemia pneumonica che a quel tempo causò la morte di decine di migliaia di persone.
Si spensero in tenera età, ma l’intensità della loro breve vita venne per la prima volta riconosciuta, nella sua storia millenaria, dalla Chiesa Cattolica. Fu infatti Giovanni Paolo II, il 13 maggio del 1989, che per decreto aprì la via al processo di santità dei due pastorelli: ’L’eroicità delle virtù e la maturità della fede di bambini non martiri" la motivazione dell’atto papale.
"Declaramos e definimos como Santos os Beatos Francisco Marto e Jacinta Marto…" è la formula di rito, pronunciata in portoghese,con la quale il Pontefice ha santificato Francesco e Giacinta Marto, affiancato dal vescovo di Fatima, Mons. Antonio Augusto dos Santos Marto, che accompagnato dal postulatore, ha ricapitolato la biografia dei due candidati alla santità, domandando al Papa di procedere alla canonizzazione dei due pastorelli. Le relique de due fratellini sono state sparse di incenso dal diacono che ha assistito la Santa Messa.
Fatima è soprattutto questo manto di Luce che ci copre, qui come in qualsiasi altro luogo della Terra quando ci rifugiamo sotto la protezione della Vergine Madre" ha evidenziato Francesco a proposito delle apparizioni, dicendo che , molti seguirono con gli occhi la scia di luce indicata dai tre piccoli veggenti, ma non la vedevano. La Vergine Madre – ha spiegato – non è venuta qui perché noi la vedessimo: per questo avremo tutta l'eternità, se andremo in Cielo. Ma ella, presagendo e avvertendoci sul rischio dell'inferno a cui conduce una vita – spesso proposta e imposta – senza Dio e che profana Dio nelle sue creature, è venuta a ricordarci la Luce di Dio che dimora in noi e ci copre.
L’applauso scrosciante di oltre 500mila fedeli ordinatamente disposti sulla spianata del Santuario di Fatima ha concluso la celebrazione, pervasa attimo per attimo da una emozionale e sentita partecipazione.
Dopo la benedizione finale e il saluto del vescovo di Leiria-Fatima, mons. Antonio Augusto dos Santos Marto, Papa Francesco ha raggiunto la Casa 'Nossa Senhora do Carmo' per il pranzo con i vescovi del Portogallo e il seguito papale. Nel pomeriggio,il Pontefice si è congedato dal clero portoghese che lo ha ospitato e calorosamente accolto, ed è rientrato a Roma, atterrando all’aeroporto di Ciampino intorno alle 19:20 di ieri sera.
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