Matera – In occasione del Centenario della nascita di Ingrid Bergman (1915-2015) era stato chiesto a Luciana Boccardi – giornalista e scrittrice veneziana che nella seconda parte della sua vita ha intrapreso la via della critica di moda e del giornalismo di costume tout court – uno scritto che dicesse qualcosa su Ingrid Bergman, la famosa attrice – diva internazionale – che occupò le cronache di Cinema di tutto il mondo nella seconda metà del Novecento. Difficile dire qualcosa di nuovo su un personaggio tra i più raccontati nel mondo: c’era solo una pagina inedita, una lontana giornata trascorsa da Ingrid Bergman con Luciana Boccardi ad Asolo, un borgo medievale di grande suggestione , arroccato su colline “viola” nel cuore del Veneto. Una occasione imprevedibile aveva portato la Bergman ad Asolo per ritirare il primo premio Internazionale della Critica Cinematografica ideato dal Festival del Cinema di Asolo, nel 1977 (cinque anni prima della morte di Ingrid colpita da un tumore) e una altrettanto curiosa occasione fece incontrare la diva e la giornalista nella città antica per una giornata indimenticabile.
Di quella giornata racconta la Boccardi nel suo libro “Con Ingrid tra colline viola” ed. Supernova, ovvero di un incontro indimenticabile non tra una diva internazionale e una qualunque giornalista, ma tra due donne, di un incontro che sembrava tra due vecchie amiche di sempre e che avrebbe lasciato nella giornalista un segno indelebile inciso dalla qualità della “persona Ingrid”, dalla sua grandezza e nobiltà, ben più importanti della sua immensa fama. Una donna, Ingrid, con la sua vita ,le sue passioni, gli errori, le delusioni, il suo egoismo, il suo essere madre affettuosa anche in momenti difficili. “Una donna vera – scrive la Boccardi – che ha combattuto la guerra della vita usando come armi il rispetto e il sorriso”.
Nel volume, oltre a frammenti da “Una vita per il Cinema” si riportano le testimonianze rilasciate già per il Dossier “Tribute to Ingrid” nel 1983, primo anniversario della morte dell’attrice, ma anche raccolte oggi con dichiarazioni di personaggi della cultura internazionale, dell’arte, del cinema, della Moda.
Alla domanda che chiude il libro: “Qual è il colore di Ingrid?” rispondono le più belle firme del giornalismo di moda.
Alla presentazione interverrà anche la stilista Elisabetta Armellin, autore della borsa “Ingrid” donata al Museo veneziano di Palazzo Mocenigo.
Moderatrice per l’incontro , al quale interverrà, Luciana Boccardi sarà Rosalba Stasolla, docente di Storia del Costume, con interventi di Paride Leporace, Direttore Generale della Lucana Film Commission e letture a cura dell’attrice Elisabetta Pellini .
CHI E’
LUCIANA BOCCARDI
Nata a Venezia (dove vive tuttora) da una famiglia di musicisti, ha iniziato la sua attività lavorativa alla Biennale di Venezia , da subito inserita nell’organizzazione dei festival di Musica e di Teatro della Biennale , dove ha lavorato per undici anni. Passata all’UNESCO (Consiglio Internazionale di Musica) ha vissuto e lavorato per quattro anni a Parigi alternando l’attività di organizzazione musicale con collaborazioni alla RAI (autore di testi teatrali e musicali) .
Un Premio Letterario per un racconto breve, consegnatole da George Simenon, la introdusse nel mondo del giornalismo dal quale non uscì più dedicandosi dopo appena qualche anno alla critica di moda di cui si occupa attivamente ancora oggi per il quotidiano Il Gazzettino e altre testate di magazine italiani ed esteri.
Ha fondato e diretto giornali (tra cui “Il Femminile” negli anni di piombo), il Notiziario della Fondazione Rizzoli, opuscoli specializzati, guide. Studiosa della moda ha pubblicato volumi di costume fino al più impegnativo libro dei “COLORI – Simboli Storia Corrispondenze” pubblicato nel 2009 da Marsilio: una storia dei colori come “terapia” alla scoperta della nostra personalità, che ancora oggi viene commentata e presentata non solo in Italia. Ultimo in ordine di uscita “CON INGRID TRA COLLINE VIOLA” il libro (edito da Supernova) che viene presentato il 10 giugno nel contesto del Premio Moda “Città dei Sassi” a Matera.
Ma il vero “chi è” di Luciana Boccardi forse è quello registrato durante un talk show televisivo nel corso del quale le è stata chiesta direttamente una biografia sincera con botta e risposta.
LUCIANA BOCCARDI SI RACCONTA
Le cose che apprezza di più nella vita? – l’ amore, l’indipendenza, la libertà /Quanti anni ha? – non si dice più./ Quello che la diverte di più? – il gioco dei posti alle sfilate di moda/ Cosa non sopporta ? gli arroganti, i maleducati, gli ignoranti , i troppo ricchi, ( i cretini meno perchè non ne hanno colpa)/ Cosa la disturba di più negli altri? – la vanità, la tendenza al raggiro, l’ignavia/ Il suo credo ? – Credo nell’intelligenza e nella bontà che ne è un derivato, nella bellezza, nella civiltà, nella cultura, nell’educazione ( la politesse di Voltaire oggi sconosciuta)/Religione? – Nessuna. Libera. Per ognuno il diritto di credere o non credere in ciò che gli pare. E il dovere di lasciare rispettosamente gli altri liberi di credere o non credere/ Politica? – E’ diventata parola abusata, difficile: da Veneziana cresciuta nelle maschere la vedo oggi come una maschera necessaria/ La moda? – Per me un racconto lungo . Ho visto di tutto e di più. E vedo ancora… Moda non è solo vestiti/ Il cibo? – Solo tradizionale. Apprezzo le novità in guardaroba ma non a tavola. Mi piace molto cucinarlo e mangiarlo. Meno raccontarlo o fotografarlo, anzi, non mi piace proprio vederlo fotografato: mi sembra eresia, irriverenza/ Diete? – Solo se salute esige. Mai per problema estetico : (si può piacere anche oltre il quintale……! !!!!) Qualsiasi dieta – sia pure praticata per questioni di salute – la vivrei come una imposizione e perciò mi riuscirebbe difficile/ Il sesso? Senza amore il sesso ,anche il più fantasioso , rischia di essere banale, ripetitivo, …triste! / Esiste l’amore eterno? – Sì. Quello che inventiamo noi come se fosse vero/ I soldi? – Sono diventati un valore in sé e non più un valore aggiunto, un mezzo per vivere meglio. Comunque sono il segreto per vivere le terze e le …quarte età meno brutalmente/ Cosa si aspetta alla vita? Alla mia età l’unica cosa vera cui possiamo aspirare …è .. cercare di arrivare al finale da vivi !